Ci sono casi in cui l'ipocrisia e la real-politik mi disgustano a tal punto da vergognarmi di essere occidentale e di vivere in un paese attento ai diritti umani solo quando gli fa comodo.
Quest'atteggiamento di sottomissione nei confronti della Cina e di quello che il suo governo sta perpetrando verso i tibetani dal 1949, anno dell'annessione forzata del Tibet all'impero comunista di Mao, mi fa venire la nausea se paragonato a quello che l'Occidente ha fatto in altri casi come l'Iraq o il Kossovo, stati in cui c'erano degli interessi da difendere.
Purtroppo per loro, i tibetani non sono europei, non hanno giacimenti petroliferi, non sono cristiani e per questo sono condannati all'indifferenza ed i loro problemi non sono neppure affrontati dai governi del "Primo Mondo", i quali preferiscono i vantaggiosi accordi commerciali con la Cina alle beghe relative ai diritti umani di 6 milioni di persone disperse su un altopiano di 2,5 milioni di Km2 a più di 4000 metri di altezza.
Ci accorgiamo di loro solo quando il loro capo spirituale, il Dalai Lama, viene invitato a qualche conferenza o quando eventi di rilevanza internazionale, come le Olimpiadi di Pechino, accendono i fari su quello sperduto paese.
Sarebbe ora che il nostro governo, che ha recentemente riconosciuto l'inidpendenza di una provincia storica della Serbia, riconoscesse e denunciasse ciò che sta accadendo nel Tibet, regione storicamente non cinese e quindi più legittimata ad avere l'indipendenza da Pechino.
Diritti umani e diritto internazionale sono dalla stessa parte.
Può la potenza economica della Cina costringerci tutti al silenzio?
FREE TIBET!
2 commenti:
Ciao ho visto che il tuo blog è molto simile al mio per... contenuti.. e sopratutto per la lunghezza dei post... eheheh :)
Cmq se ti va ci si scambia i link, fammi sapere! :)
perfetto, già linkato!!
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