22 dicembre 2006

Tanti auguri a tutti!!


Sono in partenza per un lungo viaggio in Egitto e quindi non mi resta che fare gli auguri di Buon Natale e Felice Annno Nuovo a tutti gli amici lettori di Gaspatcho.

Chiudiamo in bellezza questo 2006 sperando in un 2007 ancora più bello e ricco di soddisfazioni.

Da Gaspatcho un arrivederci alla Befana!!!

18 dicembre 2006

Il Gaspatcho, questo sconosciuto.

(photo by Oriol Lladò)

Da quando ho aperto questo blog, in molti mi hanno chiesto cosa sia il Gaspatcho e quindi è doveroso fare un post sull'argomento.

Innanzitutto il nome Gaspatcho (o Gazpatxo, o Gaspacho, o molteplici altre forme) mi è subito piaciuto perchè suona come Gaspaccio anche se in realtà è il nome di una bevanda andalusa,
da me provata durante la mia vacanza a Barcellona.

Il Gaspatcho ha un sapore veramente aspro ed una consistenza densa con un certo retrogusto di aglio che non è propriamente adatto per chi sta per abbandonarsi ad effusioni amorose (diciamo che provoca una certa "fiatella").

In pratica si tratta di una "Conditella" frullata, dove per "Conditella" si intende il classico piatto marchigiano di pomodori, sedano, cetriolo e verdure varie condite con aceto e olio d'oliva.

In Spagna viene servita fresca come bevanda, ma googlando ho trovato anche delle ricette per usare il Gaspatcho come salsa per ottimi crostini.

Ecco una ricetta tra le tante:

Ingredienti :1 kg di pomodori 4 gocce di tabasco 1 cucchiaino da caffè di aceto di Xeres 1 spicchio d'aglio 1 peperone rosso 1 cipolla 1 cetriolo pane casereccio a fette sale e pepeRicetta :

1.Sbuccia i pomodori ed elimina i semi.

2.Passali al mixer con l'aglio a cui avrai precedentemente tolto il germoglio.

3.Quando avrai ottenuto una purea liscia aggiungi, sempre mixando, l'aceto, il tabasco, il sale e il pepe.

4.Versa l'acqua e continua a mixare.

5.Versa il composto in una zuppiera, coprilo con la pellicola trasparente e conservalo in frigo

6.Prima di servire, taglia il peperone, la cipolla e il cetriolo a dadini e raccoglili in una terrina.

7. Tosta le fette di pane casereccio e ricavane dei crostini.

8.Servi il gaspacho ben fresco nelle fondine, in cui ciascuno aggiugerà le verdure a piacere.

Bene, ora siete tutti pronti per gustarvi un buon Gaspatcho, magari come aperitivo o proprio mentre leggete le pagine del Gaspatcho on-line.

Very Cool!

16 dicembre 2006

Perchè ti lascio

Ho appena finito di leggere il primo lavoro letterario di Marco Altimani e non posso fare a meno di proporre una recensione qui su Gaspatcho.

Il libro narra della storia d'amore tra un professore e la scuola pubblica italiana e già di per se questo fatto indica la personalità dell'autore, un uomo che ha sempre messo impegno e dedizione nel suo lavoro senza accettare i compressi ai quali molti ricorrono per ottenere facili guadagni o vantaggi personali.

Essere idealisti e intransigenti porta a passare momenti di difficoltà, ma perlomeno la coscienza è sempre pulita.

Perchè ti lascio è un dialogo col lettore che spiega queste scelte di vita e soprattutto quella più difficile per chi ha svolto per 37 anni una professione difficile ma affascinante: la scelta di lasciare l'insegnamento.

Una scelta fatta non per soldi o per mancanza di passione, ma perchè ognuno, nella sua vita, arriva ad un punto in cui si accorge di non essere immortale e si ha voglia di avere più spazio per se stessi e per la propia famiglia.

Unico appunto stilistico (anche se il messaggio è molto più importante del linguaggio in questo caso): la narrazione risulta un pò spezzettata in alcuni punti con un eccessivo intercalare del "dunque" come se l'autore avesse frammentato nel tempo la stesura del racconto.
Altri capitoli sembrano scritti più "di getto" e risultano più gradevoli.

Ma queste sono solo mie supposizioni ed aspetto con ansia di leggere il suo nuovo lavoro: già, il prof sta scrivendo addirittura un libro giallo (grosso scoop per Gaspatcho)!

Riuscirà il prof. Highands a detronizzare Agatha Christie?

Lo saprete solo seguendo Gaspatcho!

14 dicembre 2006

Fine dell'Affare Telecom-Gaspa?

E' forse arrivata all'epilogo una vicenda che si protrae da mesi e che riguarda il contratto dell'ADSL stipulato da me con Telecom Italia (più precisamente da una sua società denominata Tin.it).
Ebbene, io sono abbonato all'ADSL di Tin.it fin dal lontano luglio del 2002 ed ho sempre pagato con puntualità svizzera la bolletta da 73,90 Euro bimestrali prevista per la loro tariffa Flat da 2 Mega Bit.

A giugno di quest'anno mi sono reso conto che per le mie necessità di internauta era sufficiente il contratto Flat da 640 Kilo Bit che costa quasi la metà del precedente.

Ho quindi telefonato al numero verde di Tin.it richiedendo il suddetto downgrade e l'operatrice mi ha detto che la pratica sarebbe stata risolta "al più presto possibile".

Chiaramente quando il 2 agosto mi è arrivata la solita bolletta da 73,90 ho capito che in due mesi nulla era stato fatto (alla faccia del "al più presto possibile!!) e quindi ho mandato una mail all'indirizzo del customer care di Tin.it richiedendo spiegazioni e ho anche ri-telefonato al loro numero verde.

La risposta dell'operatrice è stata del tipo: "vedremo, faremo, per lei eccezionalmente, ecc..." al che io ho risposto in maniera un pò arrabbiata: vedete di muovervi perchè la richiesta l'ho fatta già due mesi fa e da allora non avete fatto nulla!

La risposta alla mail è stata anche più laconica e mi si chiedeva soltanto di pagare l'importo perchè questo era "dovuto".

Ebbene io ho pagato i 73,90 euro per il bimestre, ma il 22 agosto (quindi dopo 20 giorni), mi sono arrivate ben due lettere dalla Tin.it.

In una c'era una nota di credito da 52, 09 Euro (che quindi dovevano essere un risarcimento per quello che avevo pagato in più), ma nell'altra c'era un' altra fattura da 39,90 Euro relativa allo stesso identico periodo di quella da 73,90 (set-ott 2006) che avevo già pagato.

Insomma un putiferio assoluto!

Ho fatto la solita telefonata che ha avuto le solite risposte: "vedremo, faremo, al più presto possibile, ecc..." e ho inviato la solita e-mail al customer care dal quale mi hanno risposto di pagare la fattura perchè l'importo era "dovuto" (ma le scrive un bot le risposte?).

Al che io mi sono leggermente alterato e ho inviato un'altra mail (l'ennesima) in cui affermavo che non avrei pagato più nulla fino a quando la situazione non si fosse chiarita in maniera esaustiva.

Da quel giorno non ho ricevuto più nessuna bolletta dalla Tin.it nonostante il periodo di abbonamento da me pagato si sia già esaurito a fine ottobre.

Ieri però mi è arrivato un assegno del valore di 52,09 Euro come rimborso della fattura emessa il 2 agosto.


Tutto è bene ciò che finisce bene? Staremo a vedere, anche se ci credo poco!

Parafrasando i Radiohead si può dire: "This is what you get when you mess with Telecom".

Stay Tuned.

12 dicembre 2006

Un Giorno al MotorShow

Come avevo già annunciato qualche giorno addietro è giunta l'ora di mettere in rete un bel reportage sul MotorShow 2006 (tutte le foto, in formato grande, le trovate sulla mia pagina di Flickr: http://www.flickr.com/photos/gaspa/ ).



Un giorno passato tra automobili da sogno e donne bellissime in abiti succinti, insomma il sogno di ogni uomo adulto mediamente eterosessuale.

Partenza da Senigallia alle ore 7:00 di Sabato 9 dicembre, sulla mia fiammante 147, accompagnato da 4 amici come Manolo, Paolo, Lucia e Tomma che ci aveva procurato i biglietti gratis per assistere all'evento (risparmio di 22 euro a testa).

Il viaggio fila liscio fino alla tangenziale di Bologna dove andiamo nel panico perchè nessuno si ricorda quale sia l'uscita giusta per la Fiera.

Tomma prende in mano la situazione dicendo: esci qui (uscita 8 bis) sono sicuro!

Infatti non ho ancora finito la svolta che già ci accorgiamo di aver sbagliato strada!

Tomma però, da esperto navigatore, ci esorta a continuare in quella direzione visto che lui "si ricorda esattamente la strada".

Dopo circa 10 Km in direzione Mantova, arriviamo nella ridente località di Quarto Inferiore dove decidiamo di aver percorso abbastanza strada e che è ora di tornare verso Bologna, ma solo dopo aver fatto una lauta colazione.

Ci fermiamo nel primo bar dove ci accolgono calorosamente due belle signorine vestite da Babbo Natale che parlano in stretto dialetto bolognese e ci trattano come i loro migliori amici (da queste parti l'accoglienza è un'arte).

Tra un cornetto alla crema e un cappuccio, chiediamo informazioni sul percorso e un gentile signore ci dice che era stata apppena inaugurata, proprio in vista del Motor Show, una apposita uscita per la Fiera direttamente dall'autostrada (ca@@o) e ci indica la strada giusta per tornare.

Ovviamente non ci capiamo nulla e tra un "va di quà", "no va di là, "dritto, no a destra" riusciamo a giungere in un parcheggio (costo 10 Euro) collegato alla Fiera con un Bus Navetta (veramente comodo).

Finalmente alle 9:30 varchiamo i cancelli della Fiera già stracolma di gente.

Sullo spiazzo davanti a noi c'è un mini-percorso per Dayhatsu Terios, sicuramente non la migliore attrazione della fiera.



Dopo aver dato una occhiata alla cartina, ci dirigiamo verso lo stand della Fiat. Al suo interno non ci sono grandissime novità a parte una Concept Car pure troppo avveniristica.



Bella la Punto modificata dalla Abarth (notevole anche la modella).




Di buon gusto anche l'ala "retrò" dello stand Fiat con una 500 azzurro pastello attorniata da modellini in scala e dalle solite modelle.



Degno di nota è anche il multi-bigliardino targato Fiat (si contano almeno 20 manopole per parte):



Dallo stand Fiat, siamo passati a quello Lancia, molto elegante, ma altrettanto povero di nuove vetture. Le solite Musa e Ypsilon e una Thesis già fuori produzione, non possono essere sufficienti a rilanciare un marchio prestigioso come quello Lancia.

Di ben altro spessore e ricchezza è lo stand dell'Alfa Romeo. A mio modesto parere (ma sono di parte) è il migliore della Fiera sia per il parco macchine che per le modelle.

La nuova Brera:




L'Alfa GT:



E la nuovissima Super-Car da 200 mila euro esposta dietro un vetro anti-proiettile:



Visto che erano praticamente irraggiungibili, a causa della ressa, gli stand Maserati e Ferrari ci siamo diretti verso quelli crucchi e precisamente verso quello del gruppo VolksWagen (che comprende Audi, Skoda e Seat).


La prima cosa che salta all'occhio è lo stile delle modelle: mentre nello stand Fiat erano tutte vestite in modo succinto e super-sexy, in quelli tedeschi le ragazze sembrano dei dirigenti d'azienda in gessato grigio o con vestiti abbastanza anonimi (io preferisco senza dubbio lo stile italiano).


Nello stand Skoda ci siamo soffermati un'ora, più che per la bellezza delle vetture, perchè stava arrivando la ex velina bionda di Striscia, appena lasciata da Iacchetti, Maddalena Corvaglia.

Nel frattempo ci siamo goduti uno spettacolo di ballerine che danzavano dentro ed intorno ad una tristissima Skoda Roomster azzurra (non la comprerei neanche se ci fosse la Shiffer come optional!).



Lo stand VW è abbastanza noioso a parte dei giochini per bambini di 2 anni che subito attraggono Manolo.


e un esilarante simulatore di parcheggio (i tedeschi certe volte sono proprio dawn).


Di ben altro spessore lo stand della Audi, con delle auto veramente belle anche se economicamente inarrivabili per il redattore.

Di fianco alla Audi erano esposte tre Lamborghini da sogno, macchine che costano come una casa, ma che saranno mie in caso di vincita multimilionaria al Superenalotto (è però ora che inizi a giocarci!).




A questo punto era già l'ora di pranzo e quindi abbiamo deciso di acquistare delle cibarie e di sederci comodamente sugli spalti della Shell Arena a goderci qualche spettacolo motoristico.

Il fatto è che non avevamo fatto i conti con la ressa presente all'esterno: dopo mezz'ora di fila siamo riusciti a prenderci un panino con Wurstel e una birretta (prezzo totale 7,5 Euro, LADRI!) e dopo un'altra mezz'ora di spinte e spallate ci siamo guadagnati un posto in piedi sulle gradinate dell'Arena.

Un primo spettacolo consisteva in due pazzi automuniti che sgommavano in maniera invereconda (cit. da Pizzul) anche in rettilineo.

In seguito abbiamo assistito ad una gara di Motard in cui gareggiavano molti piloti del mondiale tra cui Biaggi (nella foto), Checa e Dovizioso.



Dopo le moto è toccato ai piloti del Club Subaru dare una dimostrazione della loro bravura sulla pista del Motor Show.


Infine abbiamo assistito ad una gara di salti Free-Style, ma purtroppo eravamo molto distanti dal trampolino ed eravamo pure impallati da un palo posto in mezzo alla pista, quindi non abbiamo potuto apprezzare fino in findo la bravura degli acrobati.





Dopo lo spettacolo del Free-Style, abbiamo continuato il tour degli stands iniziando da quello della Opel di cui ho apprezzato soprattutto il modello Antara (chissà perchè):


Degli espositori francesi non parlo e non mostro foto perchè mi sono antipatici e perchè fanno macchine orrende, mentre ho molto gradito il sito della Honda con la nuova Civic:






Interessanti anche le esposizioni di Jaguar, Bentley, Saab, Volvo e BMW delle giapponesi e tutte le nuove marche tra cui la cinese Great Wall, la DR, la SSangyong, etc.

Uscendo c'era una stupefacente dimostrazione delle potenzialità del Range Rover su una pista impossibile per qualsiasi altra vettura:

Last but not least ho lasciato gli stands della Porsche e quello della Mercedes, i grandi e più prestigiosi marchi della industria meccanica tedesca:





Nel mio sito su Flickr potrete trovare le foto di tante altre supercars tra cui anche due F1, ma una menzione particolare va fatta a questa modella Rizla+ (l'industria che produce le cartine per le canne) a cui va il premio miss Motor Show 2006 (io sono l'unico ed insindacabile giudice):


In definitiva, se vi piacciono donne e motori e se avete tanta (ma tanta) voglia di camminare e di spingere non potete perdervi il Motor Show di Bologna!

Per la cronca, siamo usciti dalla Fiera verso le 18 e prendendo il bus-navetta fino al parco Nord (dove avevamo parcheggiato) abbiamo evitato gran parte della fila che andava verso il casello e siamo arrivati a Senigallia verso le 20 stanchi morti, ma contenti.

11 dicembre 2006

Attenziò! Inauguraziò!

Una domenica calda, per gli standard di dicembre, anche se nuvolosa è stata la perfetta cornice dell'inaugurazione della "nuova", o più propriamente "ripavimentata", piazza M. Puccini conosciuta dai senigalliesi come piazza delle Oche.

L'inaugurazione della piazza ha richiamato in centro tutti i più importanti dirigenti comunali: dal sindaco Angeloni, in un elegante cappotto nero con scarpe marroni in pelle di coccodrillo, all'assessore Mangialardi, con una cravattona rosa il cui nodo non aveva nulla da invidare alle gòmene che tengono le navi attraccate al porto, ad una nutrita schiera di consiglieri e politicanti vari.

In effetti l'inaugurazione di una piazza così importante, sarà al massimo 100 m2 e viene usata per lo più come parcheggio della Farmacia Comunale, in cui i lavori si sono protratti per lunghi mesi, non poteva che richiedere una cerimonia sfarzosa con tanto di taglio del nastro tricolore.

Il folto pubblico, presente al grande evento, era stato attratto più dalla promessa di castagne e vin brulè (promessa da me non verificata a causa di una concomitante partita di poker) che non dalla bellezza dell'opera la quale, in tutta onestà, sembrava ancora non terminata e sicuramente non ben rifinita.

Complimenti comunque a Luana per aver rimesso in sesto le disastrate strade del centro città, anche se fare tutte queste feste per un parcheggio mi sembra una ostentazione di cattivo gusto!

08 dicembre 2006

I Palestinesi Vogliono la Guerra.

Leggendo un articolo sul sito di repubblica:
( http://www.repubblica.it/2006/11/sezioni/esteri/medio-oriente-26/haniyeh-stato-israele/haniyeh-stato-israele.html )
Ho avuto la conferma di ciò che ho sempre sostenuto sulle pagine di Popinga e che ora riaffermo qui su Gaspatcho, cioò che i palestinesi, nella persona del loro premier democraticamente eletto, cercano soltanto la guerra con Israele.

Questo lo dico a memoria futura per coloro che leveranno gli scudi il giorno in cui Israele dovesse compiere altri attacchi nei territori palestinesi e negli stati confinanti.

Bisogna sempre avere in mente quali sono gli interlocutori di Israele quando ci si appresta a criticare le sue scelte diplomatiche e belliche.

Hanyeh, il premier designato da Hamas alla guida del governo palestinese, ha fatto le seguenti affermazioni durante una visita all'università islamica di Teheran:


"Il governo guidato da Hamas non riconoscerà mai Israele e continuerà a combattere per la liberazione di Gerusalemme.
L'arroganza del mondo (gli Stati Uniti) e i sionisti vogliono che noi riconosciamo l'usurpazione della terra palestinese, interrompiamo la jihad e il movimento di resistenza e accettiamo gli accordi raggiunti in passato con i nostri nemici sionisti.
Da questo podio insisto, ciò non accadrà mai.
Non riconosceremo mai un governo sionista usurpatore e continueremo la jihad fino alla liberazione di Gerusalemme", ha detto ancora Haniyeh."


Queste affermazioni non hanno bisogno di ulteriori commenti, vista la loro estrema chiarezza.

Guerra contro i sionisti e contro il mondo occidentale fino alla riconquista di tutta la palestina.
Questa è la linea politica di Hamas.

Certo non vengano poi a mendicare presso i governi occidentali i soldi che dovrebbero servire a ricostruire la martoriata terra palestinese e che invece vengono sistematicamente usati per arricchire i leaders corrotti e per finanziare la jihad contro Israele.

Il fatto più grave è che i palestinesi fanno sistematicamente il gioco del good cop-bad cop.
Mandano cioè i loro esponenti più radicali a parlare presso i fratelli musulmani e quelli più concilianti (Abu-Mazen) a mendicare soldi in Occidente.

Il bello è che ci sono ancora molti esponenti politici che hanno fiducia nei governanti palestinesi e, al contrario, diffidano di Israele, il quale, fino a prova contraria, è il vero stato sotto assedio.

Gran parte della responsabilità di questo stato di cose è proprio dei partiti di sinistra, i quali, invece di parteggiare per stati democratici che rispettano i diritti umani (almeno dei propri cittadini), aiutano regimi corrotti e fascisti che mettono al primo piano la guerra santa invece del benessere delle popolazioni da loro governate.

Ancora una volta, il mio invito è quello di abbandonare l'ipocrisia e di smettere di sostenere in qualsiasi modo, militare-economico-diplomatico, i regimi che fomentano l'odio e auspicano la guerra per mascherare i loro fallimenti interni.

Ci sarà pure un motivo se il PIL cresce in tutto il mondo, dagli USA alla Cina, mentre nei paesi musulmani è in costante calo nonostante la ricchezza di materie prime.

Certo io reputo sbagliata la via militare intrapresa dagli Stati Uniti soprattutto in Iraq, ma mi sembra veramente stupido continuare ad aiutare e a finanziare chi ci odia e usa i nostri soldi per combatterci, si perchè per loro Israele è solo l'inizio dell'Occidente.

07 dicembre 2006

Natale sul Nilo

No, non è il remake del famoso (e famigerato) film con Boldi e De Sica, ma il progetto di un bel viaggio in Egitto nel periodo che va tra Natale e la "Befana".

Piramidi, sfingi, tombe, faraoni, tesori, sole, caldo, mare...

Vado pazzo per tutto questo!

Se tutto va bene partirò il 23 dicembre con un graditissimo compagno di viaggio: l'esimio ingegnere Carlo Paternoster!

Comunque vada, sarà un successo!

Sabato al MotorShow

Grazie ai biglietti gratis del Tomma, sabato farò una gradita escursione nella bella Bologna per ammirare la più grande kermesse motoristica italiana: il Motor Show



Mi porterò dietro la mia inseparabile compagna di viaggio, la Nikon D70, completa di due batterie e 5 Gigabytes di Compact Flash.

Aspettatevi quindi un ben nutrito reportage fotografico!

E' nato Gaspatcho

Finalmente ho un blog tutto mio dove poter descrivere in piena libertà i miei pensieri, le mie vicende personali, i miei viaggi, le mie letture, insomma tutto ciò che riguarda il Gaspa-lifestyle.

Gaspa si nasce, blogger si diventa!

E io lo divenni!

My creation