30 luglio 2007

Una Cosa Normale?

Discutendo amabilmente sui massimi sistemi, insieme ad alcuni amici tra cui molti frequentatori di Popinga, è emerso un tema che mi ha lasciato allibito mentre a tutti gli altri è sembrato talmente normale da farmi sembrare un ingenuo.
Si parlava delle paghe dei politici e del fatto che alcuni partiti (o forse tutti, ma non ne sono certo) costringano gli eletti nelle loro fila a versare il 25% del loro stipendio al partito stesso, in una sorta di finanziamento occulto della politica da parte dello Stato.

A me sembra un fatto abbastanza grave, dato che le paghe emesse dallo Stato ai politici dovrebbero servire come compenso ai politici stessi, per la loro attività svolta al servizio della Pubblica Amministrazione e non come finanziamento ai loro partiti di provenienza.

Qualcuno mi ha fatto notare che questa prassi è normalissima e che io non posso sindacare sulle regole interne di associazioni come i partiti politici, ma, secondo me, questo comportamento è fortemente discutibile e forse neanche tanto lecito.
E’ discutibile perché i finanziamenti pubblici ai partiti sono determinati tramite leggi dello Stato e questa modalità non è di certo prevista (almeno se il versamento è obbligatorio).

Il fatto che il 25% di tutte le paghe emesse dallo Stato vada ai partiti determina conseguenze aberranti come il fatto che le cariche pubbliche aumentino esponenzialmente.
Non lamentiamoci se aumenta il numero delle province, dei vari assessorati, dei membri dei vari consigli regionali, provinciali, comunali, ecc…
E’ chiaro che se per ogni posto in più i partiti si mangiano il 25% dei soldi statali, ci sarà una assoluta convergenza bipartisan per fare accrescere il numero delle poltrone!
Altro che abolizione delle province!

Inoltre il fatto che in certi partiti sia obbligatorio, mi fa sorgere il dubbio che questa prassi non sia legale, e se c’è qualche esperto di diritto che possa chiarire i risvolti legali della faccenda si faccia assolutamente avanti e prenda la parola!
Insomma se per voi questa prassi è normale, per me non lo è affatto, ma vorrei sentire altri pareri su questo argomento

27 luglio 2007

Coma Virtuale!

Mi sono finalmente risvegliato da ben 20 giorni di "coma virtuale" causato dalla mancanza della linea ADSL.

E' dal 7 di luglio che provo a connettermi senza riuscirci e proprio il 7 di luglio è iniziata un'altra storia "tesa" tra me e la grande Telecom.

Il 7 luglio era sabato ergo ho aspettato lunedì per chiamare il numero telefonico della loro assistenza (803380).

La gentile signorina prende i miei dati e mi comunica che entro 48 ore avrebbero risolto il problema.

Io aspetto pazientemente i due giorni, ma all'alba del terzo richiamo l'assistenza.

Un'altra gentile signorina mi comunica di avere inviato un sollecito e che entro 24 ore il problema sarebbe stato risolto.

Bene, dico io, prima 48 ore, poi 24, i tempi si stanno evidentemente accorciando.

Ovviamente il giorno dopo, se non sbaglio siamo arrivati al 13 di luglio (venerdì), la linea non funziona ancora e siamo da capo.

Il lunedì successivo telefono ancora e l'ennesima gentile signorina mi informa che il mio caso è stato preso in esame dalla centrale e che il problema sarebbe stato risolto il più presto possibile (alla faccia)!

Insomma arriviamo al 27 luglio, oggi, e faccio l'ennesima chiamata al 803380 chiedendo alla fott... ehm, gentilissima signorina di poter parlare con un tecnico di persona.

Ebbene, apriti cielo, vengo messo in contatto con un ragazzo dall'accento sardo che in ben 3 minuti capisce e risolve il problema che era nel mio PC.

Quando ho installato un nuovo router al posto del modem ADSL, non ho rimosso il modem stesso e dopo due mesi di perfetto funzionamento era proprio il modem a mandare la linea in time-out.

Insomma il coglione sono io, ma se mi avessero passato un tecnico 20 giorni fa non avrei passato un luglio di "coma virtuale".

Dio ci salvi dall'ignoranza (mia) e dalla Telecom!