28 dicembre 2009

American Football: il Miglior Placcaggio del 2009!

Un blitz del cornerback in maglia rossa ha sbattuto a terra l'intera linea offensiva ed il quarterback avversario!

14 dicembre 2009

Berlusconi perde due denti... Chi se ne frega?

Mi sono rotto le palle di sentire parlare solo e sempre di Berlusconi.
Un matto gli ha spaccato due denti? E Allora? Neanche lo metteranno in galera perché è uno psicolabile da almeno 20 anni.
Vogliamo fare una analisi politica sull'atto di un pazzo? Vogliamo chiederci se sia colpa della destra o della sinistra?
A me onestamente non interessa per nulla il fatto e le strumentalizzazioni che già ne stanno facendo, dando quasi dignità politica al gesto di un matto.
Le scorte ai politici le concedono proprio per prevenire questi avvenimenti, e l'unico commento che mi viene da fare è che la scorta non ha fatto il suo lavoro.
Guarda caso il gesto di Tartaglia ha oscurato la manifestazione di 10.000 lavoratori dell'indotto FIAT di Termini Imerese, mentre le TV parlano solo di Berlusconi e dei suoi denti rotti.
Posso dirlo? Berlusconi ha rotto i coglioni, faccia più il suo lavoro e meno comizi e ne trarranno tutti dei benefici!

11 dicembre 2009

Dal Turbo-Gas di Corinaldo alla Teoria della Decrescita

Copio ed incollo un dibattito che si è sviluppato sulla pagina Facebook dell'amico corinaldese Riccardo Silvi e che potrebbe interessare anche i lettori di Gaspatcho.
Chiedo agli amici che seguono il mio blog di dare un apporto al dibattito commentando pure loro perché trovo l'argomento molto stimolante.

Silvi Riccardo ha linkato il seguente articolo: Il Rischio a tutto Gas

Francesco Gasparetti
Francesco Gasparetti
Vorrei chiedervi qualche cosa: le centrali turbo-gas non vanno bene, ok. I rigassificatori non vanno bene, ok. Le centrali atomiche non vanno bene, ok. Però abbiamo una automobile a testa, la lavastoviglie, l'asciuga-biancheria, il condizionatore, lo stereo da 2000 watt, il cellulare, ecc...
Le Marche non sono autosufficienti dal punto di vista energetico, quindi importiamo energia da centrali in altre regioni e da stati, come la Francia, che ce la vendono.
Perché una centrale non va bene nelle Marche, ma va bene a Brindisi o a Porto Marghera?
Perché continuiamo a importare petrolio, ma ci strappiamo le vesti per un rigassificatore?
Quante pale eoliche o quante migliaia di metri quadrati di pannelli solari servono per fare l'equivalente di 800 MW?
Se si deve fare un rigassificatore, perché non farlo in una zona già degradata, invece di degradare una zona ancora intonsa? Solo per capire.
Silvi Riccardo
Silvi Riccardo
Punto di vista interessante Gaspa, ma chiedi alla persona sbagliata. Non so darti risposta perché non so rispondermi se Una centrale termo-gas o un rigassificatore sia una cosa da Si o da No. Sto raccogliendo delle info e le sto condividendo per cercare di creare discussione e capire. i Tuoi sono punti di osservazione interessanti.
Claudia Marconi
Claudia Marconi
il più interessante in assoluto trovo sia quello sulla zona già degradata ... Le info poi siamo in tanti a cercare di raccoglierle perché se aspettiamo che ci informino faremo in tempo a trovarci ognuno un coso che non sapiamo bene cos'è come vicino di casa visto il trend soprattutto italiano di cui parli e di cui è già importante rendersi conto ...
Giacomo Giuliani
Giacomo Giuliani
Bisogno iniziare a risparmiare, le macchine invece che a benzina o diesel le prendiamo a metano, elettriche e ad idrogeno! L'energia elettrica la si produce con sistemi alternativi, ci sono milioni di tecnologie pulite, non solo fotovoltaico ed eolico, ci sono le biomasse, l'idraulica, l'energia dei moti ondosi, il fotovoltaico termodinamico, tuttoeolico ad alta quota, la geotermia, l'idrogeno e chi più ne ha più ne metta!
Il problema sono le multinazionali che vogliono finire di guadagnare con il loro petrolio...una volta che ci avranno intossicato tutti x benino, e che quindi avranno finito anche i loro giacimenti, inizierà la tanto aspettata terza rivoluzione industriale dell'energia!
Enrico Allegrezza
Enrico Allegrezza
la lavastoviglie,ok. L'asciugabiancheria non so quante famiglie ce l'hanno, il condizionatore... beh prima bisogna guardare in tutti gli uffici, bar, negozi, che non c'è un condizionatore da 8000 Btu e che consuma 1000Wah.. uno stereo da 2000 W trovalo uno in casa con uno stereo così!!! Ammesso che ci siano, i finali sono a transistor e anche se fosse da 2000W non consumano più 300W... X il cellulare basta comprarsi un caricabatterie solare che si trova in giro...
Ma quanta corrente, acqua, gas si consuma allo stadio quasi ogni sera per vedere una partita schifosa di calcio?
Bisogna anche dire che tanti presidenti di calcio sono grandi industriali e grandi politici che stanno pensando al nostro futuro con l'inquinamento e l'energia! (bell'esempio che danno...) io a casa non posso avere la lavastoviglie però uno stadio acceso ogni sera che consuma circa 140 KW ogni ora va bene.....!!!
Ma a noi cosa ce ne frega, tanto i soldi per quelle cose lì ci sono sempre, finchè li prelevano dalle nostre tasche..!!!!!!
NON C'E' COERENZA SULLE COSE.
Basta così poco per risparmiare energia.. la tecnologia è andata avanti e di moooolto anche sul risparmio energetico ma in italia siamo troppo ignoranti per sapere e conoscere le cose.
Per esempio, si sa in giro che ci sono Power Led così potenti da fare luce come un faro allo Xenon di un'autovettura? Immagino di no.. è grande come poco più di un bottone di una giacca e rende 1100 Lumen di potenza luminosa con un voltaggio di 3,9V per 2800 mAh...con una vita media di 50.000-100.000 ore... si sanno queste cose?
Basterebbe conoscere un po... ;-)
Francesco Gasparetti
Francesco Gasparetti
quote:" basterebbe conoscere un po'..."
Ecco, p.e. bisogna sapere che per far funzionare un cellulare serve una rete di antenne che consuma parecchi megawatt, oltre alla batteria che ricarichi a casina ogni tre giorni...
A me sembra che noi vogliamo solo la parte positiva della tecnologia, senza sapere che ogni medaglia ha un suo rovescio e cercando di capire solo quando qualcosa ci tocca da vicino.
La sindrome di NIMBY è comprensibile, ma l'unica vera alternativa a costruire nuove centrali è il risparmio, che però comporta notevoli conseguenze "negative".
Rinunciamo ai condizionatori? Chiudono fabbriche e gente perde il lavoro...
Rinunciamo ai cellulari? Idem
Rinunciamo alla macchina privata per ogni persona? Idem
Insomma bisognerebbe ripensare completamente l'economia.
SI può fare? Boh, intanto bisognerebbe partire dai comportamenti individuali e non pensare sempre a quello che fanno gli altri!
Francesco Gasparetti
Francesco Gasparetti
@Claudia: in un commento in un un altro thread, una persona chiedeva perché si volesse fare un rigassificatore a Falconara che è già degradata dalla raffineria.
Io risponderei che è meglio farlo proprio a Falconara piuttosto che in un'altra zona, magari cercando di spostare i residenti di quartieri come quello vicino all' API in una zona più salubre.
Serena Serola Melchiorre
Serena Serola Melchiorre
Gaspa, perché costruire una centrale che va a metano, carburante che dobbiamo comprare all'estero?
Perché non puntare sul solare?
Francesco Gasparetti
Francesco Gasparetti
ripeto: quante migliaia di metri quadri di pannelli solari servono per fare 800 MW?
Inoltre bruciare metano dovrebbe essere più pulito rispetto alla combustione del petrolio o del carbone.
E comunque avere più fonti di approvvigionamento (grazie anche ai rigassificatori) vuol dire non essere dipendenti dal solo petrolio.
Claudia Marconi
Claudia Marconi
Purtroppo sono ancora quasi digiuna di molte conoscenze tecnico-scientifiche che mi rendono parecchio incompetente in materia ambientale e quindi anche economica, ma con quel poco che ho appreso posso dirti che il tuo ragionamento mi sembra un po' troppo circoscritto e cercherò di spiegarmi.
Coi danni che abbiamo e stiamo ancora facendo con il petrolio e derivati non possiamo permetterci di passare transitoriamente al metano; se non vogliamo naufragare, e non è solo una metafora, dobbiamo cambiare definitivamente rotta, come dici tu e passare ad un'altra economia (che letteralmente significa gestione della casa, ovvero del pianeta in cui viviamo e delle sue risorse), sempre se vogliamo mantenerlo ospitale come l'abbiamo trovato e mi sembra ci convenga alquanto.. i danni della pessima economia insomma li stiamo già pagando e li pagheremo già troppo cari.. la politica poi, per completare il discorso economico, può continuare e deve essere ad assoggettarsi ad una buona economia e possibilmente ritornare ad assoggettarsi invece di assoggettare.
questo oltre al fatto come dice Serena che il metano lo compriamo e ci rende cmq dipendenti non da energia ma cmq da metano.. quello che si potrebbe fare però transitoriamente, mentre si valutano e impiantano le eco-tecnologie migliori per ogni sito, e come dice Giacomo, ce ne sono tantissime migliori del solare e dell'eolico, è magari aumentare la produzione di energia degli impianti già esistenti sul territorio e che si sa sotto sfruttati.
infine mi sembra quasi offensivo e troppo innaturale, insomma praticamente assurdo, il discorsi di saturare di inquinamento zone già martoriate dallo schifo facendo smammare tutti gli abitanti.. se è necessario dovrebbero essere sì trasferiti, ma solo per il tempo che servirà a bonificare il territorio ovviamente a spese della ditta inquinante.
Insomma i miei discorsi per quanto contorti e magari non del tutto esatti non mi sembrano affatto utopistici quanto in linea con l'unica linea possibile da seguire se vogliamo salvare non il pianeta ma noi stessi nell'immediato e nei prossimi decenni.
Francesco Gasparetti
Francesco Gasparetti
@Claudia: cambiare radicalmente l'economia è possibile? Non lo so, ma mi sembra molto difficile puntare seriamente su una economia della decrescita, che alcuni cmq teorizzano.
Avere dei rigassificatori non significa risolvere il problema della dipendenza energetica, che noi italiani avremo sempre, in quanto non abbiamo fonti significative di combustibili fossili o di uranio e, ad oggi, solare ed eolico possono soddisfare solo una piccola parte del fabbisogno di energia.
Significa solamente renderci meno legati al petrolio ed alle sue oscillazioni di prezzo e dal gas russo, il quale ci ha già fatto sfiorare una crisi energetica qualche anno addietro, allorquando la Russia chiuse i rubinetti, perché gli ucraini rubavano il gas che passava nei metanodotti attraverso il loro territorio.
Avere più fonti significa essere meno dipendenti da ciascuna fonte.
Qua entrerebbe in gioco anche il nucleare e chi manifesta contro il turbo-gas perché emette CO2, potrebbe ritrovarsi di fianco ad una centrale atomica che emette solo vapore acqueo, ma che pone altri problemi.
Occhio.
Per quanto riguarda le tecnologie migliori, il discorso è complesso: le lampadine a basso consumo, p.e., contengono mercurio che poi dovrà essere smaltito. Il solare oggi è conveniente perché finanziato dallo Stato, ma poi non ci lamentiamo se le tasse sono alte.
Io sono favorevole a pagare tasse se questo significa vivere in un mondo migliore, però se oggi tutti si facessero l'impianto fotovoltaico, quanto costerebbe allo Stato finanziare e mantenere 20 milioni di impianti?
E' fattibile? Non so.
Capitolo zone inquinate: io passo spesso a Rocca Priora e non vorrei mai andarci ad abitare a causa della puzza e del degrado di una delle zone più brutte d'Italia.
Se si facesse lì un rigassificatore, l'inquinamento non aumenterebbe più di tanto e nemmeno il degrado e forse gli abitanti non sarebbero così scontenti se gli si dessero delle case altrove in zone più pulite...
Non mi sembra un ragionamento tanto mostruoso o balzano.
Io vedo in giro molta ideologia e poco senso pratico.
Tu, ad esempio, sembri una naturalista, ma hai a casa un impianto fotovoltaico? Se si brava, altrimenti dovresti iniziare a mettere in pratica i tuoi discorsi. In fondo un impianto costa "solo" 18.000 Euro (come una macchina di media cilindrata) e lo stato ti finanzia una parte e ti permette di rateizzare la spesa. In più ti paga l'energia che immetti in rete per 20 anni ad un prezzo molto maggiore di quello di mercato e l'azienda che te lo monta ti garantisce lo smaltimento alla fine della sua vita utile.
Che fai sei ancora lì? Come ho già detto, lasciamo da parte le utopie ed iniziamo ad agire in prima persona invece di parlare ed aspettare sempre che comincino gli altri!
Marco Bruciati
Marco Bruciati
nel 2010 si raggiungerà il picco del petrolio: sale la domanda , minore offerta. il prezzo aumenterà da paura e tra 12 anni forse non ne avremo più , in Italia, tra 60 anni finirà del tutto.
quindi bisogna investire su tutto il resto.
Claudia Marconi
Claudia Marconi
purtroppo sono ancora qui e spero di non essere mai qualcosa che termina con -ista.. mi piacerebbe diventare ecologa semmai per per imparare a gestire il mio ambiente e quindi parlo di PRASSI, purtroppo però per poterlo fare ho ancora qualche esame orale che mi aspetta..
concordo in pieno con te che la prassi ha sempre la priorità sulla teoria, qui però siamo su un cosiddetto social network dove circolano IDEE, quindi bisogna fare parecchia attenzione al tipo perché poi è in base a quelle che uno agisce..
credo fortemente che cambiare radicalmente l'economia sia possibile, ovviamente con un periodo transitorio, ma essenzialmente a due condizioni:
1. appena mi compro una casa mi ci compro anche il fotovoltaico e imparo a gestire(=pratica) nel modo migliore le mie risorse, ma occorre anche che si cambi MENTALITÀ e ci si tolga definitivamente dalla testa i combustibili fossili e il nucleare semplicemente per ci coccolano ma ci UCCIDONO PIANO e poi vedi anche i soldi che si sprecano per curarsi quando ormai non avranno più importanza..
2. ribadendo la quasi completa incompetenza in materia credo di poter immaginare la miriade di difficoltà tecnico-economiche che si presenterebbero, ma sono sicura che se ogni comune pensasse a rendere il proprio territorio più pulito e energicamente indipendente COLLABORANDO con gli altri e con tutti i soggetti del suo territorio magicamente si otterrebbero regioni più pulite e indipendenti e un paese più pulito indipendente e più RICCO perché se troviamo il modo, anche pagando i soldi che andrebbero in cure, (energia solare e simili sono cmq gratis c'è da pagare "solo" la trasformazione, ma non ci sarebbe il problema non trascurabile del trasporto), di procurarci l'E di cui abbiamo bisogno, di tutte le altre risorse saremmo ricchissimi e qui parlo soprattutto delle risorse paesaggistico-artistiche..... Mostra tutto
la prassi precede sempre la teoria ma il circolare di idee sull'impossibilità di cambiare le cose è l'arma principale di chi guadagna a farle rimanere così il più a lungo possibile.. e qui mi fermo sennò facciamo i temi e non sono mai stata capace..
Claudia Marconi
Claudia Marconi
ah.. solo un piccolo P.S. per spiegare che ho volutamente evitato di parlare del sistema produttivo che è intimamente legato sia all'energia sia soprattutto all'economia per problemi di tempo, spazio e competenza.. ma il discorso è sempre lo stesso: il problema non è se si possa fare o no, il problema è come fare, perché si DEVE.
Francesco Gasparetti
Francesco Gasparetti
Si certo, in teoria tutto si può fare, in pratica no.
Solo pochi giorni addietro è apparsa sui media la notizia della chiusura di due impianti di produzione dell'alluminio (uno in Sardegna, uno in Veneto) a causa dell'elevato costo dell'energia in Italia.
In pratica lo stato finanziava questa produzione pagando una parte della bolletta energetica, ma la UE ha deciso che questa pratica va contro i principi della concorrenza e quindi questi stabilimenti verranno probabilmente chiusi dalla casa madre americana.
Bene dirai tu, meno industrie, meno inquinamento, meno energia necessaria, meno centrali turbo-gas e rigassificatori.
La messa in pratica della teoria della decrescita.
Ti faccio solo notare che ci sono centinaia di persone che perdono il posto di lavoro e centinaia di famiglie che perdono la principale, e forse unica, fonte di reddito.
Chi glielo va a spiegare che la chiusura di quegli stabilimenti è un bene per il loro ambiente?

03 dicembre 2009

La Lega svela i suoi candidati a Senigallia!

Giornata di mercato e ricca di impegni, questo giovedì senigalliese verrà ricordato a lungo poiché la Lega Centro-Nord ha finalmente svelato il suo organigramma ed il suo candidato sindaco alle prossime elezioni comunali.

Candidato sindaco sarà l'ex comunista radical-chic A. Scaloni, mentre l'incarico di segretario del partito è stato affidato a Quilly. I due poeti dialettali hanno accettato con entusiasmo i nuovi impegni e si apprestano a guidare la campagna elettorale al fine di conquistare l'ambìto trono lasciato vacante dalla zarina di Monterado.

Da buoni leghisti, i sommi poeti hanno subito affermato che la lista sarà composta solo da senigalliesi D.O.C. da almeno 4 generazioni e che quindi non verranno accettate le auto-candidature extra-comunali come quelle di Serena M., nota blogger sobillatrice dell'entroterra corinaldese.

Le reazioni politiche non si sono fatte attendere:
  • l'IDV senigalliese si è diviso ancora. A furia di dividersi, presto si arriverà all'atomo e fra qualche tempo al bosone di Hicks.
  • Il PDL dichiara: ben venga la lista leghista! Mark Anthony è un eterno perdente quindi non ci resta che puntare sui giovani poeti dialettali!
  • Il CERN di Ginevra commenta le divisioni dell'IDV senigalliese: "se vi avessimo conosciuto prima, avremmo evitato di spendere un miliardo di dollari per costruire l'acceleratore di particelle!".
  • Dal Colle (del Cavallo) M. Scaloni dichiara: "prima di candidarsi, mio fratello pubblichi il suo 740, mentre Quilly depositi in cancelleria le bobine degli scontrini del suo registratore di cassa!".
  • Il Mezza Canaja, nella persona del sub-comandante Fagiulìn, annuncia: stiamo già scaldando le mazze per accogliere calorosamente le due ex-costole della sinistra passate alla Lega Centro-Nord!
  • La Plaga di Velluto, dal suo blog, tuona sarcastico: "io l'ho sempre saputo che eran' dò testadeca..."!
  • Daniele Sun, commentando su VS, annuncia che forse voterà per Quilly e Scaloni o forse no.
  • Dal Colle (del Cavallo) GLM dichiara: "l'olio d'oliva di quest'anno è poco, ma buono!".
  • L'avvocato Bob Heavens, venuto a conoscenza della notizia e citando Anassimandro da Ellenopolis, dichiara: "σκάλες έσπασε μπάλες του".
  • Il gruppo salafita per la predicazione e l'insegnamento del Corano, nella persona dell'Imam Malìh Makìh, ha aggiunto: "siamo pronti a sostenere Scaloni, ma solo se avremo il permesso di costruire una moschea e due minareti sulle rovine del ghetto ebraico in deroga al piano Cervellati".
  • La Curia, tramite la sua emittente Radio Duomo, interviene in favore di Serena M.: "anche gli extra-comunali hanno dei diritti, questa è pura discriminazione razzista!"
  • Il traduttore di Gugol ha appena decrittato la citazione dal greco antico dell'avvocato Heavens. Nel testo di Anassimandro c'è scritto letteralmente: "Scaloni ha rotto i cojoni".
Previsti nuovi sviluppi dopo la fine del mercato.

Last updates:
  • Don Benito Nazzi, appartenente alla falange crociata per la diffusione coatta del cristianesimo, ha concesso il suo endorsement a Scaloni affermando: "a Senigallia servono due croci, una sulla scheda elettorale per il sindaco Scaloni, l'altra sullo stemma del comune, troppo laico per la città natale del beato Pio IX!".
  • Alla domanda della giornalista Marie Therese Blanchard, che chiedeva come intendesse portare avanti la sua campagna elettorale, lo Scaloni ha risposto: "per ora faccio cose, vedo gente e scrivo poesie...".
Ultim'ora sconcertante:
  • Serena M. chiede le dimissioni del neo-segretario leghista Quilly perché afferma di aver scoperto le sue origini non senigalliesi. La blogger corinaldese ha dichiarato: "Quilly è un falso senigalliese, è originario di Marotta ed io ho una foto che lo prova!".
  • Panico nell'entourage di Quilly. Solo il suo portavoce Maurizio P. ha rilasciato una dichiarazione ai microfoni di Radio Velluto: "è tutta una bufala, una montatura! Se Quilly non è senigalliese, io so scrivere correttamente in italiano!".


06 agosto 2009

Testa la Tua Collocazione Politica!

My Political Views
I am a center-left moderate social libertarian
Left: 1.18, Libertarian: 3.09

Political Spectrum Quiz


Francesco Gasparetti is a center-left moderate social libertarian. is also a foreign policy centrist and culturally liberal. FG's scores (from 0 to 10):
Economic issues:+1.18 left
Social issues:+3.09 libertarian
Foreign policy:+0.01 neo-con
Cultural identification:+4.75 liberal

19 luglio 2009

Pubblicità Progresso: Aiutate i Blog Abbandonati!

Salve, sono Gaspatcho, o, come dicono in molti, Gaspatko.

Vi scrivo per rendervi partecipi della mia situazione: da quasi un mese, il mio padre-padrone-autore mi ha abbandonato preferendomi il mare, la lettura, la musica, i rapporti personali ed, in ultima analisi, anche il lavoro!

E' una cosa vergognosa che nella bella stagione i blog vengano ancora abbandonati in questo modo indegno!
E' indecente che un blog serio possa essere sostituito da una applicazione barzelletta come Facebook!

Chi ti dà amore per tutto il resto dell'anno, chi ti asseconda in tutti i tuoi deliri, chi dà uno spazio alle tue inveterate invettive non può essere trascurato così impunemente ai primi caldi di luglio!

Aiuta Gaspatcho e tutti i blog abbandonati a ritrovare i loro autori!

Firma la petizione contro l'abbandono dei blog scrivendo una mail all'indirizzo:

nonabbandonare@iltuoblog.it


Chi abbandona i blog è un mostro!

21 giugno 2009

Senigallia SI Complanare: le Reazioni

Non è passata neanche una settimana da quando ho creato il gruppo di Facebook "Senigallia SI Complanare" e non posso che essere soddisfatto sia per le numerose adesioni (279 utenti al 21/6), sia per il dibattito che si è acceso intorno al gruppo, nonostante i toni abbiano spesso esagerato la portata della mia iniziativa.

Le prime polemiche sono arrivate per i numeri: la Piaga di Velluto ci prende in giro perché ci mancano circa 5 milioni di adesioni per raggiungere l'unanimità degli utenti Facebook italiani (che sono appunto 5 milioni).
Kit Carson, un blogger senigalliese che si ispira al celebre compagno di Tex Willer, ritiene che 200 iscritti "non rappresentino un fronte così folto" introducendo con il termine "fronte" le prime avvisaglie del tenore bellico dei commenti, come se i 200 iscritti al gruppo fossero pronti ad imbracciare il fucile ed a scavare le trincee...
Il Messaggero del 16 giugno già citava il gruppo quando ancora vi erano 12 iscritti, mentre Vivere Senigallia parlava di 87 iscritti in 48 ore.

Pochi o tanti a me interessa relativamente, mi interessa il fatto che a Senigallia ci siano delle persone favorevoli al progetto della complanare con il diritto di esprimere la loro opinione almeno quanto quelli che la pensano in maniera diametralmente opposta.

Evidentemente però non tutti concordano con me sulla possibilità di manifestare apertamente e civilmente le proprie convinzioni e le reazioni di alcuni blogger e di vari utenti del web ne sono la conferma.

In realtà con alcune persone come Quilly si possono intraprendere discussioni interessanti e costruttive anche partendo da punti di vista opposti, mentre altri iniziano i loro commenti con frasi del tipo: "Allora....... vi ringrazierei se prima di dire certe fesserie vi informaste un pochino!".
Certo dare dell'ignorante all'interlocutore alla prima frase, non mi sembra un buon modo per avviare un dialogo, ma dimostra la spocchia di chi crede di detenere la Verità assoluta.

Kit Carson, dal suo blog Sinistrati, cerca di convincerci che "chi è coinvolto in un fatto di cronaca, non lo può raccontare e nemmeno scrivere".
Il riferimento è a Michele Pinto, uno degli aderenti a Senigallia SI Complanare, ed al suo articolo apparso su Vivere Senigallia.
Secondo il pistolero:

Nel nostro caso invece, chi ha scritto l’articolo, aveva aderito al gruppo e quindi non poteva poi descriverne la storia, appellandosi al diritto di cronaca. Ma v’è di più: tra le righe, intravediamo una certa gaiezza, quasi come si raccontasse la vittoria della propria squadra di calcio o una gita con la propria amata.

In pratica si vuole sostenere che Pinto non può scrivere sul SUO giornale perché:
Se partecipo ad una manifestazione politica. Prendo uno striscione e do una mano agli organizzatori. Il racconto che ne consegue, sia esso inserito sul blog personale, o sul giornale del partito, NON rientra secondo me nel diritto di cronaca: sì è di parte – sì è la causa e l’effetto.
partecipo ad una semplice manifestazione, come reporter. Faccio foto, intervisto. Se il resoconto viene pubblicato su un organo di partito o su un blog politico, sì è sempre nell’ambito della militanza. Se il giornale fosse apolitico, rientreremmo nel campo della pura cronaca.


Quindi, seguendo questo ragionamento, i giornalisti che partecipano agli scontri di piazza a Teheran, non potrebbero raccontarli perché sono parte in causa!
Ma le braccia mi sono cadute quando ho sentito parlare di "giornali apolitici" come se esistessero dei resoconti puramente oggettivi e come se ogni giornalista non filtrasse la cronaca tramite le sue idee personali.

Il giornale oggettivo è una mera utopia! A me basterebbe che l'informazione non ci raccontasse cose platealmente false come è successo a Studio Aperto quando ci ha informato che Berlsuconi è stato "assolto nel processo Mills" (dove non era neanche imputato a causa del Lodo Alfano).



Altre reazioni hanno avuto dei toni apocalittici, come se la costruzione di una strada segnasse la fine del mondo od addirittura dell'universo!

La più dura ed inaspettata è venuta però dalla "Piaga di Velluto" da cui sono stato accusato addirittura di avere iniziato una "guerra tra poveri".

In realtà la mia intenzione non è affatto quella di fare la guerra col comitato NO Complanare e non ho istituito né comitati di quartiere, né ronde padane armate di manganello.

Sono stato in silenzio per diversi mesi, ascoltando le proteste ed assistendo alle manifestazioni dei contrari e, ad un certo punto, mi sono stancato di sentire una sola voce ed ho voluto constatare se a Senigallia vi fossero anche persone favorevoli alla realizzazione di questo progetto.

Un progetto che potrà non essere perfetto, ma che, dal mio punto di vista, rappresenta un miglioramento complessivo della città e permetterà in futuro di gestire il traffico cittadino in maniera più razionale.

Potrò anche sbagliarmi, ma rivendico il diritto di esprimere liberamente la mia opinione senza per questo dover essere schedato come un pericoloso guerrafondaio!

PS. Ho linkato tutti gli articoli citati in modo tale che tutti possano farsi liberamente la loro idea.

08 giugno 2009

Europee 2009: in Italia Vincono l'Estrema Destra e l'Astensionismo.


Dai dati emersi da queste elezioni europee, si possono trarre due conclusioni fondamentali:
  1. Vince il partito astensionista che supera il 35% degli elettori (contando anche le schede bianche e nulle), attestandosi ai livelli del PDL. Nei vari dibattiti televisivi si è discusso molto di questo risultato, ma le risposte fornite dai vari commentatori non mi hanno convinto appieno. La vera spiegazione dell'astensionismo sta nel fatto che nessun elettore capiva per cosa stava votando! Nessun partito, o quasi, ha spiegato cosa avrebbe fatto in Europa, ma ci si è accapigliati su temi futili e si è dato alle elezioni europee il valore di un sondaggio sull'operato del governo e dell'opposizione. Per questa ragione gli animi degli elettori non si sono scaldati più di tanto e neanche il brutto tempo li ha persuasi a recarsi in massa alle urne.
  2. Vince l'estrema destra. No, non parlo dei fascisti dichiarati, come Forza Nuova o la Fiamma Tricolore, partiti residuali, ma parlo della Lega Nord, che è riuscita a stravincere al Nord ed a sfondare anche al centro Italia con un programma tecnicamente xenofobo e fascista. Un programma che, in tempo di crisi, ha individuato il capro espiatorio dei problemi italiani nell'immigrazione. I punti forti e chiari del partito leghista, ovvero la lotta all'immigrazione, la sicurezza (anche tramite le ronde padane), l'islamofobia ed il No all'entrata della Turchia nell'Unione, hanno centrato l'obbiettivo ed attirato il consenso verso il carroccio.

Il PDL ha sostanzialmente fallito il traguardo che Berlusconi aveva posto al 40%, ma è comunque il primo partito italiano ed ha tenuto nonostante le ultime traversie del suo leader, il quale, con i suoi rapporti con Noemi, i voli di stato per i suoi amichetti, le orge a villa Certosa e la corruzione nel caso Mills, ha forse smarrito il tocco di Re Mida.

Il PD ha ottenuto un risultato pessimo, perdendo oltre 6 punti rispetto alle politiche del 2008, dando l'impressione di non avere nessuna identità politica e nessuna proposta forte per attirare l'elettorato. Franceschini ha cercato di dare una svolta rispetto all'apatia veltroniana, ma se non si darà un substrato politico chiaro, la gente continuerà a snobbare il Partito Democratico. Chi sa dire cos'è il PD oggi? E' un partito statalista o liberale, laico o catto-clericale? Quali sono i suoi valori e le sue proposte? Ce lo facciano sapere prima di arrivare allo 0%.

L'Italia dei Valori ha fatto la scelta opposta a quella del PD, qualificandosi su valori concreti come la difesa della legalità e sull'opposizione dura e senza sconti all'operato di Berlusconi e per questo ha ottenuto un ottimo risultato sfiorando quasi l'otto per cento.

I comunisti vanno verso l'estinzione politica pur avendo un bacino di elettorato che si attesta sul 7%. Ormai ci sono quasi più partiti comunisti che comunisti ed un certa vocazione masochista ha portato all'esclusione della sinistra radicale italiana anche dal parlamento europeo, dopo che il distacco forzato dal PD li aveva esculsi da quello nazionale. Se la sinistra radicale lasciasse perdere i simboli superati del novecento e cercasse una via moderna al socialismo, puntando su facce nuove, forse avrebbe dei risultati migliori!

L'unico partito veramente laico e liberale nel panorama politico nazionale, ovvero i Radicali di Pannella e della Bonino, non vanno oltre il 2,4%, mentre i partiti liberali europei hanno avuto tutti una buona affermazione. Anche qui si potrebbe parlare di rinnovamento almeno dell'immagine, mettendo da parte i ferri vecchi come Pannella e puntando più sul futuro che sul passato.

Un'altra valutazione riguarda i Verdi. In tutta Europa i partiti ecologisti hanno ottenuto un ottimo risultato, tanto che in Francia hanno sfiorato il 15% ed in Germania sono intorno al 10%. In Italia, purtroppo, i Verdi sono tutto tranne che ecologisti ed infatti si alleano costantemente con i partitini comunisti, alienandosi le simpatie degli ambientalisti moderati, i quali potrebbero rappresentare un bacino elettorale molto ampio!

In definitiva l'Europa sembra svoltare a destra, a causa delle paure portate dai venti della crisi economica ed il successo dei partiti euroscettici o nazionalisti fa presupporre che l'Unione debba rafforzarsi a livello politico se non vuole diventare un'accozzaglia di nazioni unite solamente dall'interesse economico.

06 giugno 2009

Il Nuovo Logo del PDL!

Viste le eccezionali performance del nostro premier a villa Certosa, abbiamo scoperto il nuovo logo del PDL!

Eccolo in esclusiva mondiale per i nostri lettori:

01 giugno 2009

Cronache Inglesi, Cap. II: Newcastle, Durham, Hadrian's Wall.

La nostra avventura inglese inizia all'aeroporto di Newcastle alle 22:30 del 24 aprile, dopo 3 ore e mezza di viaggio da Roma Ciampino.
Il primo problema a presentarsi è quello di riuscire a prendere l'ultima corsa della metropolitana che parte alle 23, ma, fortunatamente, il nostro è l'ultimo volo atterrato in serata e dunque i controlli sono rapidi e lo è anche il ritiro dei bagagli.
Alle 22:55 siamo davanti alla macchinetta dei biglietti, ma a causa della cocciutaggine inglese nel tenersi la Sterlina, ci tocca trovare un bancomat per cambiare l'amato Euro in valuta isolana.
Riusciamo comunque ad acciuffare la metro che in una mezz'oretta (cosa impensabile per gli standard italiani) ci porta a Jesmond Road, proprio la via del nostro ostello.

Grazie alla mappa stampata in precedenza da Carlino, troviamo facilmente il numero 107 dove ci accoglie un gentile signore, che comincia a chiamarmi Franco.
Il problema è che io mi chiamo Francesco e gli altri miei nomi di battesimo sono Giorgio e Stefano; Franco è una novità che accetto senza problemi perché l'importante è capirsi.
Adempiute le formalità burocratiche e fatta la tessera della YHA (costa 10 L), saliamo verso la camerata su una scalinata in legno molto stretta e non esattamente comoda per chi trasporta una valigia di 15 Kg.

Abbandonati i bagagli, decidiamo di uscire per cercare qualcosa da mangiare, ma Jesmond Road a mezzanotte è deserta come il lungomare di Senigallia a gennaio e ci tocca camminare parecchio prima di trovare un ristorante indiano aperto 24h su 24, che ci serve una porzione di chips da circa un Kg, grondanti d'olio e condite con dei chiodi di garofano (o almeno speriamo siano chiodi di garofano!).

La camminata di ritorno ci serve per smaltire l'olio delle patatine, ma appena arrivati troviamo la prima sorpresa: nella camerata c'è solo un altro avventore oltre a noi; un vecchio scozzese che dorme nudo in maniera non troppo elegante.
Io prendo immediatamente la decisione di dormire con due paia di mutande ed un paio di calzoni perché prevenire è meglio che curare!

Forrest Gump direbbe che gli ostelli sono come una scatola di cioccolatini: non sai mai cosa ti capita!
In effetti nel mio ultimo viaggio a Londra ho dormito insieme a tre spagnole e quindi il jolly l'avevo già giocato e la sorte doveva per forza girare.
Fortunatamente lo scozzese è solamente maleducato e quindi al risveglio scopriamo di non aver perso la nostra verginità rettale.

Dopo una lauta colazione, consumata davanti ad un altro vecchietto scaccoloso che ingurgitava tazze di cereali innaffiate con due gocce di latte, ansimando come un maratoneta dopo 40 Km di corsa, ci incamminiamo verso il centro città.

Da Jesmond Road servono circa 30 minuti per raggiungere a piedi la stazione centrale, passando per una zona molto moderna che dovrebbe essere il quartiere universitario.
In meno di mezz'ora di treno raggiungiamo la nostra prima meta:


DURHAM (*****)

Il centro storico di Durham è situato in una penisola collinare circondata dal fiume Wear e da un bosco lussurreggiante.
Agli antichi colonizzatori, deve essere sembrato un posto ideale per allestire le difese contro le tribù celtiche provenienti dalla Scozia.

Il borgo medievale è molto suggestivo e ben curato, ma le vere attrazioni sono la cattedrale, dichiarata patrimonio dell'UNESCO nel 1986, ed il castello, oggi sede dell'università più prestigiosa della città.

La cattedrale di San Cutberto è uno degli esempi più antichi di architettura anglo-normanna ed all'interno si può notare il passaggio dallo stile romanico ai primi vagiti del gotico.


Interessanti sono le decorazioni geometriche delle colonne, la Galilee Chapel con la tomba del Venerabile Beda (l'autore dell' Historia Ecclesiastica Gentis Anglorum), la tomba di San Cuthbert, a cui è dedicata la chiesa, e l'altare maggiore dietro al Neville Screen.
Purtroppo non ho foto perché in questa chiesa erano vietate.

Dalla torre del campanile, saliti i 325 claustrofobici gradini, si può godere di una bellissima vista dall'alto della città.

Dopo la cattedrale ci rechiamo al vicino castello, dove una giovane togata ci guida nella visita a quello che ora è il suo college.

La ragazza è preparata e loquace, ma le sue battute mi lasciano alquanto perplesso e chiedo a Carlino se il problema sia che io non capisco la lingua o che lo humor della fanciulla lasci a desiderare.

Stabiliamo che la colpa è dell'umorismo inglese e decidiamo di unirci forzatamente alle risate di gruppo per non turbare il clima idilliaco della visita.

Terminata la visita al castello, ci dirigiamo verso Sud e seguiamo la passeggiata lungo il fiume per goderci la splendida vista dal basso della cattedrale.


Verso le 16 uno scroscio improvviso di pioggia ci costringe a ritornare alla stazione ed a fare ritorno a Newcastle.


NEWCASTLE UPON TYNE (***)

Castelnuovo sul Tino è una città moderna ed il passaggio tra il borgo medievale di Durham e i ponti sul Tyne ci lascia alquanto sconcertati.

In effetti la maggiore attrazione architettonica della città sono proprio i ponti, tra cui spiccano il Tyne Bridge, molto simile e contemporaneo a quello costruito sulla baia di Sydney,



ed il Millennium Bridge, ponte pedonale con la sua originale apertura a "palpebra".



Degno di nota è anche il Gateshead Sage, che si staglia con la sua silhouette da lombrico sulla riva meridionale del fiume.

Delle sculture moderne e alquanto kitsch sono sparpagliate in ogni angolo della città, conferendole un tocco di originalità e di cattivo gusto.

Quello che mi ha impressionato di più di Newcastle è la vivacità della gente: alle 19 di sabato i giovani sono già tutti radunati nei locali del centro a bere birra ed a fare baldoria, vestiti con uno stile che rispecchia il resto della città, ovvero originale ma kitsch.

Per gli amanti della movida notturna, Newcastle dev'essere un vero sballo, mentre noi turisti nerd ci tiriamo fuori dalla calca e torniamo all'ostello abbastanza presto.

Dilaniato dai morsi della fame, mi avvicino ad un distributore di merendine dove trovo una vera chicca: lo Yorkie, ovvero il primo snack sessista!



Dopo essermi gustato il cioccolato per soli maschi obesi, me ne vado a letto prendendo le consuete precauzioni contro il vecchio scozzese.

La mattina seguente è proprio lo spudorato celtico a svegliarci verso le sei di mattina, facendo un baccano insopportabile con le sue bustine di plastica, fin quando un altro avventore lo redarguisce con male parole e lo invita gentilmente a togliersi dai maroni as soon as possible.

Alle 7 e mezza scendiamo a fare colazione, cercando di evitare lo scaccoloso ansimante della mattina precedente, e partiamo in direzione della stazione degli autobus di Gallowgate per andare al Vallo di Adriano.

Bene, arrivati nel luogo esatto indicato dalla Lonely Planet, notiamo che non c'è alcuna stazione degli autobus e quindi giriamo per mezza giornata tra lo stadio, la Chinatown e le mura cittadine alla ricerca di questa fottuta Gallowgate Station.

Ad un certo punto ci rendiamo conto che la suddetta stazione esiste solo nella malata fantasia dei redattori della Lonely e quindi chiediamo informazioni ad un gentile passante, il quale ci indica di andare a Eldon Square.

Un ragazzo ci suggerisce di prendere un autobus per Hexham e poi prendere la linea per il Vallo e noi seguiamo il suo consiglio.


HEXHAM (***)

Hexham ha il fascino dell'inaspettato; ci siamo capitati per puro caso, ma fortunatamente la cittadina merita di essere visitata soprattutto per la sua magnifica cattedrale.

La linea di bus per il Vallo parte dalla stazione ferroviaria e certamente non potete sbagliare visto che i pulmini sono decorati con vistose scritte ed immagini.


HADRIAN'S WALL (*****)

Decidiamo di fare solo una piccola passeggiata da Once Brewed fino al sicomoro reso famoso dal film "Robin Hood" con Kevin Kostner e Morgan Freeman.

Al nostro arrivo il clima non è certo dei migliori, con dei nuvoloni carichi di pioggia all'orizzonte ed un vento freddo che spazza la spoglia campagna intorno al muro, non più imponente come un tempo, che si innalza per un metro o poco più dal terreno.

La camminata non è molto agevole poiché è necessario scalare degli speroni rocciosi, ma il panorama è impareggiabile e la vista di un gruppo di giovani baghine ci sprona a camminare speditamente verso l'agognato sicomoro.

Dopo innumerevoli salite e discese arriviamo finalmente al Sycamore Gap, dove le baghine stanno facendo una sessione fotografica completa che sembra poter durare per ore.

Decidiamo dunque di procedere per un altro breve tratto, ma poi torniamo sui nostri passi a causa del freddo, della paura della pioggia e dello scarso tempo a nostra disposizione.

In effetti in sole due ore siamo arrivati al sicomoro e siamo tornati passando anche per il forte 39, ovvero la torre meglio conservata dell'intero Vallo.

La passeggiata è meravigliosa soprattutto per i panorami che si possono osservare e meriterebbe sicuramente più tempo di quello che le abbiamo dedicato, ma purtroppo abbiamo un appuntamento improrogabile ad Hexham con un treno che parte per Middlesbrough.

Finisce così la prima parte del viaggio, con il dynamic-duo Gasparetti-Paternoster diretti verso Whitby, la città di Dracula!

Ma di questo parleremo nel capitolo III, se mai ci sarà un capitolo III!

25 maggio 2009

Cronaca di un Viaggio in Inghilterra. Cap I

Capitolo I: Preambolo
E' passato già un mese dal mio ultimo viaggio nella perfida albione e non ho ancora mantenuto la promessa fatta a diversi amici di scrivere un dettagliato resoconto dell'avventura.
In realtà la voglia di scrivere, in questo torrido maggio senigalliese, è veramente scarsa, ma cercherò di vincere l'afa e di non mandare in corto circuito il mio portatile con il sudore che cola dalle dita, ricordando i bei momenti passati al fresco del Nord dell'Inghilterra.
Trasporti:
In precedenza ho parlato di avventura a ragion veduta, poiché l'agenzia turistica Gasparetti-Paternoster offre solo pacchetti a basso costo, ma ricchi di camminate, sfacchinate e abuso dei mezzi pubblici locali.
Bisogna dire che l'organizzazione dei trasporti inglesi è veramente ottima ed efficiente, anche se abbastanza costosa (ma con la svalutazione della Sterlina i prezzi in Euro si sono abbassati di molto).
Siamo atterrati all'aeroporto di Newcastle che è collegato alla città con una metropolitana veloce (a Malpensa se la sognano) al prezzo di 2.90 Pounds.
Le ferrovie sono molto ben organizzate, con treni molto numerosi e puntuali.
Conviene fare i biglietti andata e ritorno (return ticket) perché costano molto meno rispetto a due biglietti singoli.
Da Newcastle a Durham e ritorno il biglietto costa 5.60 L, da Hexham a Middlesbrough 13.40 L (sola andata), da York a Skipton 17.90 L, da Skipton a Liverpool 27.90 L.
Per andare nei centri più piccoli come Whitby o Helmsley abbiamo usato l'autobus: per esempio da Whitby a Pickering, per sole 5.20 Sterline, un autobus a due piani ci ha portato attraverso il North York Moors Natural Park, facendoci osservare lo strano paesaggio della brughiera; una distesa senza senza soluzione di continuità di colore rosso-brunastro tagliata solamente dalla linea d'asfalto della strada.
Nessun albero, nessun animale, nessuna casa; solo questo basso arbusto rossiccio fin dove lo sguardo può spaziare.
Siamo passati anche a Goathland, che dovrebbe essere la stazione ferroviaria da cui partono i treni verso la scuola di Harry Potter.
In una sola occasione ci siamo dovuti servire del Taxi: per andare da Skipton al paesino di Malham (120 abitanti nel parco delle Yorkshire Dales), c'erano solo due autobus ad orari impossibili ed abbiamo speso 18 sterline per fare una ventina di Km tra stradine di campagna.
Attenzione alle indicazioni di guide come la Lonely Planet che non siano ultra-aggiornate: abbiamo rischiato di perdere l'escursione al vallo di Adriano perché la Lonely indicava la stazione degli autobus in un punto in cui non c'era nulla, mentre gli autobus erano da tutt'altra parte!
Ostelli:
Come già ricordato in precedenza, la ditta Gasparetti-Paternoster preferisce scegliere alloggi economici e l'Inghilterra è ricca di ostelli di qualità media abbastanza alta.
Tutti quelli targati YHA ci hanno soddisfatto a pieno, anche se in alcuni la colazione è compresa nel prezzo, mentre in altri è a pagamento.
L'unico ostello non YHA, ci ha invece riservato delle spiacevoli sorprese di cui parlerò in seguito.
Una menzione particolare merita l'ostello di Whitby (19.95 L, colazione inclusa), situato in una posizione magnifica tra l'abbazia (che è gratis per i clienti dell'ostello) e la chiesa di St.Mary con il cimitero di Dracula.
La vista dall'alto dell'East Cliff è magnifica e si può facilmente seguire la Cleveland Way per andare verso Robin Hood's Bay.
Bellissimo anche l'ostello di York (21.45 L, colazione inclusa), da cui si può raggiungere il centro città con una camminata di 15 minuti sulla riva verde del fiume Ouse.
L'ostello di Malham (15.95 L, colazione esclusa) è l'ideale punto di partenza per le camminate nella parte Sud del parco nazionale delle Yorkshire Dales (posti magnifici).
L'unico ostello non YHA, l'abbiamo prenotato tramite HostelBookers, ed è stato il più deludente.
La storia di Magic (ovvero come fare soldi con due camere ed una cucina):
La storia di Magic inizia il I maggio alla stazione ferroviaria di Liverpool Lime Street.
Appena usciti dalla stazione ci troviamo di fronte ad un vero e proprio dilemma: dov'è la stazione degli autobus per raggiungere il Brogan Hall Hostel in Smithdown Road?
Potrebbe sembrare una cosa semplice, ma ci sono almeno 5 stazioni degli autobus nei pressi di Lime Street ed a Liverpool si parla una lingua che con l'inglese ha ben poco in comune.
Se chiedete informazioni, preparatevi a farvi ripetere le cose almeno 10 volte prima di captare qualche suono vagamente conosciuto come "Paradise Street".
Ok, ci dirigiamo verso Paradise Street passando per un corso super affollato e vitale, quando, fermi ad un incrocio per capire da che parte andare, una signora brasiliana si ferma per aiutarci:
Signora: May I help you?
Carlino: We would like to go to Paradise Street
Signora: Paradise Street? mmmm... -si gira e chiede informazioni ad un tassita fermo lì vicino e poi torna da noi dicendoci di andare fino al McDonald's e poi girare a destra-.
Noi la ringraziamo e ci incamminiamo, ma questa ci tampina da presso tempestandoci di domande e raccontandoci la storia della sua vita.
Arrivati a Paradise Street finalmente si stacca (dai nostri maroni) augurandoci buona fortuna e noi corriamo subito al riparo sperando che la simpatica (come un'unghia incarnita) babbiona non torni sui suoi passi.
Dopo mezz'ora di ricerche troviamo finalmente la stazione degli autobus e dopo un'altra mezz'oretta siamo a Smithdown Road, in un quartiere ultra popolare tra un cimitero e due centri commerciali.
Troviamo facilmente il Brogan Hall, ma subito notiamo che non è affatto un ostello e non c'è alcuna reception od un campanello a cui suonare.
Carlino, grazie al suo occhio aquilino, vede un adesivo con la scritta HostelBookers ed un numero di telefono.
Proviamo a chiamare, ma ovviamente il numero non risponde ai nostri cellulari italiani.
Dopo 10 minuti di prove con diversi prefissi, riusciamo a parlare con una signorina che comunica tramite la solita lingua del Merseyside, simile all'inglese così come l'italiano è simile al rumeno.
Carlino riesce fortunamente a captare le parole "underneath the bin" e siccome vediamo un grosso bidone, proviamo ad alzarlo e troviamo una chiave!
Bene, ora abbiamo la chiave, ma dobbiamo cercare la porta da aprire e dunque saliamo per una scalinata provando tutte le toppe per trovarne una adeguata alla nostra chiave.
Le toppe però sono tutte sbagliate e la gente che troviamo dentro alcune stanze sembra abbastanza infastidita dalla nostra presenza.
In realtà la porta giusta era subito dietro al famoso bidone sotto cui abbiamo trovato la chiave, ma, essendo adeguatamente mimetizzata, noi non l'avevamo assolutamente notata.
Giriamo la chiave nella toppa ed il mondo che si presenta davanti a noi ha le sembianze di una vera topaia: una squallida cucina piena di pentole, arnesi vari ed un tavolino con due sedie (di cui una talmente sgangherata da sembrare una trappola per gente sovrappeso) è il preludio ad un corridoio con tre porte.
Davanti ad una delle tre c'è una busta di carta con scritto "Mr. Gasparetti".
Con il mio indiscutibile intuito, capisco immediatamente che la busta è destinata a me e la apro senza esitazioni trovando una chiave che si adatta perfettamente al lucchetto sulla porta.
La vista della camera doppia ci convince completamente che le 21.55 sterline spese per cotanto tugurio siano una vera inculata (scusate la perifrasi).
Intanto sul retro della busta scorgo un'altra frase sibillina: "to pay the remaining 72 L, call Magic" (segue un numero di telefono).
Chiamo subito Magic, cercando di farlo parlare il meno possibile, e riesco a capire che sarebbe passato la mattina seguente alle 8 e un quarto per ricevere il saldo.
Ovviamente la mattina seguente, all'ora prevista, non si presenta nessuno e noi facciamo colazione nella cucina dove metto a repentaglio la mia vita sulla sedia sgangherata.
Ormai sono quasi le 9 e, quando siamo decisi a partire, ecco che arriva finalmente un biondo giovanotto che si presenta con la frase: "hi, I'm Magic".
Cercando di reprimere le risate io e Carlino tiriamo fuori i soldi, ma Magic ce li spilla letteralmente dalle mani e toglie il disturbo prima che potessimo dire A.
Da lì abbiamo dedotto la sua magia, ovvero fare soldi senza fare un cazzo!
Morale della favola: se andate a Liverpool, evitate Magic e la topaia nota col nome di Brogan Hall!
Clima:
L'inghilterra è indiscutibilmente a Nord e, nonostante la Corrente del Golfo, è fredda!
Il tempo è variabile come le personalità di uno schizofrenico: a Newcastle abbiamo trovato sole e gente con le maniche corte, mentre noi indossavamo piumini e cuffie di lana (i matti erano loro).
A Durham siamo passati da una mattinata soleggiata ad un pomeriggio con Heavy Rain che ci ha costretto ad una ritirata anticipata verso Newcastle.
A Whitby ed Helmsley abbiamo passato due bei giorni sotto una pioggia incessante che ci stava facendo pentire della decisione di passare le ferie nella terra della "rosa bianca".
A York abbiamo rivisto il sole, mentre nelle Yorkshire Dales abbiamo camminato complessivamente 10 ore sotto light rain, heavy rain, fucked rain, cloudy & windy ed un solettino finale che ha asciugato le nostre stanche italiche membra.
Liverpool l'abbiamo trovata grigia e con un vento che "boccava n'ti ossi" (definizione in perfetto senigalliese) mentre a Chester un bel sole caldo ci ha fatto raggiungere la pace dei sensi su una panchina lungo il fiume Dee (con dei pazzi in mutande che si tuffavano dentro alle acque melmose, in barba al pericolo di prendersi una leptospirosi fulminante).

Prossimamente le cronache città per città, stay tuned!

17 maggio 2009

Omaggio di Bob Dylan al Nostro Premier:



Silvio
Stake my future on a hell of a past
Looks like tomorrow is coming on fast
Ain't complaining 'bout what I got
Seen better times, but who has not?

23 aprile 2009