08 giugno 2009

Europee 2009: in Italia Vincono l'Estrema Destra e l'Astensionismo.


Dai dati emersi da queste elezioni europee, si possono trarre due conclusioni fondamentali:
  1. Vince il partito astensionista che supera il 35% degli elettori (contando anche le schede bianche e nulle), attestandosi ai livelli del PDL. Nei vari dibattiti televisivi si è discusso molto di questo risultato, ma le risposte fornite dai vari commentatori non mi hanno convinto appieno. La vera spiegazione dell'astensionismo sta nel fatto che nessun elettore capiva per cosa stava votando! Nessun partito, o quasi, ha spiegato cosa avrebbe fatto in Europa, ma ci si è accapigliati su temi futili e si è dato alle elezioni europee il valore di un sondaggio sull'operato del governo e dell'opposizione. Per questa ragione gli animi degli elettori non si sono scaldati più di tanto e neanche il brutto tempo li ha persuasi a recarsi in massa alle urne.
  2. Vince l'estrema destra. No, non parlo dei fascisti dichiarati, come Forza Nuova o la Fiamma Tricolore, partiti residuali, ma parlo della Lega Nord, che è riuscita a stravincere al Nord ed a sfondare anche al centro Italia con un programma tecnicamente xenofobo e fascista. Un programma che, in tempo di crisi, ha individuato il capro espiatorio dei problemi italiani nell'immigrazione. I punti forti e chiari del partito leghista, ovvero la lotta all'immigrazione, la sicurezza (anche tramite le ronde padane), l'islamofobia ed il No all'entrata della Turchia nell'Unione, hanno centrato l'obbiettivo ed attirato il consenso verso il carroccio.

Il PDL ha sostanzialmente fallito il traguardo che Berlusconi aveva posto al 40%, ma è comunque il primo partito italiano ed ha tenuto nonostante le ultime traversie del suo leader, il quale, con i suoi rapporti con Noemi, i voli di stato per i suoi amichetti, le orge a villa Certosa e la corruzione nel caso Mills, ha forse smarrito il tocco di Re Mida.

Il PD ha ottenuto un risultato pessimo, perdendo oltre 6 punti rispetto alle politiche del 2008, dando l'impressione di non avere nessuna identità politica e nessuna proposta forte per attirare l'elettorato. Franceschini ha cercato di dare una svolta rispetto all'apatia veltroniana, ma se non si darà un substrato politico chiaro, la gente continuerà a snobbare il Partito Democratico. Chi sa dire cos'è il PD oggi? E' un partito statalista o liberale, laico o catto-clericale? Quali sono i suoi valori e le sue proposte? Ce lo facciano sapere prima di arrivare allo 0%.

L'Italia dei Valori ha fatto la scelta opposta a quella del PD, qualificandosi su valori concreti come la difesa della legalità e sull'opposizione dura e senza sconti all'operato di Berlusconi e per questo ha ottenuto un ottimo risultato sfiorando quasi l'otto per cento.

I comunisti vanno verso l'estinzione politica pur avendo un bacino di elettorato che si attesta sul 7%. Ormai ci sono quasi più partiti comunisti che comunisti ed un certa vocazione masochista ha portato all'esclusione della sinistra radicale italiana anche dal parlamento europeo, dopo che il distacco forzato dal PD li aveva esculsi da quello nazionale. Se la sinistra radicale lasciasse perdere i simboli superati del novecento e cercasse una via moderna al socialismo, puntando su facce nuove, forse avrebbe dei risultati migliori!

L'unico partito veramente laico e liberale nel panorama politico nazionale, ovvero i Radicali di Pannella e della Bonino, non vanno oltre il 2,4%, mentre i partiti liberali europei hanno avuto tutti una buona affermazione. Anche qui si potrebbe parlare di rinnovamento almeno dell'immagine, mettendo da parte i ferri vecchi come Pannella e puntando più sul futuro che sul passato.

Un'altra valutazione riguarda i Verdi. In tutta Europa i partiti ecologisti hanno ottenuto un ottimo risultato, tanto che in Francia hanno sfiorato il 15% ed in Germania sono intorno al 10%. In Italia, purtroppo, i Verdi sono tutto tranne che ecologisti ed infatti si alleano costantemente con i partitini comunisti, alienandosi le simpatie degli ambientalisti moderati, i quali potrebbero rappresentare un bacino elettorale molto ampio!

In definitiva l'Europa sembra svoltare a destra, a causa delle paure portate dai venti della crisi economica ed il successo dei partiti euroscettici o nazionalisti fa presupporre che l'Unione debba rafforzarsi a livello politico se non vuole diventare un'accozzaglia di nazioni unite solamente dall'interesse economico.

1 commento:

LorenzoMan ha detto...

Noi italiani sembriamo degli animali in gabbia che sbattono la testa sulle sbarre: una volta a destra, una a sinistra, una al centro...