15 maggio 2008

W Di Pietro, W Travaglio!

Ho ascoltato con interesse il dibattito parlamentare sulla fiducia al terzo governo Berlusconi, in cui ho percepito 3 cose fondamentali:
  1. Berlusconi, dopo la larga e schiacciante vittoria elettorale, si può permettere di tutto, ben sapendo che la sua maggioranza è talmente ampia da non aver alcun bisogno di dialogare con una opposizione, ancora rintronata dalla sconfitta, che non sa bene che pesci prendere. Una tale potenza della maggioranza ed una altrettanto grande debolezza dell'opposizione, fa si che Berlusconi possa comportarsi da "imperatore" imponendo la sua pax. La destra farà quello che ha promesso in campagna elettorale e la sinistra deve adeguarsi, meglio se con le buone maniere.
  2. Veltroni ha dimostrato grande debolezza, sicuramente non degna di una leadership che vuole avere ambizioni maggioritarie e di governo. Se ci sono delle differenze tra PD e PDL, lui deve farle sentire in maniera forte e non con quel balbettio a cui ci ha abituato dall'indomani delle elezioni del 13-14 aprile.
  3. Di Pietro ha perfettamente interpretato il mio stato d'animo, promettendo una opposizione forte, rumorosa ed intransigente. Questo non significa fare le barricate od intraprendere misure ostruzionistiche su ogni provvedimento del nuovo governo, ma neanche farsi seppellire dal peso politico e mediatico di Berlusconi.

Questi anni saranno decisivi in un bivio tra il rilancio dell'Italia o il suo definitivo declino.

Il governo Berlusconi si presenta forte e pronto ad affrontare le sfide che si presenteranno nel prossimo futuro, lo sia anche l'opposizione.

Una opposizione non pregiudiziale, ma neanche sottomessa, che difenda gli interessi del paese e che evidenzi con forza gli errori e le promesse non mantenute (ho in mente la vicenda Alitalia).

In questo contesto ha grande rilevanza il ruolo dell'informazione: il conflitto di interessi in Italia non interessa nessuno, ma un paese con un sostanziale monopolio sulle reti televisive, sulla carta stampata e con una così forte maggioranza politica, rischia veramente un corto circuito democratico.

Delle voci forti e fuori dal coro sono necessarie per uscire dall'omologazione dell'ortodossia.

E' quindi incredibile che sia la destra sia la sinistra si scaglino sulle denunce di Travaglio che non mi sembrano diffamatorie (visto che nessuno lo denuncia) e sono documentate.

Come al solito però, in Italia si discute del denunciante ignorando bellamente le denunce, un comportamento abbastanza paradossale che non fa ben sperare sull'atteggiamento dell'informazione verso il Berlusconi Ter.

Speriamo non si ripetano gli editti bulgari, i licenziamenti politici e che il giornalismo faccia il suo dovere insieme all'opposizione parlamentare.

Nel frattempo W Di Pietro e W Travaglio!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Che dire Gaps...hai colto nel segno!!!La penso così anche io.Ciao Babo