Giovani tra i 19 e i 22 anni si sfidano per il titolo nazionale in un torneo bellissimo, con partite singole ad eliminazione diretta (se perdi vai a casa) in campo neutro.
Il tabellone assomiglia a quelli tennistici e le teste di serie vengono scelte in base ai risultati ottenuti dai vari college durante la stagione regolare.
Quest'anno il torneo è stato veramente interessante anche se sono andate avanti quasi tutte le squadre migliori e non c'è stato spazio per le "cenerentole".
In Italia è possibile seguire la March Madness su Sport Italia sul buquet di SKY con il commento di coach Dan Peterson, un mito per gli appassionati di sport americani della mia generazione.
Ieri mi sono goduto ben due partite: Florida-Oregon e Georgetown-North Carolina.
Oregon (3)-Florida (1) 77-85
I campioni in carica dei Florida Gators, testa di serie numero 1 del seeding e grandi favoriti alla vittoria finale, hanno spazzato via i Ducks di Oregon senza tanti patemi per 85-77.
In realtà i Ducks erano partiti molto bene e sembravano poter controllare la partita grazie anche ai numerosi errori nel tiro da tre dei Gators e della cattiva vena di Joackim Noah, il figlio del grande campione di tennis Yannick.
Quando però Humphrey e Green hanno cominciato a martellare dalla lunga (11 su 18 per loro da 3) per Oregon non c'è stato nulla da fare e la differenza tecnica e di esperienza della squadra di Billy Donovan si è materializzata in un controllo pressochè totale sulla partita.
Buone per Oregon le prove di Brooks (27 punti) e Hairston (18); per Florida i migliori sono stati gli esterni Humphrey e Green (rispettivamente 23 e 21 punti) mentre Noah ha segnato solo 14 punti ma ha preso ben 14 rimbalzi.
E' stato proprio sotto i tabelloni, dove i Gators hanno dominato con 35 rimbalzi a 21, il punto cruciale della partita e la vera differenza tra le due squadre.
Georgetown (2)- North Carolina (1) 96-84
La sfida tra gli Hoyas e i Tar Heels era sicuramente la più ricca di storia e di fascino tra i vari Divisional Championships.
Viene subito in mente la sfida del 1985 tra la Georgetown di Patrick Ewing e la Carolina di Michael Jordan che decise la sfida con un tiro allo scadere.
Ieri in campo c'era il figlio di Pat, Patrick Ewing Junior, e gli Hoyas con una grande fame di risultati, visto che non hanno più giocato le Final Four del torneo NCAA proprio da quel lontano 1985.
I Tar Heels invece hanno vinto il torneo solo due anni addietro e si presentavano alla sfida da favoriti come numero 1 del seeding.
Il primo tempo è stato dominato da Carolina che sembrava in pieno controllo della partita fino a metà del secondo parziale quando erano comodamente avanti di 11 punti.
Poi i Tar Heels si sono letteralmente spenti e gli Hoyas hanno portato a termine una incredibile rimonta portando la partita ai supplementari che hanno poi letteralmente dominato.
Carolina ha segnato un solo canestro dal campo su 23 tentativi negli ultimi 15 minuti (supplementare compreso), mentre Georgetown ha piazzato un perentorio 14-0 nell' overtime che ha spezzato in due le ultime velleità dei Tar Heels.
La vendetta è stata dunque compiuta e alle Final Four di Atlanta sarà proprio Georgetown ad affrontare Oden e la sua Ohio State.
I migliori della partita sono stati Hansbrough (26 punti e 11 rimbalzi) che ha provato a fare da solo pentole e coperchi per Carolina, mentre per Georgetown tutto il quintetto base ha risposto alla grande: le ali Green e Summers hanno realizzato rispettivamente 22 e 20 punti, il centro Roy Hibbert ha chiuso con 13 punti e 11 rimbalzi, mentre le guardie Sapp e Wallace ne hanno messi 15 e 19 con buone percentuali al tiro (un complessivo 12 su 20).
Insomma Georgetown ha vinto "di squadra" anche se avere una panchina così corta potrebbe essere un punto debole nel prosieguo del torneo.
Nella gioranta di sabato c'erano stati gli altri due Championship tra UCLA e Kansas e Ohio State e Memphis.
I Bruins di UCLA hanno fatto un clamoroso "upset" battendo i Jayhawks di Kansas con un perentorio 68-55 con una grande prova di Arron Afflalo (24 punti con 10 su 15 dal campo).
UCLA andrà ad affrontare i Florida Gators in una sfida che appare proibitiva per loro.
Comunque i californiani hanno dimostrato di non temere nessuno e quindi non è da escludere un altro, e anche più clamoroso, "upset".
Ohio State, la squadra della futura scelta numero 1 al prossimo draft NBA -Greg Oden-, ha spazzato via senza grossi problemi la i Tigers di Memphis.
Il 92 a 76 finale testimonia il grosso divario tra le due squadre e testimonia pure la forza di questa Ohio State che ha vinto senza grandi sforzi e senza un Oden (17 punti e 9 rimbalzi) a grandi livelli.
La squadra dello stato delle patate andrà ad affrontare Georgetown in quella che dovrebbe essere la semifinale più equilibrata.
Dovendo scommettere un dollaro, lo punterei su Ohio State, ma, vista l'ultima impresa ed il grande morale degli Hoyas, la partita sarà sicuramente equilibrata e si deciderà solo nel finale.
Insomma non perdetevi assolutamente le due semifinali che si giocheranno sabato 31 marzo, ci sarà sicuramente da divertirsi!
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