22 marzo 2007

Benetton Treviso-Inter: le stranezze dello sport italiano

E' di ieri la notizia che la Benetton Treviso Basket è stata penalizzata di 12 punti nell'attuale campionato per responsabilità oggettiva nella frode sportiva susseguente all'illecito tesseramento del giocatore sloveno Erazem Lorbek.

La vicenda si è svolta in questo modo: nel campionato italiano, ogni società può mettere sotto contratto e far scendere in campo (a referto) al massimo 18 giocatori professionisti in una singola stagione.

La Benetton, il 20 novembre, ha depositato in lega il contratto di un ragazzo, tale Gino Cuccarolo, che avrebbe potuto giocare anche senza essere firmato da professionista sfruttando il regolamento sui giovani.

L'otto gennaio, Treviso ha schierato a referto il suo 19esimo giocatore, proprio lo sloveno Lorbek, e per aggirare il regolamento, ha chiesto al segretazio di lega, Zanetti, di rescindere il contratto del giovane Cuccarolo come se il contratto di quest'ultimo fosse stato un errore.

Insomma, una vicenda poco chiara, in cui l'errore è stato quello di depositare un contratto di un giocatore che avrebbe potuto giocare anche senza, mentre poi i dirigenti Benetton hanno cercato di porre rimedio a questo errore in modo un pò losco.

Certo la frode c'è stata, ma la punizione inflitta alla squadra di Treviso appare abbastanza pesante se si considera che il procuratore federale ha chiesto di appellare questa sentenza perchè ritiene di dover togliere alla Benetton anche la Coppa Italia, conquistata grazie all'apporto di Lorbek.

Appare anche più spropositata se la si paragona a quella inflitta all'Internazionale Calcio per la vicenda dell'illecito tesseramento da comunitario di Alvaro Recoba.

Vi ricordo brevemente i fatti: per aggirare le leggi sul numero di extracomunitari tesserabili nel campionato italiano, Massimo Moratti e la sua "banda degli onesti" comprò dei documenti rubati (una patente) e li falsificò per fare avere il passaporto italiano al suddetto Alvaro Recoba e per poter dunque schierare un extracomunitario in più rispetto a quelli consentiti dalle regole vigenti in quel periodo.

Ecco la sentenza di condanna di Recoba e del DS interista Oriali:

“UDINE, 25 maggio 2006 - Il Gip del Tribunale di Udine, Giuseppe Lombardi, ha accolto la richiesta di patteggiamento dell’attaccante uruguayano dell’Inter, Alvaro Recoba, e di Gabriele Oriali, responsabile dell’area tecnica della società nerazzurra, infliggendo la pena di sei mesi di reclusione ciascuno (sostituita con una multa di 21.420 euro) per i reati di concorso in falso e ricettazione. I patteggiamenti sono stati definiti nell’ambito dell’inchiesta sulle procedure seguite per far diventare comunitari giocatori che invece, nella realtà, non avevano antenati in Europa. Nell’inchiesta, divisa in vari filoni, sono coinvolte 31 persone, fra le quali 12 calciatori. Oltre al concorso in falso per l’assenza di antenati in Europa, a Recoba e Oriali l’accusa contesta il reato di ricettazione relativo alla patente italiana ottenuta dal calciatore uruguayano, che faceva parte di un gruppo di documenti rubati negli uffici della Motorizzazione di Latina.”

Insomma il duo malavitoso è stato condannato in via penale ed i reati sono stati patteggiati perchè gli artefici della frode hanno ammesso tutto ed hanno goduto delle attenuanti perchè incensurati.

Hanno pagato entrambi circa 20.000 (Recoba in un giorno ne guadagna circa 22.000), ma avrebbero dovuto passare sei mesi in galera.

Ma la cosa più grave è che alla Società Inter per la responsabilità oggettiva (alla Juventus invece hanno attribuito la piena responsabilità per ciò che ha fatto Moggi, ma lasciamo perdere...) è stata inflitta solo una multa vergognosa di 700.000 Euro.

Alla Benetton Treviso hanno tolto 12 punti, che significa una probabile esclusione dai play-offs e dalla prossima Eurolega, con conseguenti perdite monetarie, mentre all'Inter, per fatti ben più gravi, come dei reati penali, viene data solo una multa di 700 mila Euro e nessuna sanzione sportiva?

In più al signor Moratti è stato pure regalato uno scudetto per la sua "gestione etica della società"!

Gestione etica della società? Ma siamo pazzi?

Così vanno le cose in Italia: Benetton evidentemente non ha messo un suo cane da guardia nella Federazione Basket, non seguendo la lezione impartitagli dal suo collega e socio Massimo Moratti.

Con un Guido Rossi qualsiasi nel posto di comando, Benetton avrebbe evitato la penalizzazione e magari avrebbero regalato anche a lui uno scudetto.

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