Igitur primo pecuniae, deinde imperi cupido crevit: ea quasi materies omnium malorum fuere.
02 febbraio 2007
Guerra a Catania!
Come a Catania? Intendevi forse in Libano, in Iraq, in Afghanistan?
No, intendo proprio a Catania, Sicilia, Italia, Europa.
1 morto, un centinaio di feriti.
Perchè proprio a Catania?
Perchè c'era il derby di calcio col Palermo.
E cosa c'entra il calcio con la guerra?
Tutti se lo chiedono, e vedendo le immagini degli scontri tra tifosi (o meglio idioti) e la polizia non si riesce a dare una risposta sensata.
Il calcio è diventato la cartina di tornasole di una società malata: violenza e malaffare hanno ormai corrotto tutto ciò che c'era di bello in uno sport, in un gioco che tutti pratichiamo fin da bambini.
Non basta più indignarsi di fronte a questi fatti, bisogna agire.
Sospendere tutto, ma non per un week-end, ma per qualche anno e poi ripartire ex novo.
Ormai non si possono mettere i soldi davanti a tutto.
La settimana scorsa un dirigente ucciso mentre cercava di sedare una rissa dopo una partita di 3a categoria, oggi un poliziotto di 38 anni, con moglie e due figli, ucciso da una bomba.
I segnali inquietanti ci sono, non è più una questione gestibile dalla FIGC o dagli enti sportivi, lo stesso ministro dell'interno Amato deve prendere delle decisioni.
Il calcio non è indispensabile.
Che schifo.
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1 commento:
Vale quello che già dissi qui
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