11 febbraio 2009

Eluana, l'Italia Manichea ed il Papa.

Sono passati due giorni dalla morte di Eluana Englaro e tutti hanno voluto dire la loro sul caso, in una miriade di commenti che ripropongono le differenze culturali di una Italia, la quale, come sempre, si divide in schieramenti contrapposti e battaglieri.
Una divisione ideologica, netta e manichea, come se tutto fosse bianco o nero, senza sfumature intermedie, senza la voglia di confrontarsi, senza trovare mai una soluzione pragmatica, ma soltanto con la voglia di combattersi anche su temi in cui pochi hanno delle reali certezze.
Sul caso di Eluana e sullo stato vegetativo permanente si sono susseguiti i pareri di illustri scienziati, i quali, non trovando una chiara posizione scientifica, hanno lasciato il campo libero alle solite diatribe politiche ed ai soliti moniti religiosi.
I politici hanno cercato in pochi giorni di colmare un vuoto legislativo perdurante da decenni, con proposte addirittura eversive che stavano per introdurre l'eutanasia, si "l'eutanasia costituzionale".
L'incompetenza della classe politica ha di fatto lasciato la decisione nelle mani della magistratura, a cui Peppino Englaro, il padre di Eluana, si è rivolto per avere un parere legale, invece di agire nell'ombra, come succede in molti casi analoghi, facendo da solo quello che è stato fatto nella clinica di Udine.
La magistratura ha espresso una sentenza definitiva sul caso Englaro, vagliata dalla Corte di Appello di Milano, dalla Corte di Cassazione e dalla Corte Costituzionale, ovvero i più alti organi della Giustizia italiana.
In uno Stato di Diritto, le sentenze vengono eseguite e rispettate, mentre in Italia si è assistito ad uno spettacolo vergognoso ed avvilente:
  • Sacconi, il ministro del Welfare, ha minacciato esplicitamente di togliere l'accreditamento statale alla clinica scelta per eseguire la sentenza della magistratura.
  • il governo ha cercato di emanare addirittura un decreto di urgenza contro la sentenza definitiva della magistratura, ma Napolitano ha rifiutato a priori un atto che sarebbe stato un vulnus costituzionale, perché avrebbe stabilito che il governo può modificare a piacimento anche le sentenze definitive non confacenti alla volontà politica della maggioranza.
  • infine gli strali e i pianti in parlamento successivi alla morte di Eluana, ovvero le lacrime di coccodrillo di una classe politica inetta ed inefficiente che perde tempo in inutili beghe e non si adopera per risolvere anzitempo i reali problemi del paese.

A me sembra che una soluzione politica sul testamento biologico possa essere semplice e rapida, e si possa basare su un solo principio, cioè sulla "libertà individuale" poiché, allo stato attuale della conoscenza, non ci sono evidenze scientifiche sui vari stati di coma e di vegetazione permanente e i medici non trovano un accordo nemmeno sul fatto che idratazione e nutrizione siano o meno delle cure.

Libertà individuale significa che ogni persona nel pieno delle proprio facoltà mentali deve redigere un testamento biologico in cui esprime la propria volontà e fino a dove si possano spingere i medici nel curare il proprio corpo.

Libertà individuale significa rispettare chi vuole farsi curare fino all'estremo, dando tutto il sostegno medico ed economico alle famiglie.

Libertà individuale significa rispettare chi sceglie di porre un limite all'accanimento terapeutico e sceglie di morire dignitosamente piuttosto che diventare una macchina senza cervello, od una mente senza corpo.

Libertà individuale significa che ognuno deve poter scegliere per la propria persona senza che altri vogliano imporci le loro scelte spacciando per suicidio od eutanasia ciò che in realtà è solamente una decisione dignitosa.

Il riferimento è ovviamente al Papa ed alla Chiesa Cattolica. Mi dispiace fare polemica, ma ormai il Vaticano ha toccato limiti insopportabili di ingerenza nelle vicende italiane: si criticano le leggi, le sentenze della magistratura, le alte cariche dello Stato, non capendo che l'Italia non è uno stato confessionale, ma una repubblica laica che garantisce i diritti di tutti i cittadini, anche quelli non credenti.

Ratzinger si tenga per sé la sua Verità ed il suo assolutismo etico! Io non gli riconosco nessuna autorità né civile, né morale, né etica e lo invito quindi a parlare ai suoi seguaci e non alle istituzioni repubblicane che lo foraggiano tanto generosamente con quasi 1 miliardo di Euro l'anno.

Eluana, spero che tu possa finalmente riposare in pace e magari fare una preghiera per il nostro strano paese, al fine di infondere un po' di saggezza nelle menti dei potenti.

1 commento:

Mauro ha detto...

Son capitato nel tuo blog per caso... non posso che quotare ogni tua singola parola!
Ciao