In pratica, stavano per inserire nel decreto salva-Alitalia, un piccolo articolo per salvare i grandi falliti italiani, ovvero Tanzi, Cragnotti e Geronzi, ecco come:
Con un semplice, e in vero anche mal scritto, articolo 7bis che modifica la
legge Marzano sui salvataggi delle grandi imprese e quella sul diritto
fallimentare del 1942. L'emendamento dice che per essere perseguiti penalmente
per una mala gestione aziendale è necessario che l'impresa si trovi in stato di
fallimento. Se invece è guidata da un commissario, e magari va anche bene come
nel caso della Parmalat, nessun pubblico ministero potrà mettere sotto processo
chi ha determinato la crisi. Se finora lo stato d'insolvenza era equiparato
all'amministrazione controllata e al fallimento, in futuro, se la legge dovesse
passare com'è uscita dal Senato, non sarà più così. I cattivi manager, contro
cui tutti tuonano, verranno salvati se l'impresa non sarà definitivamente
fallita.
Berlusconi è senza dubbio un genio; con un piccolo capoverso in un decreto che riguarda tutt'altro sarebbe riuscito a salvare tutti i suoi compari!
Peccato che una delle poche vere giornaliste italiane, la Gabanelli (insieme a La Repubblica), si sia accorta della cosa e l'abbia denunciata.
Da Berlusconi sono venute le solite lacrime di coccodrillo, seguite dai soliti, non c'ero, non sapevo, ero in discoteca od al beauty-farm.
Tremonti ha addiritturta minacciato le dimissioni, nel caso in cui l'articolo venga approvato.
Ridicoli.
3 commenti:
E fu così che la Galbanelli si sentì più in pericolo di Saviano... almeno lui ha a che fare SOLO con la camorra...
Solo per fare i complimenti per il blog, carino e ben curato! Saluti!
grazie!
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