04 febbraio 2008

La Favola dei Giganti

Questa è la favola dei New York Giants, campioni del Superbowl XLII.


C'era una volta la storia Cenerentola, Cinderella nella lingua di Albione, ovvero la storia di chi riesce a farcela contro tutti i pronostici, di chi sfida l'impossibile pensando che nulla sia impossibile, di chi sfida i migliori pensando di essere migliore.
I Giants erano la Cenerentola, la vittima designata al sacrificio sulla strada della stagione perfetta di una squadra come i New England Patriots, 3 volte campioni del mondo negli ultimi 6 anni, con il miglior quarterback, Tom Brady, il miglior ricevitore, Randy Moss, il miglior coach, Bill Belichick, il miglior record della lega, 18 vittorie e nessuna sconfitta prima del Superbowl.
I bookmakers davano favoriti i Patriots di 12-14 punti, uno dei maggiori margini di vantaggio nella storia del Superbowl.
I giornali stavano già pensando a come descrivere la seconda stagione perfetta nella storia della NFL dai tempi dei Dolphins del 1972.
I tifosi di Boston avevano già pronti i cartelli con il 19-0 e pregustavano l'ennesima sfilata tra le vie di Beantown (Boston).
Tutti però non avevano fatto i conti con i Road Warriors, i New York Giants, i quali, dopo la sconfitta nella regular season proprio contro i Patriots, hanno inanellato una serie di vittorie incredibile eliminando le tre squadre migliori della NFC prima di giungere al grande ballo, il Superbowl.
I Giants, quinti nel ranking della National Football Conference, sono partiti da Tampa Bay, nel caldo della Florida, per la prima gara di Play-off.
Eli Manning, il criticato quarterback dei Giants e Tom Coughlin, il loro capo allenatore, non avevano mai vinto una partita di post season nei due anni precedenti e quindi aleggiava un clima di sfiducia verso la franchigia della Grande Mela.
I Giants però espugnano Tampa in modo perentorio vincendo per 24-14 con una grande prestazione di Manning (20 su 27 per 185 yds, 2 TD e 0 int), di Bradshaw, un runninback piccoletto che si mette in mostra per la prima volta al grande pubblico e di Amani Toomer (7 ric per 74 yds e 1 TD).
Ma la vera protagonista dell'incontro è la difesa di Steve Spagnuolo, primo anno come defensive coordinator a NY.

La parte migliore di questa difesa è sicuramente il fronte a 4 formato con tre pass rushers come Strahan, Umeniyora e Tuck che hanno messo costantemente in difficoltà i qb avversari.

Dopo Tampa ai Giants toccavano i grandi rivali dei Dallas Cowboys di Tony Romo e Terrel Owens, che li avevano già ripassati per ben due volte in stagione regolare.

I Cowboys avevano il vantaggio di giocare in casa e nel primo tempo sembravano aver preso il controllo della partita, ma Eli Manning non si è dato per vinto finalizzando un drive nell'ultimo minuto del secondo quarto con un TD che ha portato NY al pareggio proprio prima di andare negli spogliatoi.

Al rientro in campo, Manning ed i Giants hanno preso il controllo della partita portando a casa la vittoria per 21-17.

I primi della NFC erano dunque battuti, Romo rispedito a casa dalla bella Simpson e i Giants incominciavano a far paura.

Davanti a loro, nella strada verso la finale, rimanevano i Green Bay Packer del mitico Brett Favre e la Frozen Tundra del Lambeau Field, ovvero lo stadio all'aperto della freddissima cittadina del Wisconsin.

Si gioca a -20, in un clima a cui i Packers sono avvezzi, mentre i Giants vengono dal caldo della Florida e dal Dome (stadio al coperto) di Dallas.

Ancora una volta NY è sfavorita, ma la difesa riesce a limitare Brett Favre e il gioco di corsa dei Packers, e si scatena Palxico Burress che diventa il bersaglio preferito di Manning con 11 ricezioni per 151 yds.

L'uomo decisivo è però il kicker dei Giants, Lawrence Tynes, che sbaglia due field goals, prima di centrare i pali da ben 47 yds nell'overtime.

I Giants vincono 23-20 e vengono ribattezzati Road Warriors, i guerrieri delle trasferte, pronti a sfidare i predestinati di Boston nel XLII Superbowl.


Il Superbowl si gioca a Glendale, un sobborgo di Phoenix, nel bel mezzo del deserto dell'Arizona a mille miglia dal freddo di Green Bay.

I Giants vincono il sorteggio e decidono di attaccare per primi mettendo insieme un drive da quasi 10 minuti, record per un Superbowl, che però finalizzano solo con 3 punti di un field goal di Tynes. NYG-NEP 3-0

Brady ed i Patriots scendono in campo agguerriti e decisi, e con un drive quesi perfetto, grazie anche ad una ingenua interferenza nella end-zone, segnano un Touch Down con il loro running back, Lawrence Maroney, che ribalta il punteggio. NYG-NEP 3-7

Da qui in poi salgono in cattedra le difese. La linea difensiva dei Giants non da respiro a Brady, mentre i Patriots contengono bene il gioco di corse di Jacobs e Bradshaw e Manning non sembra in grado di girare la partita anche a causa delle molte palle perse dai suoi ricevitori.

Si va al riposo sul 7-3 per New England, secondo punteggio più basso nella storia più che quarantennale del Superbowl, e neanche nel terzo quarto il punteggio si sblocca.

Il quarto periodo è pirotecnico: i Giants si svegliano con un passaggio di Manning per il Tight End, Boss, che guadagna ben 45 yds e porta NY nel campo avversario. Ci pensano poi le corse di Bradshaw e Steve Smith a portare i G-Men a 5 yds dalla End Zone dei Patriots.

Manning lancia un siluro per Tyree che segna il suo primo TD della stagione proprio nell'occasione più importante.

I Giants passano in vantaggio per 10-7 e danno la palla a Brady e Moss.

A 7:54 dal termine New England si trova sulle proprie 20 yds. Brady incomincia a trovare il ritmo giusto e orchestra un drive perfetto che termina in un TD pass per Randy Moss per il 14-10 dei Patriots.

La partita sembra conclusa perché rimangono solo 2:54 secondi sul cronometro ed i Giants si devono ripartire dalle loro 17 yds.

Eli Manning si trova sulle sue spalle tutto il peso della responsabilità dato che il gioco di corse è ormai inutilizzabile vista la scarsità di tempo sul cronometro.

Il qb di New York incomincia il suo lavoro con due passaggi per Amani Toomer ed una corsa personale che lo porta sulle 44 yds, su un 3 down e 5 ad 1 minuto e 15 secondi dalla fine.

Qua accade il miracolo, il gioco più bello della partita e forse degli ultimi anni.

La linea di attacco dei Giants collassa e due Patriots mettono le mani addosso a Manning. Sembra un sack, ma Eli si divincola in modo incredibile e spara una palla nel mezzo verso Tyree il quale, marcato a uomo da Harrison, riesce a catturare la palla stringendola sul casco!



Dopo il miracolo duplice di Manning e Tyree i Giants iniziano a crederci: Steve Smith chiude un down portando la palla a sole 13 yds dalla linea di meta.

Mancano 39 secondi ma i Giants hanno 4 tentativi per chiudere i conti.

Basta però una finta perfetta di Plaxico Burress ed un lancio morbido di Manning a decidere il match ed a far gridare di gioia i tifosi newyorchesi.



New York si porta sul 17-14, ma 35 secondi possono essere sufficienti a Brady e compagni per tentare almeno il field goal del pareggio.

Brady prova 4 passaggi profondi, ma la difesa di NY è attentissima e non concede nulla.

I Giants hanno vinto il loro terzo titolo mondiale, a ben 17 anni dall'ultimo anello.


La favola dei Giganti è compiuta, gli underdogs hanno battuto le prime 3 squadre del rankings NFL e hanno conquistato un titolo meritatissimo e ancor più bello perché imprevedibile anche solo un mese addietro.
Eli Manning è eletto Most Valuable Player e succede a suo fratello Peyton, MVP del Superbowl XLI.
Tom Coughlin, sempre messo sotto processo a NY e sempre con le valigie pronte, ha la sua rivincita e a 61 anni diventa il terzo coach più anziano a vincere la finalissima.
Ma una menzione la meritano anche Plaxico Burress, autore del TD decisivo, David Tyree, con la sua magnifica ricezione da circo, e la difesa immensa dei G-Men che è riuscita a mettere la museruola anche a Tom Brady dopo aver zittito Brett Favre e Tony Romo.
New York ha vinto, W New York, W i Road Warriors, W la favola che diventa realtà.
Purtroppo ci toccherà aspettare settembre per tornare ad ammirare lo splendido spettacolo del football americano!

Ecco gli Highlights della partita:

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