30 marzo 2007

I Nuovi Fascisti

E' datata 28 marzo 2007 la nota emessa dalla CEI contro i DICO e contro la libertà di scelta dei laici cattolici impegnati in politica.

Ormai la posizione della Chiesa Cattolica è chiara: prima i ripetuti inviti di Ratzinger a seguire la "Verità" espressa dalla Chiesa stessa, poi le sue invettive contro il "relativismo etico", poi gli attacchi senza ritegno di Ruini, che è arrivato anche dettare il comportamento degli elettori al referendum, ora questa nota del nuovo presidente della CEI, Angelo Bagnasco, che vorrebbe imporre ai politici laici e credenti il magistero della Chiesa negando a questi ultimi valori democratici come l'autonomia ed il pluralismo.

Il filo rosso che lega questi comportamenti è chiaro: la Chiesa è all'offensiva per riprendersi un potere che negli anni aveva smarrito a discapito di altre ideologie e di una secolarizzazione che sembrava averla messa definitivamente nell'angolo.

Il Vaticano sostiene dunque di possedere la VERITA' e che questa verità è unica e sbaglia chi non si omologa al pensiero del Papa .
L'etica è una sola, i comportamenti delle persone devono seguire gli insegnamenti dettati dai vescovi; dalla politica alla sfera sessuale tutto deve essere regolato dal magistero della Chiesa.

In definitiva si profila lo stesso stato pensato da Mussolini (col Papa al posto del Duce), la democrazia diventa teocrazia, l'Italia sta diventando come l'Iran.

Sto delirando? Forse, ma i segnali sono senza dubbio inquietanti e la carta emessa da Bagnasco è inequivocabile.

Si parla di una Chiesa che vuole "illuminare le coscienze dei credenti" e fin qui non ci sarebbe nulla di strano se la nota non proseguisse come un vero e proprio disegno di legge pronto per essere approvato in aula.

Il disegno si delinea in tre punti principali:

  1. Difesa ad oltranza della famiglia: C'è un richiamo agli articoli 29 e 31 della Costituzione italiana (la si cita solo quando fa comodo) che definiscono e difendono la famiglia naturale fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna. No quindi alla legalizzazione delle "coppie di fatto", che sono "inaccettabili per principio" e "pericolose sul piano sociale ed educativo" (quelle che scrivo tra virgolette sono citazioni testuali del testo di Bagnasco). Insomma quelle centinaia di migliaia di persone che convivono sono dei PERICOLI PER LA SOCIETA' e i figli nati da queste unioni sono dunque MALE-EDUCATI per la sola natura dell'unione dei loro genitori. La Chiesa non accetta neanche il PRINCIPIO che esistano dei fenomeni tanto abominevoli nella società italiana. No quindi anche alle unioni tra omosessuali poichè queste negano la "differenza di sesso". Una differenza di sesso ben conosciuta dagli altri prelati che da duemila anni segregano la donna in un ruolo marginale nelle loro ististuzioni (mi chiedo da una vita perchè le donne non possano dire messa). E' stato proprio Papa Ratzinger ad affermare che "la donna deve mantenere il suo ruolo peculiare nella società e nella Chiesa". Deve insomma rimanere subordinata all'uomo nella società e rimanere esclusa dall' istituzione maschilista che ha sede al Vaticano.
  2. Invito ai politici cattolici a fare leggi ispirate ai valori fondanti della natura umana (ovviamente quelli elencati da Santa Madre Chiesa). In particolare, sempre con riferimento alla famiglia, i politici devono difendere il matrimonio visto come sola possibile unione tra un uomo ed una donna. E' dunque incoerente sostenere qualsiasi riconoscimento delle coppie di fatto.
  3. NO a pluralismo ed autonomia dei politici cristiani che devono OBBEDIRE al magistero della Chiesa, la quale è la sola a detenere la Verità ed a rivelarla a noi poveri mentecatti. In pratica i politici "credenti" devono o rinunciare alla loro fede, o rinunciare a fare politica dato che diverrebbero delle mere marionette nelle mani del Vaticano.

Il programma è abbastanza chiaro, il regime teocratico è alle porte visto che le pedine del Papa determinano le scelte di entrambi gli schieramenti politici.

Non bastava che l'Italia finanziasse uno Stato Estero come il Vaticano con i soldi delle tasse di tutti i cittadini (con la truffa dell'8 per mille), ora la Chiesa vuole il comando diretto come ai bei tempi di Pio IX (che infatti è stato beatificato), con un programma talmente fascista e oscurantista da far impallidire la buonanima di Benito (Credere, Obbedire, Combattere è un motto che ben si adatta alla Chiesa del nuovo millennio).

Nulla passerà, neanche delle leggi ridicole come i DICO.

I DICO però sono solo l'inizio: i veri obbiettivi sono la legge sul divorzio e quella sull'aborto.

Per adesso la CEI sta affilando le armi, cercando il consenso per poi affondare il colpo al momento giusto e far ripiombare l'Italia a prima del '68.

Forse sembro paranoico, ma il disegno appare molto chiaro se solo non si vogliono chiudere entrambi gli occhi.

Non sottovalutiamo questi fenomeni, difendiamo la nostra democrazia laica, una democrazia che garantisce il pluralismo e la autonomia di ogni individuo!

29 marzo 2007

28 marzo 2007

Afghanistan: il teatrino degli equivoci

Da qualche tempo, la politica italiana è diventata una specie di commedia dell'assurdo, una accozzaglia di cabarettisti che farebbero pure ridere se in gioco non ci fossero argomenti tanto delicati come le missioni militari all'estero.

Ormai non c'è più fine al paradosso:

-il governo Prodi non ha alle spalle una maggioranza parlamentare che condivide ed appoggia la sua linea politica.
C'è la politica estera di D'Alema e quella della sinistra radicale dove si annidano i pacifisti "senza se e senza ma".
Il buon Massimo è spesso sgridato, suo malgrado e senza colpa, dai vari ambasciatori, dagli alleati europei e anche dalla stessa amministrazione americana, nella persona di Condy Rice, per i tentennamenti del governo italiano e per le affermazioni degli esponenti della maggioranza che non la pensano neanche come lui.
E' evidente che il governo ha una politica estera, ma la maggioranza ne ha almeno due tra loro inconciliabili.
Questa situazione di empasse ha già portato alla prima crisi di governo ed il voto di ieri del senato è servito ad evidenziare che le fratture interne sono state solo nascoste dal voto di fiducia degli inizi di marzo.
Turigliatto ha infatti votato no, mentre altri due senatori della sinistra radicale hanno abbandonato l'aula.
Il centro-sinistra ha raggiunto quindi soli 155 voti, contro i 158 che sarebbero serviti per arrivare alla "maggioranza politica", a cui vanno aggiunti 4 senatori a vita (Andreotti, Scalfaro, Ciampi e Colombo), i 20 senatori dell'UDC e Lino Jannuzzi, di Forza Italia, il quale ha votato a favore asserendo che non è possibile votare contro un decreto identico a quello realizzato dal governo Berlusconi e che solo pochi giorni fa era passato alla camera anche con i voti della CDL.

-Berlusconi, a forza di spallate al governo, è riuscito a disintegrare la CDL: il commento di Lino Jannuzzi è esaustivo riguardo alla decisione di AN, FI e Lega di non votare il decreto di rifinanziamento delle missioni militari, scelta sbagliata sia dal punto di vista morale, sia da quello della tattica politica.

-L'unico uscito a testa alta è Casini che perlomeno ha mantenuto una certa coerenza e ha rotto definitivamente il rapporto con Berlusconi.
Forse è proprio lui ad aver ragione, dato che questo sistema bipolare ha creato due coalizioni frammentarie e litigiose che non riescono ad accordarsi neanche sui temi fondamentali come la politica estera.

Certo è difficile capire cosa potrà avvenire nel futuro.

Fondamentali saranno i congressi di Margherita e DS: se si riesce a creare il Partito Democratico, magari potrebbe iniziare un vero processo di aggregazione anche nel centro-destra.

Se invece prevaranno le tendenze centrifughe in questi partiti, si potrebbe veramente aprire un spiraglio per un nuovo grande centro che vada da Rutelli fino a Casini, una sorta di "terzo polo".

Nel frattempo Prodi continua la sua navigazione "a vista", sempre attento ai possibili ammutinamenti.

26 marzo 2007

March Madness

Ogni anno, nel mese di marzo, l'America va in delirio per le finali del college basket.

Giovani tra i 19 e i 22 anni si sfidano per il titolo nazionale in un torneo bellissimo, con partite singole ad eliminazione diretta (se perdi vai a casa) in campo neutro.

Il tabellone assomiglia a quelli tennistici e le teste di serie vengono scelte in base ai risultati ottenuti dai vari college durante la stagione regolare.



Quest'anno il torneo è stato veramente interessante anche se sono andate avanti quasi tutte le squadre migliori e non c'è stato spazio per le "cenerentole".

In Italia è possibile seguire la March Madness su Sport Italia sul buquet di SKY con il commento di coach Dan Peterson, un mito per gli appassionati di sport americani della mia generazione.

Ieri mi sono goduto ben due partite: Florida-Oregon e Georgetown-North Carolina.

Oregon (3)-Florida (1) 77-85

I campioni in carica dei Florida Gators, testa di serie numero 1 del seeding e grandi favoriti alla vittoria finale, hanno spazzato via i Ducks di Oregon senza tanti patemi per 85-77.
In realtà i Ducks erano partiti molto bene e sembravano poter controllare la partita grazie anche ai numerosi errori nel tiro da tre dei Gators e della cattiva vena di Joackim Noah, il figlio del grande campione di tennis Yannick.



Quando però Humphrey e Green hanno cominciato a martellare dalla lunga (11 su 18 per loro da 3) per Oregon non c'è stato nulla da fare e la differenza tecnica e di esperienza della squadra di Billy Donovan si è materializzata in un controllo pressochè totale sulla partita.
Buone per Oregon le prove di Brooks (27 punti) e Hairston (18); per Florida i migliori sono stati gli esterni Humphrey e Green (rispettivamente 23 e 21 punti) mentre Noah ha segnato solo 14 punti ma ha preso ben 14 rimbalzi.
E' stato proprio sotto i tabelloni, dove i Gators hanno dominato con 35 rimbalzi a 21, il punto cruciale della partita e la vera differenza tra le due squadre.

Georgetown (2)- North Carolina (1) 96-84

La sfida tra gli Hoyas e i Tar Heels era sicuramente la più ricca di storia e di fascino tra i vari Divisional Championships.
Viene subito in mente la sfida del 1985 tra la Georgetown di Patrick Ewing e la Carolina di Michael Jordan che decise la sfida con un tiro allo scadere.
Ieri in campo c'era il figlio di Pat, Patrick Ewing Junior, e gli Hoyas con una grande fame di risultati, visto che non hanno più giocato le Final Four del torneo NCAA proprio da quel lontano 1985.
I Tar Heels invece hanno vinto il torneo solo due anni addietro e si presentavano alla sfida da favoriti come numero 1 del seeding.
Il primo tempo è stato dominato da Carolina che sembrava in pieno controllo della partita fino a metà del secondo parziale quando erano comodamente avanti di 11 punti.
Poi i Tar Heels si sono letteralmente spenti e gli Hoyas hanno portato a termine una incredibile rimonta portando la partita ai supplementari che hanno poi letteralmente dominato.
Carolina ha segnato un solo canestro dal campo su 23 tentativi negli ultimi 15 minuti (supplementare compreso), mentre Georgetown ha piazzato un perentorio 14-0 nell' overtime che ha spezzato in due le ultime velleità dei Tar Heels.



La vendetta è stata dunque compiuta e alle Final Four di Atlanta sarà proprio Georgetown ad affrontare Oden e la sua Ohio State.
I migliori della partita sono stati Hansbrough (26 punti e 11 rimbalzi) che ha provato a fare da solo pentole e coperchi per Carolina, mentre per Georgetown tutto il quintetto base ha risposto alla grande: le ali Green e Summers hanno realizzato rispettivamente 22 e 20 punti, il centro Roy Hibbert ha chiuso con 13 punti e 11 rimbalzi, mentre le guardie Sapp e Wallace ne hanno messi 15 e 19 con buone percentuali al tiro (un complessivo 12 su 20).
Insomma Georgetown ha vinto "di squadra" anche se avere una panchina così corta potrebbe essere un punto debole nel prosieguo del torneo.

Nella gioranta di sabato c'erano stati gli altri due Championship tra UCLA e Kansas e Ohio State e Memphis.

I Bruins di UCLA hanno fatto un clamoroso "upset" battendo i Jayhawks di Kansas con un perentorio 68-55 con una grande prova di Arron Afflalo (24 punti con 10 su 15 dal campo).
UCLA andrà ad affrontare i Florida Gators in una sfida che appare proibitiva per loro.
Comunque i californiani hanno dimostrato di non temere nessuno e quindi non è da escludere un altro, e anche più clamoroso, "upset".

Ohio State, la squadra della futura scelta numero 1 al prossimo draft NBA -Greg Oden-, ha spazzato via senza grossi problemi la i Tigers di Memphis.
Il 92 a 76 finale testimonia il grosso divario tra le due squadre e testimonia pure la forza di questa Ohio State che ha vinto senza grandi sforzi e senza un Oden (17 punti e 9 rimbalzi) a grandi livelli.
La squadra dello stato delle patate andrà ad affrontare Georgetown in quella che dovrebbe essere la semifinale più equilibrata.
Dovendo scommettere un dollaro, lo punterei su Ohio State, ma, vista l'ultima impresa ed il grande morale degli Hoyas, la partita sarà sicuramente equilibrata e si deciderà solo nel finale.

Insomma non perdetevi assolutamente le due semifinali che si giocheranno sabato 31 marzo, ci sarà sicuramente da divertirsi!

22 marzo 2007

Barack Vs Hillary




Grande Barak, anche lui è un fan di Orwell!!!

Il più grosso problema italiano

Se qualcuno vi chiedesse qual'è il più grosso problema dell'Italia, voi cosa rispondereste?

  • le tasse troppo alte?
  • la stagnazione dell'economia?
  • la povertà?
  • la disoccupazione?
  • l'immigrazione?
  • la sicurezza?
  • la malasanità?
  • il debito pubblico?
  • le pensioni?
  • la mafia?
  • il traffico?

Ebbene no, state sbagliando tutti.

Se guardiamo qual'è il tema più discusso dai politici negli ultimi 15 anni, viene fuori che l'argomento di maggiore attenzione, e quindi il più grosso problema da risolvere nel nostro paese, è senza dubbio la legge elettorale.

Questa legge elettorale è diventata, allo stesso tempo, una specie di Eldorado, una panacea per tutti i mali, e la causa prima di tutte le cose infauste che avvengono nel bel paese.

Ma facciamo un quadro storico:

Dopo mani pulite fu un referendum votato dalla stragrande maggioranza degli italiani (si schierò per il SI più dell'80 per cento dei votanti) a sancire l'avvento dell'era maggioritaria dopo 50 anni di proporzionale e di Prima Repubblica.

Ci pensò Mattarella a far rientrare dalla finestra ciò che era uscito dalla porta: grazie al suo "Mattarellum" si decise che il 75% dei deputati doveva essere eletto con il maggioritario, mentre il restante 25% col metodo proporzionale.

Insomma un inciucio totale in una Italia che aveva visto dissolversi gran parte dei partiti storici di governo (DC-PSI e cespugli) e si apprestava ad assistere alla battaglia tra i "Progressisti", con la gioiosa macchina da guerra di Occhetto, e il nuovo partito fondato da Berlusconi.

Al centro rimanevano i reduci della vecchia DC, che vennero stroncati proprio dalla legge elettorale maggioritaria ed estromessi dalla schiacciante vittoria di Forza Italia nel lonatano 1994.

Il primo governo Berlusconi durò lo spazio di sei mesi, quando Bossi, stanco dell'arroganza del suo padrone (ricordo che il senatùr usava spesso degli epiteti come Berluskaiser o Berluskaz quando si riferiva al Silvio di Arcore), passò la barricata dando vita insieme alla sinistra al governo Dini.

Berlusconi si sentì tradito e incominciò subito a richiedere una legge elettorale con norme anti-ribaltone.

Si creò pure una "commissione bicamerale" per modificare alcuni articoli della Costituzione e per cambiare la legge elettorale.

Fu in questo periodo che sentii parlare per la prima volta di sistema inglese a turno singolo, sistema francese a turno doppio, sistema tedesco proporzionale con sbarramento al 5%, insomma le cose di cui si discute pure oggi.

Ebbene la Bicamerale durò vari mensi (se non anni) e produsse un grande risultato: il nulla!

Nel 1996 si votò con il Mattarellum e le elezioni le vinse Prodi ed il centrosinistra.

Il governo del professore durò solo due anni e poi gli successero D'Alema (2 anni) e Amato (1 anno) con l'opposizione berlusconiana che gridò chiaramente al tradimento del maggioritario richiedendo una legge che garantisse lo scioglimento delle camere nel caso di caduta del leader votato dal popolo.

Nulla di fatto. Nel 2001 si tornò a votare con il Mattarellum e questa volta la spuntò Berlusconi con una maggioranza parlamentare così ampia da costituire un record per il parlamento repubblicano.

Questa maggiornaza avrebbe dovuto garantire stabilità e governabilità, ma l'incapacità di Berlusconi e dei suoi alleati fu tale che in cinque anni si cambiarno ben 3 ministri dell'economia, diversi ministri degli esteri ed anche il ministro dell'interno dopo che Scajola definì il defunto Marco Biagi un "rompicoglioni"...

Insomma Berlusconi durò 5 anni, ma sicuramente non durò 5 anni il suo Consiglio dei Ministri.

La batosta presa alle elezioni regionali del 2005, in cui il centrodestra perse anche in dei feudi come la Puglia, convinse Silvio ed i suoi alleati che il Mattarellum avrebbe consegnato alla sinistra una stragrande maggioranza alle elezioni del 2006, e quindi si accese il cervello di Calderoli (che di norma è spento per precauzione) il quale si inventò la "porcata" (ipse dixit) con cui abbiamo votato alle ultime politiche.

Via il maggioritario, via la possibilità di scegliersi i candidati, ritorno al proporzionale puro con premi di maggioranza diversi per Camera e Senato: un vero inno alla ingovernabilità, la prova provata che questi signori non agiscono nell'interesse del paese, ma solo nel loro interesse!

Alla fine, nel 2006 Prodi ha vinto, ma ha già subito un KO sulla politca estera e che cosa propone oggi per salvare il paese dallo sfascio?

Una nuova legge elettorale!

PRODI, ma vaff.....!

Il professore bolognese sta già discutendo con tutte le forze politiche per trovare un accordo, ma ecco cosa gli hanno risposto i vari partiti:

  • Alleanza Nazionale vuole il referendum per abolire la legge che loro stessi hanno votato nella scorsa legislatura e per tornare al maggioritario. Un partito coerente!
  • Forza Italia vuole fare un opera di maquillages sulla legge attuale, togliendo i diversi premi di maggioranza tra Camera e Senato. Proposta intelligente, perchè non ci avranno pensato l'anno scorso?
  • UDC, Lega, e i cespugli di destra e di sinistra vorrebbero mantenere il proporzionale con sbarramenti più o meno fittizi.
  • La Margherita e i DS non si sa bene cosa vogliono visto che ormai sono scomparsi dalla scena politica fagocitati da comunisti da una parte e Mastella dall'altra. Curioso è l'iter dei DS: in primis Occhetto creò il PDS, che poi perse la P perchè non era più un partito. Fra un pò perderanno la S per non sembrare troppo di sinistra. Infine perderanno anche la D e rimarrà il nulla, esattamente quello che stanno esprimendo negli ultimi anni.

Insomma tutti vogliono quello che gli fa comodo e quindi probabilmente non si troverà nessuna intesa come ai bei tempi della bicamerale.

Alle prossime elezioni voteremo col Calderolum e, se sarà nell'interesse della maggioranza uscita dalle urne, la legge elettorale verrà cambiata a maggioranza semplice, come è sempre avvenuto fino ad oggi.

Il più grosso problema italiano rimarrà dunque senza soluzione, speriamo solo che nel frattempo l'Italia rimanga in vita!

Benetton Treviso-Inter: le stranezze dello sport italiano

E' di ieri la notizia che la Benetton Treviso Basket è stata penalizzata di 12 punti nell'attuale campionato per responsabilità oggettiva nella frode sportiva susseguente all'illecito tesseramento del giocatore sloveno Erazem Lorbek.

La vicenda si è svolta in questo modo: nel campionato italiano, ogni società può mettere sotto contratto e far scendere in campo (a referto) al massimo 18 giocatori professionisti in una singola stagione.

La Benetton, il 20 novembre, ha depositato in lega il contratto di un ragazzo, tale Gino Cuccarolo, che avrebbe potuto giocare anche senza essere firmato da professionista sfruttando il regolamento sui giovani.

L'otto gennaio, Treviso ha schierato a referto il suo 19esimo giocatore, proprio lo sloveno Lorbek, e per aggirare il regolamento, ha chiesto al segretazio di lega, Zanetti, di rescindere il contratto del giovane Cuccarolo come se il contratto di quest'ultimo fosse stato un errore.

Insomma, una vicenda poco chiara, in cui l'errore è stato quello di depositare un contratto di un giocatore che avrebbe potuto giocare anche senza, mentre poi i dirigenti Benetton hanno cercato di porre rimedio a questo errore in modo un pò losco.

Certo la frode c'è stata, ma la punizione inflitta alla squadra di Treviso appare abbastanza pesante se si considera che il procuratore federale ha chiesto di appellare questa sentenza perchè ritiene di dover togliere alla Benetton anche la Coppa Italia, conquistata grazie all'apporto di Lorbek.

Appare anche più spropositata se la si paragona a quella inflitta all'Internazionale Calcio per la vicenda dell'illecito tesseramento da comunitario di Alvaro Recoba.

Vi ricordo brevemente i fatti: per aggirare le leggi sul numero di extracomunitari tesserabili nel campionato italiano, Massimo Moratti e la sua "banda degli onesti" comprò dei documenti rubati (una patente) e li falsificò per fare avere il passaporto italiano al suddetto Alvaro Recoba e per poter dunque schierare un extracomunitario in più rispetto a quelli consentiti dalle regole vigenti in quel periodo.

Ecco la sentenza di condanna di Recoba e del DS interista Oriali:

“UDINE, 25 maggio 2006 - Il Gip del Tribunale di Udine, Giuseppe Lombardi, ha accolto la richiesta di patteggiamento dell’attaccante uruguayano dell’Inter, Alvaro Recoba, e di Gabriele Oriali, responsabile dell’area tecnica della società nerazzurra, infliggendo la pena di sei mesi di reclusione ciascuno (sostituita con una multa di 21.420 euro) per i reati di concorso in falso e ricettazione. I patteggiamenti sono stati definiti nell’ambito dell’inchiesta sulle procedure seguite per far diventare comunitari giocatori che invece, nella realtà, non avevano antenati in Europa. Nell’inchiesta, divisa in vari filoni, sono coinvolte 31 persone, fra le quali 12 calciatori. Oltre al concorso in falso per l’assenza di antenati in Europa, a Recoba e Oriali l’accusa contesta il reato di ricettazione relativo alla patente italiana ottenuta dal calciatore uruguayano, che faceva parte di un gruppo di documenti rubati negli uffici della Motorizzazione di Latina.”

Insomma il duo malavitoso è stato condannato in via penale ed i reati sono stati patteggiati perchè gli artefici della frode hanno ammesso tutto ed hanno goduto delle attenuanti perchè incensurati.

Hanno pagato entrambi circa 20.000 (Recoba in un giorno ne guadagna circa 22.000), ma avrebbero dovuto passare sei mesi in galera.

Ma la cosa più grave è che alla Società Inter per la responsabilità oggettiva (alla Juventus invece hanno attribuito la piena responsabilità per ciò che ha fatto Moggi, ma lasciamo perdere...) è stata inflitta solo una multa vergognosa di 700.000 Euro.

Alla Benetton Treviso hanno tolto 12 punti, che significa una probabile esclusione dai play-offs e dalla prossima Eurolega, con conseguenti perdite monetarie, mentre all'Inter, per fatti ben più gravi, come dei reati penali, viene data solo una multa di 700 mila Euro e nessuna sanzione sportiva?

In più al signor Moratti è stato pure regalato uno scudetto per la sua "gestione etica della società"!

Gestione etica della società? Ma siamo pazzi?

Così vanno le cose in Italia: Benetton evidentemente non ha messo un suo cane da guardia nella Federazione Basket, non seguendo la lezione impartitagli dal suo collega e socio Massimo Moratti.

Con un Guido Rossi qualsiasi nel posto di comando, Benetton avrebbe evitato la penalizzazione e magari avrebbero regalato anche a lui uno scudetto.

14 marzo 2007

America's Army


E' indubbio che gli americani siano anni luce avanti a noi per quel che riguarda il marketing.

E' altrettanto vero e forse un pò inquietante che usino i sistemi del marketing anche per reclutare soldati per l'esercito.

Ma facciamo un passo indietro, in America non c'è la leva obbligatoria e per riempire le fila dell'esercito si ricorre soprattutto a due determinati segmenti della società: i teenagers meno brillanti per QI, quelli più poveri, quelli più ideologizzati e gli immigrati clandestini che cercano di ottenere la cittadinanza svolgendo il servizio militare

Per questo scopo l'esercito usa dei soldati professionisti che fanno reclutamento direttamente nelle scuole, ci sono i centri di reclutamento locali sparsi per tutte le città e ci sono metodi meno diretti ma forse anche più efficaci.

Ebbene, girando nella rete, mi sono imbattuto in un gioco chiamato America's Army, il gioco ufficiale dell'esercito americano.

E' essenzialmente uno sparatutto tattico in prima persona, giocabile solamente in rete, molto realistico (se ti sparano muori), con una bella grafica, con il training per accedere ai vari livelli delle forze speciali (che dovrebbe simulare i veri corsi) e soprattutto GRATIS.

Basta infatti scaricarsi un file da 2.5 GigaBytes per poter installare questo gioco sul proprio PC e poter accedere ad una vasta comunità di giocatori sparsa in tutto il mondo.

Che c'è di meglio di un videogioco, gratis, molto bello e fortemente realistico per influenzare le menti dei teen-agers e convincerli ad entrare nell'esercito? Nulla!

Bastano infatti 10 minuti per diventare paracadutista, un quarto d'ora per essere esperto nel maneggiamento di tutte le armi in dotazione alla USAA e una settimana di gioco per diventare una formidabile macchina da guerra.

Il passo che porta dallo schermo del PC alla real life non è poi così lungo!

10 marzo 2007

Mi piace il Rugby!


Da un pò di tempo ho scoperto che mi piace il Rugby.

E' uno sport che non conosco bene e di cui non so le regole, ma che mi affascina in un modo particolare quando scende in campo l'Italia.

Mi piace perchè ai giocatori sono richieste doti non comuni nella nostra penisola: tenacia, costanza, coraggio, vigore, ma soprattutto ai rugbisty è richiesta la lealtà verso gli avversari.

Un paragone etico tra Calcio e Rugby sarebbe sconfortante per il primo.

Mi piace anche perchè è uno sport in cui siamo stati sempre presi a legnate, sempre battuti sonoramente, sempre schiacciati, ma stiamo risalendo la china e guadagnandoci il rispetto degli avversari.

Quest'anno la nazionale ha già raggiunto due record: ha vinto la prima partita esterna e ha vinto già due partite nel sei nazioni che, tra l'altro, non è ancora finito. Non male.

Insomma W il Rugby e W la Nazionale!


Stati Uniti, paese delle contraddizioni.

It is a big country, or what?

Gli USA sono un grande paese, ma sono formati da 50 stati autonomi, con leggi proprie e diversi stili di vita.

Ci sono stati molto ricchi, Califonia, New York, Texas e stati molto poveri, quelli della "poverty belt".
Ci sono stati molto industrializzati, stati prettamente agricoli, stati all'avanguardia nelle produzioni tecnologiche.
Ci sono stati caldi, stati freddi, stati montagnosi e stati pianeggianti.

Queste differenze non sono effimere, ma esprimono delle grandi contraddizioni anche nelle visioni sociali e politiche (come si è visto bene nelle ultime elezioni presidenziali).

Insomma, c'è una america progressista, liberal, all'avanguardia anche nel campo sociale, come dimostrato dalle leggi di alcuni stati su aborto, ricerca scientifica, eutanasia e matrimoni gay, ed allo stesso tempo c'è una america bigotta, profondamente conservatrice e legata ancora alle vecchie tradizioni in cui vige la pena di morte, c'è la libertà di portare le armi, ci sono le chiese cristiano fondamentaliste, ci sono i creazionisti (che negano in toto la visione darwiniana dell'evoluzione delle specie), e ci sono ancora le discriminazioni basate sulle abitudini sessuali.

E' in questo contesto che è scoppiato il caso di Pokey Chatman , 37enne allenatrice di basket della Louisiana State University, l'università pubblica di uno stato del profondo Sud, quella in cui ha "studiato" e giocato anche il grande Shaqulle O'Neal, un mito per tutti gli amanti del basket NBA.

Lo scandalo nato intorno a questa allenatrice riguarda le sue presunte avventure lesbiche con alcune delle giocatrici ed in questo Stato è bastata questa "presunzione" a sollevare un polverone intorno alla Chatman ed a costringerla a dare le dimissioni.

Innanzitutto bisogna dire che Pokey Chatman è considerata in tutti gli States una grande allenatrice, tanto brava da aver ottenuto un record di 90 vittorie e sole 14 sconfitte (86%) negli ultimi 3 anni, con ben 2 titoli del SEC (una delle conference in cui è diviso il campionato) e due partecipazioni alle final four del campionato WNCAA.

La seconda cosa da evidenziare è che relazioni tra allenatori/trici e giocatori/trici (in ogni possibile mix etero e omo) non sono certo una novità nell'ambito sportivo e che non dovrebbero dare alcun fastidio se non portano problemi alla squadra (e in questo caso mi sembra non ce ne fossero visti i risultati sportivi!).
Inoltre le ragazze che fanno parte di una univeristà sono tutte maggiorenni e quindi legalmente capaci di intendere e di volere e di scegliere liberamente la propria sfera sessuale.

Infine, last but not least, c'è da soffermarsi sul fatto che nessuna di queste relazioni è stata documentata, ma sono solo voci, chiacchiere, insinuazioni.
La lettera di dimissioni della Chatman è stata vista come una "excusatio non petita, accusatio manifesta", ma tutto questo processo nato sul nulla è abbastanza sconcertante.

Se l'università dovesse accettare le dimissioni della sua allenatrice, si confermerebbe ancora una volta, il bigottismo degli stati del Sud, in cui la segregazione razziale è durata fino agli anni sessanta del XX secolo ed in cui certi pregiudizi sono difficili da estirpare.

Una università che perde una brava allenatrice per le sue "presunte" (lo ribadisco perchè è importante) tendenze sessuali dimostra solo stupidità visto che la carriera della Chatman potrà senz'altro continuare in altre università di stati meno bigotti, magari in California o a Boston (posti molto più belli e ricchi della Louisiana).

Il problema di fondo comunque rimane: cosa sono gli Stati Uniti?

Quelle 50 stelle bianche sulla bandiera hanno tutte una propria anima, ognuna diversa dalle altre ed in alcuni casi incompatibile.

Una diversità tenuta insieme da un fortissimo spirito nazionale, incarnato in una Costituzione che garantisce queste diversità ed è forse proprio questa la forza degli USA.

Certo che i casi Chatman lasciano a bocca aperta.

07 marzo 2007

Addio Ruini, non ti rimpiangeremo.


Ruini se ne è andato, si è dimesso dal ruolo di presidente della Conferenza Epsicopale Italiana (CEI) ed è stato sostituito dall'arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, pur rimanendo accanto a Bendetto XVI, di cui è stato grande elettore, nel ruolo di cardinale vicario.

La figura di Ruini è stata molto controversa, un uomo ed un prelato di rottura che non ha mai cercato il compromesso ed ha ridato alla Chiesa Cattolica una importanza preminente nella politica e nella società italiana dopo molti anni di grigiore e di battaglie di retroguardia.

Ruini ha rafforzato l'influenza dei cattolici, proprio quando sembrava che la secolarizzaione della società avesse chiuso la Chiesa in un angolo, con una lotta che ha messo anche in crisi il rapporto con lo Stato repubblicano.

L' offensiva è iniziata con l'ottenimento dell' 8 per mille, che rappresenta anche oggi una delle maggiori entrate della Chiesa, e si è poi sviluppata soprattutto dopo il terremoto di mani pulite che pose fine al partito dei cattolici, la Democrazia Cristiana, e diede inizio alla loro diaspora nel nuovo sistema bipolare.

Questa occasione fu colta più come una opportunità che come un disastro: la Chiesa infatti si è ritrovata con i suoi referenti nei posti chiave di entrambi gli schieramenti e con la possibilità pratica di influenzare ogni governo repubblicano, di destra o di sinistra.

La linea interventista è durata fino ai nostri giorni ed ha toccato il suo apice con il Referendum sulla procreazione assistita del 2005.

In quella occaisone il Vaticano e Ruini sono scesi in piazza in una maniera senza precedenti invitando il popolo italiano a disertare una consultazione democratica senza nessuna remora e tirandosi fuori dall'ombra in cui la Chiesa si era sempre tenuta nelle occasioni più importanti della democrazia italiana.

Ruini ha quindi innescato una lotta aperta tra la Chiesa e i laici, sempre più in crisi di identità, dopo la fine delle ideologie e dopo l'ascesa prepotente del fondamentalismo islamico.

Su queso tema, la nuova strategia del Vaticano è apparsa fin troppo chiara già al tempo dell'omelia tenuta da Ruini durante la messa per i defunti di Nassiriya dove disse: "noi non fuggiremo davanti ai terroristi, li fronteggeremo".

Una direzione completamente opposta a quella indicata più volte da Papa Giovanni Paolo II che aveva sempre spinto in direzione della pace e della convivenza tra i popoli di diversa religione.

Se l'Islam attacca, la Chiesa avalla una risposta anche militare.

Ma l'offensiva più grande, Camillo Ruini l'ha fatta sui temi etici e sociali:


  • Sulla famiglia, messa in contrapposizione con qualsiasi altra forma di convivenza di cui la Chiesa vuole negare persino l'esistenza.

  • Sulla bioetica, con la battaglia contro la fecondazione assistita e contro la sperimentazioni sugli embrioni.

  • Sull'eutanasia, negando persino il funerale cattolico a Piergiorgio Welby.

Ruini ha dunque lottato per ridare forza alla Chiesa Cattolica senza temere di creare dissenso attorno ad essa.

"Meglio ciriticati che irrilevanti", soleva dire.

Certo la sua battaglia è stata legittima, ma vista dal punto di vista di un laico non credente è molto inquietante, soprattutto se messa in contatto con la lotta di Papa Benedetto XVI contro il relativismo etico.

Per il Chiesa il pensiero deve essere Unico (un pò come sostenevano Stalin e Hitler) e su certi temi non c'è possibilità di discussione con chi la pensa diversamente.

Un atteggiamento tutt'altro che democratico!

La Chiesa sotto Ruini è diventata un Partito Politico finanziato dai soldi di tutta la collettività e questo fatto è intollerabile.

Nessuno nega che la Chiesa possa esprimere il suo parere sui temi che ritiene più importanti, ma certamente non può mettersi a fare campagna elettorale con i soldi presi dall' 8 per mille (con cui si sono pagati anche i volantini contro il referendum del 2005).

In questo caso lo Stato dovrebbe interrogarsi e ripensare il Concordato firmato da Craxi, anche se, con i ruiniani sparsi in tuitti gli schieramenti, questa sarà una mera utopia.

In definitiva a me Ruini non è mai piaciuto e quindi certamente non lo rimpiangerò anche se sappiamo già che il suo sostituto, Angelo Bagnasco, è un ruiniano di ferro ed è stato scelto per continuare nella strada intrapresa dal suo predecessore.

Staremo a vedere; per ora non ci resta che salutare con gioia l'addio di Ruini.

05 marzo 2007

Borat: il film più brutto del secolo XXI.


Non si vedeva una pellicola così trash dai tempi di Alvaro Vitali ed Edwige Fenech.

Anzi, al confronto di Borat, i suddetti film sono esempi di cinema impegnato.

Divertente per i primi 5 minuti, poi diventa noioso, stucchevole e veramente volgare.

Mai un film così pubblicizzato e così tanto atteso mi aveva deluso in questa maniera.

Don't waste your money, stay at home!

03 marzo 2007

The UFOs will save the world!

Gli UFO salveranno il mondo!


Sembra un pesce d'aprile anticipato, ma questa notizia, tratta da Yahoo.com è vera e la fonte è un politico canadese in pensione .

Ebbene si, Paul Hellyer, 83enne ex ministro della difesa del paese degli aceri, non solo sostiene che gli UFO esistano e siano tra noi, ma ritiene anche che la loro tecnologia ci possa servire per risolvere il grosso problema del surriscaldamento del pianeta.

Ci sono solo due possibili interpretazioni:

-Chi ama gli X-Files, sosterrà che questo ex ministro della difesa ha fatto parte del complotto internazionale per mettere a tacere la notizia del contatto con gli UFO avvenuto già nel 1947 a Roswell, Stati Uniti, e che ora, spaventato più dal degrado del pianeta che dalla cattiveria degli alieni, voglia contattarli per risolvere i problemi di Gaia.

-Chi invece è sano di mente ritiene che questo ultra-ottuagenario ex-ministro abbia una forma di Alzheimer abbastanza avanzata e che cominci veramente a dare i numeri.

Bisogna però capire che cosa spinge Yahoo a mettere una tale panzana nella sua home page.

Googlando per la rete ho notato una miriade di siti su questo argomento (alla ricerca sulla parola UFO, Yahoo Search dà 33.500.000 pagine) e molti anche in lingua italiana.

Pare che questi UFO siano dietro a parecchi misteri umani tra cui anche la strage dell'undici settembre 2001 alle Twin Towers (vedi foto sotto).

Insomma di creduloni è pieno il mondo e lo spettro va dai ministri ai comuni cittadini, per questo maghi, ciarlatani, ufologi, sette religiose, chiromanti e compagnia bella hanno grande successo (e fanno tanti soldi).

I Wanto to Believe (voglio credere), certo perchè gli stupidi hanno sempre bisogno di credere a qualcosa di esogeno che li salvi piuttosto che affrontare seriamente i problemi!

02 marzo 2007

Prodi passa: per 15 giorni siamo tranquilli.


Si scontato alla Camera per la fiducia al governo Prodi.

Dopo il fotofinish del Senato -con vari salti del fosso (Follini e De Gregorio), con vecchi senatori che annunciano commossi la loro astensione perchè: "le coppie omosessuali non sono il futuro che vogliamo per i nostri giovani" (Andreotti), con i "dissidenti" che rientrano nei ranghi e votano la fiducia stracciandosi le vesti e annunciando che ai prossimi passaggi importanti voteranno contro Prodi- la fiducia era solo una formalità.

Insomma la solita pantomima italiana con 20 partiti (sia di maggioranza sia di opposizione) che riescono ad esprimere sullo stesso tema 20 posizioni differenti: si, si ma, si ma però, si ma però perchè acciocchè, no, no ma, no ma però, e così via.

Il governo Prodi avrà quindi altri 15 giorni di vita tranquilla, almeno fino alla discussione sul rifinanziamento della missione in Afghanistan, a cui Togliatto (ehm Turigliatto) ha già annunciato il suo voto contrario e magari lo seguirà qualche altro sig. Rossi del caso.

Andando avanti in questo modo si richia veramente una crisi di governo ogni 15 giorni, sempre che qualche nuovo fatto internazionale (tipo un attacco dei talebani in Afghanistan con qualche morto italiano) non faccia cadere Prodi istantaneamente.

La mia opinione è che il premier aveva fatto bene a dimettersi e non avrebbe dovuto ripresentarsi: ci sarebbe stata maggior chiarezza, qualcuno avrebbe dovuto finalmente assumersi le proprie responsabilità (cosa che in Italia non accade mai) e magari sarebbe iniziato un vero processo di cambiamento politico almeno nel centro-sinistra.

Tutti gli italiani hanno infatti capito che ci sono dei partiti di "governo" e dei partiti che sanno fare solo opposizione, che sanno dire solo NO, che cercano solo dei pretesti per mantenere la loro visibilità anche manifestando contro ciò che hanno approvato essi stessi.

Insomma Prodi avrebbe potuto comportarsi come Schroeder, che ha preferito allearsi con i Cristiano Democratici, piuttosto che fare una coalizione rosso-verde.

Certo in Italia esiste il problema che nell'altro schieramento non c'è gente seria come in Germania, ma Berlusconi, il nostro amato-odiato "Peron", il populista mediatico, l'uomo che ha più conflitti di interesse che capelli (almeno prima del trapianto).

Teniamoci dunque Prodi, il comandante che naviga a vista temendo ogni giorno un ammutinamento, che per piacere a tutti probabilmente non farà nulla, o farà il meno possibile (l'andazzo è già chiaro vedendo cosa succede a DICO).

Piccolo cabotaggio per la solita, piccola, italietta.