22 febbraio 2008

Il programma del Partito Democratico.

So che non è una notizia freschissima, ma i 12 punti programmatici, elencati da Veltroni nel suo ultimo discorso, meritano una analisi.
In primis il candidato premier del PD ha indicato le tre linee guida (le ha definite "stelle polari") che guideranno l'operato del suo prossimo governo (si spera): più crescita, più uguaglianza, più libertà.
L'ordine in cui sono indicate non è casuale perchè, se non c'è crescita, è difficile operare redistribuzioni di reddito e comunque è necessario dare più libertà, soprattutto economica (vedi articolo "Liberalizzazione Economiche e Sviluppo") al paese.
L'obbiettivo più importante per ottenere i suddetti risultati è la diminuzione generalizzata e graduale della pressione fiscale, ma Veltroni ha parlato anche di salari minimi per i precari, doti fiscali per i figli, asili nido e un grande piano per gli affitti, senza scordare temi come le infrastrutture, la giustizia e la sicurezza.
Il programma dell'ex sindaco di Roma è apprezzabile in generale, anche se alcuni punti mi convincono poco.
Ma andiamo ad analizzare singolarmente le proposte:
  1. Infrastrutture ed Energia: Finalmente un programma di governo che mette in primo piano il problema più grande dell'Italia, ovvero la politica energetica! I precendti governi avevano bellamente ignorato questo aspetto, posticpando le soluzioni tanto che era bastata la caduta di un albero in Svizzera a fare andare in black-out tutto il paese o una crisi tra Russia ed Ucraina a farci andare nel panico, con il ministro Pisanu che stabilì in 19 gradi la temperatura massima di riscaldamento di case ed uffici (cadendo veramente nel ridicolo). Oggi Veltroni sembra avere individuato il vero problema: l'Italia è troppo dipendente dal petrolio! Il nostro paese è talmente legato all'oro nero che un aumento del 10% del prezzo del barile di greggio, fa aumentare il tasso di inflazione del 15%, mentre in paesi come la Francia, in cui la maggior parte dell'energia è ottenuta con le centrali atomiche, lo stesso aumento del greggio fa aumentare l'inflazione solo del 3%. Se il problema sembra individuato, le soluzioni lasciano ancora a desiderare. Si parla di energie rinnovabili, che sembrano la panacea di tutti i mali, ma che non possono, da sole, sostituire il petrolio, mentre l'energia atomica non è neanche nominata. Per quello che riguarda le infrastrutture il PD propone senza remore la cotruzione dei termovalorizzatori, dei rigassificatori e della TAV, considerata una infrastruttura indispensabile per lo sviluppo del paese. Basta anche alla sindrome di NIMBY (not in my back yard, non nel mio giardino), ovvero basta con la politica che cavalca ogni protesta, ma sì alla politica che decide. Sarebbe indubbiamente un bel passo in avanti per il nostro paese!
  2. Mezzogiorno: purtroppo nel 2008 siamo ancora costretti a parlare di politiche per il Mezzogiorno, dopo che in quasi 150 anni di unità dell'Italia non si sono ancora riusciti a combattere i problemi endemici di quest parte rilevante del paese. Veltroni afferma che il Sud vive grazie ai finanziamenti di Bruxelles, che spesso sono usati male e finiscono ad ingrassare le tasche di politici loschi e di mafiosi. Il segretario del PD sostiene che bisogna cambiare marcia, ma dovrebbe spiegarlo anche a membri importanti del suo partito come Bassolino! Sarebbe ora di incominciare a legare le erogazioni di denaro pubblico ai risultati realmente conseguiti, invece di continuare con lo spargimento a pioggia senza responsabilizzare minimamente i dirigenti locali. Solo in questo modo si potranno eviatare i fenomeni di corruzione ed illegalità che paralizzano lo sviluppo del Sud. Combattere le mafie significa in primo luogo spezzare i loro legami con gli apparati statali che rappresentano la prima fonte di guadagno della criminalità organizzata. Peccato dunque che Veltroni non parli di un vero "federalismo fiscale", che sarebbe auspicabile proprio per questo fine (più responsabilità degli amministratori =meno soldi alla malavita = più soldi per i bisogni della gente= meno spesa statale).
  3. Spesa Pubblica: lo slogan è "spendere meglio, spendere meno". Come tutti gli italiani hanno capito, la vera palla al piede del nostro paese è il debito pubblico. Ogni anno lo Stato paga 70 miliardi di Euro per gli interessi sul debito, togliendo risorse per il welfare e per tutte le altre spese. Per ridurre il debito è però necessario ridurre la spesa corrente dello Stato che in Italia arriva al 48% del PIL. Ridurre la spesa è quindi fondamentale ed improrogabile; Veltroni dice di poterlo fare in maniera graduale, mezzo punto di PIL nel primo anno di governo, un punto negli anni successivi. L'obbiettivo è giusto, ma ci dovrebbero spiegare dove si vuole tagliare per apparire più credibili.
  4. Riduzione delle Tasse: "Meno Tasse per Tutti" è stato l'inno di Berlusconi nelle ultime 4 campagne elettorali; oggi diventa anche uno slogan del Partito Democratico. In fondo il governo Prodi ha portato avanti il risanamento dei conti pubblici e con il suddetto taglio della spesa pubblica, ci dovrebbe essere lo spazio per ridurre le aliquote a tutti i contribuenti. Veltroni afferma di voler ridurre le imposte a famiglie, imprese e lavoratori, ma bisognerebbe ricordargli che qualcuno ha già avuto dei regali fiscali (la riduzione del cuneo fiscale è andata a solo vantaggio delle imprese), mentre le tasse sul lavoro sono ancora altissime. Se è vero che i salari italiani sono i più bassi d'Europa e che c'è un grosso problema di domanda interna, sarebbe meglio incominciare a detassare proprio i lavoratori dipendenti ed i redditi più bassi! Il PD propone di detassare il salario di produttività (ovvero i secondi livelli di contrattazione), ma sarebbe lecito attendersi delle diminuzioni anche per coloro che non hanno i contratti integrativi!
  5. Donne: bisogna investire sul "lavoro femminile". La parola d'ordine è giusta, ma come per il Mezzogiorno, il lavoro femminile ha fatto ben pochi progressi negli ultimi decenni. La disoccupazione femminile è molto alta ed i salari sono ben minori di quelli degli uomini. Veltroni propone un "credito d'imposta rosa" per le donne che lavorano e la via libera ai "congedi parentali" al 100% per 12 mesi. Misure che onestamente mi lasciano un po' perplesso. Idee chiare invece sulla legge 194 che viene definita "una buona legge che va difesa".
  6. Casa: Veltroni affronta il problema casa in modo un po' atipico; mentre tutti auspicano un abbattimento dell'ICI sulla prima casa o degli aiuti sui mutui, il segretario del PD non ne fa riferimento, ma si focalizza maggiormente sulla questione degli affitti, proponendo un piano di "social housing", per aumentare il numero di alloggi disponibili alla locazione e sgravi fiscali fino a 250 Euro mensili per chi paga l'affitto. Anche questo punto del programma mi convince solo in parte: bene il sostegno all'affitto, ma mi sembra molto logica anche la proposta di Tremonti che lega gli sgravi fiscali, concessi alle banche nella finanziaria 2007, con la rinegoziazione dei mutui a tasso variabile che stanno strangolando migliaia di famiglie!
  7. Bambini: Veltroni propone delle misure che incentivino la natalità: in primis un bonus bebè di 2500 Euro annui (fino ad età da definire) e l'aumento del numero di asili nido. Io vado controcorrente e penso che questa dell'incentivo alla natalità sia solo uno spreco di denaro. Intanto non si capisce perché sia utile aumentare la natalità: ci sono paesi che adottano misure di controllo delle nascite e noi, che abbiamo già una densità abitativa di 187 abitanti per Km2 (la Cina ne ha appena 121), tra le più alte dei paesi industrializzati, vogliamo aumentare le nascite? Io penso che una popolazione di 57-58 milioni di abitanti sia adeguata ad un paese piccolo come il nostro. Inoltre se l'obbiettivo prioritario è ridurre la spesa pubblica, queste misure sono solo controproducenti. Il vero incentivo alla natalità sarebbe l'aumento dei redditi e del potere d'acquisto dei salari, non queste iniziative populistiche e di facciata!
  8. Scuola ed Università: l'obbiettivo è creare 100 campus entro il 2010 e test periodici per valutare il grado di conoscenze degli studenti. Tutto questo per favorire e premiare finalmente il merito. Speriamo.
  9. Lotta alla Precarietà: introduzione del salario minimo di 1000 euro per i precari e percorsi per rendere stabile il lavoro, anche attraverso incentivi alle imprese. Io penso che il salario minimo vada contro le leggi di mercato e sia un' altra proposta populistica. Penso che sia più saggio equiparare la posizione contributiva dei precari e incentivare l'assunzione a tempo indeterminato, mentre l'introduzione del salario minimo non avrebbe altro risultato che far tornare in nero molti lavori che oggi sono comunque tutelati legalmente anche se malpagati.
  10. Sicurezza e Giustizia: Veltroni afferma che la sicurezza è il primo diritto di ciascun cittadino e sicurezza dipende anche dalla "certezza della pena". Bisognerebbe ricordarselo anche quando si fanno leggi come quella dell'indulto, che mina proprio il fondamento di questa certezza. La presenza del partito di Di Pietro ci potrebbe rinfrancare da questo punto di vista e ci fa sperare che il prossimo ministro della Giustizia, chiunque esso sia, non segua le orme di Clemente Mastella. Il vero problema della giustizia italiana è quello della durata dei processi sia civili, sia penali. La Corte di Giustizia europea ci ha più volte condannati proprio per questo motivo e penso sia improrogabile una riforma del processo stesso. I gradi di giudizio dovrebbero essere al massimo due (I grado e Appello) e la Corte di Cassazione dovrebbe essere chiamata in causa solo in situazioni che hanno valore per la giurisprudenza. Speriamo in una qualche esplicita apertura anche su questo tema.
  11. Legalità: Il PD chiede trasparenza per le nomine e nega le candidature di chi sia stato condannato, anche solo in I grado, per reati gravi. Resta da vedere quali siano i "reati gravi" e se tra questi vi siano anche la corruzione, la concussione et similia.
  12. Riforma delle TV: la ricetta del PD è duplice. Da una parte si vuole abbattere il duopolio RAI-Mediaset, dall'altro si vuole riformare il servizio pubblico per renderlo meno asservito alla politica. Queste riforme sarebbero giuste e sacrosante, ma vengono proposte da così tanti anni che si ha molta fatica a credere che siano fattibili. Anche qui bisogna sperare, ma più per fede che per convinzione.

In definitiva le linee programmatiche proposte da Veltroni mi convincono abbastanza, anche se sono infarcite da un certo tasso di populismo, forse necessario in campagna elettorale.

Veltroni dice che cambiare l'Italia è possibile, io gli do fiducia perché ritengo che un governo di centro sinistra, senza i comunisti e gli anti-modernisti, sia l'unico in grado di riformare il nostro paese senza creare tensioni sociali insopportabili.

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