22 giugno 2013

Da Popinga di 4 anni fa: Ciclisti a Senigallia.

Nulla è cambiato.
http://scaloni.it/popinga/contromano/ 

La verità è che la viabilità di Senigallia è pensata solo per agevolare il traffico delle autovetture, mentre le piste ciclabili sono un orpello aggiunto solo per motivi diversi rispetto a quello di agevolare la vita ai ciclisti.
Io ritengo che l’unica pista ciclabile decente e veramente utile sia quella che va dal parco della Pace fino alla Cesanella, con la quale i ciclisti possono evitare di percorrere via Verdi in senso contrario (cosa pericolosissima, visti i nuovi marciapiedi nella parte Nord).
Penso inoltre che alcune piste ciclabili siano veramente inutilizzabili, in particolare quella che va dal ponte del Corso II giugno fino al sottopassaggio per il mare, in direzione mare.
In primis pochissime persone sanno che quella è una pista ciclabile e nessuno la usa poiché venendo dal lungofiume e volendo andare al foro annonario, bisognerebbe attraversare la strada per ben due volte nel punto forse più trafficato di Senigallia.
E’ chiaro e giustificabile che tutti i ciclisti usino la strada normale poiché quella pista ciclabile è sempre piena di pedoni (che dovrebbero camminare nella pista pedonale dall’altra parte della strada, se non erro).
Ma degna di mInzione e dell’assegnazione del premio: “progettista più cretino e cervellotico del mondo” è quella che va dal LIDL fino alla chiesa del Portone.
Io la uso spesso per andare in piscina ed, onestamente, non passo mai sulla pista ciclabile perché è un toboga insulso, inserito nella via più grande di Senigallia (quindi non venitemi a dire che non c’era il posto per creare una pista ciclabile ampia e decente).
Ma veniamo alla descrizione di cotanta creazione per un ciclista che dal LIDL voglia raggiungere la chiesa del Portone: si parte sul marciapiede di destra che bisogna condividere con pedoni indisciplinati, di cui molti ignorano la distinzione di colore delle mattonelle che separa la zona pedonale da quella ciclabile (se multiamo i ciclisti, bisognerebbe multare pure i pedoni!).
Appena entrati in viale dei Gerani (scusate se faccio confusione, ma vado a memoria), bisogna girare a sinistra attraversando la strada e salendo su un altro marciapiede da contendere ai pedoni, soprattutto d’estate. La pista ciclabile è segnalata con vernice rossa, invece che con le precedenti mattonelle colorate.
Arrivati all’altezza della piscina, bisogna entrare dentro al parcheggio, perché sulla carreggiata ci sono una decina di parcheggi.
Qualcuno dovrebbe spiegarmi a cosa servono e perché non potevano essere fatti all’interno del parcheggio grande, lasciando una parte della carreggiata alla pista ciclabile!
Quando si giunge allo stadio, si deve risalire su un marciapiede, sempre conteso con i pedoni, segnalato con le mattonelle di colori diversi (mentre sulla carreggiata ci sono una decina di altri inutili parcheggi).
Si arriva dunque alla scuola dove bisogna scendere dal marciapiede ed entrare dentro al piccolo parcheggio, perché sulla carreggiata c’è il parcheggio degli autobus (non potevano farlo dentro?).
Ma il bello deve ancora venire: dopo poche pedalate il ciclista è in vista della COOP, ma il prode progettista ha avuto un colpo di genio!
Perché agevolare il ciclista facendolo andare dritto fino alla chiesa del Portone, in una strada grande e per un lungo tratto a senso unico?
NO, il ciclista deve girare a destra in Viale dei Garofani, per poi prendere via delle Rose e Via Rovereto per arrivare al semaforo sul ponte.
In pratica in nostro ciclomunito deve pedalare per una distanza tripla rispetto a quella percorsa da un automobilista comodamente seduto in auto.
E’ mai possibile che per avere una decina di parcheggi sulla parte del viale dei Gerani a fianco della COOP, un ciclista debba farsi un tour completo delle Saline?
Vogliamo poi parlare della pista ciclabile di via Piave, costruita su un marciapiede ondulato con i rami degli alberi che ti schiaffeggiano il volto e con macchine perennemente parcheggiate sulla sede ciclabile?
Oppure quella famigerata del lungomare Sud, su cui, d’estate ci sono costantemente parcheggiati i camion che riforniscono tutti i vari bar?
Suggerirei all’assessore Campanile, sempre entusiasta delle nostre piste ciclabili ed al nostro sindaco, spesso visto a bordo di una due ruote a trazione umana, di andarsi a fare un giro a Vienna, Ferrara od anche a Riccione, per avere una vaga idea di cosa sia una pista ciclabile funzionale.
Vorrei dunque concludere dicendo che fare una crociata contro i ciclisti mi sembra fuori luogo, almeno in una città in cui i ciclisti sono certamennte i più svantaggiati rispetto ai tracotanti automobilisti, con le loro astronavi di metallo, e rispetto agli ignoranti pedoni, i quali, in forza della loro debolezza, agiscono costantemente come se non ci fosse alcuna regola!

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