Igitur primo pecuniae, deinde imperi cupido crevit: ea quasi materies omnium malorum fuere.
23 febbraio 2009
La Mia Banca è Differente!
Chi l'Ha Visto?
17 febbraio 2009
Veltroni Lascia: la Fine del Partito Ma-anchista.
Non ha più senso alzare le barricate insieme alla CGIL o continuare imperterriti sulla strada perdente dell'anti-berlusconismo, serve una seria svolta culturale e pragmatica, che, unita alla crisi economica ed alla incapacità conclamata del governo Berlusconi, possa concedere al PD una vera chance alla fine di questa legislatura.
14 febbraio 2009
Giovani Precoci Genitori
No, non sono fratelli! Il ragazzino nella foto e il bebè appena partorito sono padre e figlio.
Lui ha 13 anni e non riceve nemmeno la paghetta settimanale, ma dovrà crescere il figlio (ed insieme al figlio) messo al mondo dalla sua amante 15enne, anch'essa visibile nell'angolo in basso a destra della foto.
Che dire? Auguri ai giovani genitori, ma magari sarebbe bello iniziare dei veri corsi di educazione sessuale nelle scuole per evitare una futura escalation di queste baby-famiglie...
11 febbraio 2009
Eluana, l'Italia Manichea ed il Papa.
- Sacconi, il ministro del Welfare, ha minacciato esplicitamente di togliere l'accreditamento statale alla clinica scelta per eseguire la sentenza della magistratura.
- il governo ha cercato di emanare addirittura un decreto di urgenza contro la sentenza definitiva della magistratura, ma Napolitano ha rifiutato a priori un atto che sarebbe stato un vulnus costituzionale, perché avrebbe stabilito che il governo può modificare a piacimento anche le sentenze definitive non confacenti alla volontà politica della maggioranza.
- infine gli strali e i pianti in parlamento successivi alla morte di Eluana, ovvero le lacrime di coccodrillo di una classe politica inetta ed inefficiente che perde tempo in inutili beghe e non si adopera per risolvere anzitempo i reali problemi del paese.
A me sembra che una soluzione politica sul testamento biologico possa essere semplice e rapida, e si possa basare su un solo principio, cioè sulla "libertà individuale" poiché, allo stato attuale della conoscenza, non ci sono evidenze scientifiche sui vari stati di coma e di vegetazione permanente e i medici non trovano un accordo nemmeno sul fatto che idratazione e nutrizione siano o meno delle cure.
Libertà individuale significa che ogni persona nel pieno delle proprio facoltà mentali deve redigere un testamento biologico in cui esprime la propria volontà e fino a dove si possano spingere i medici nel curare il proprio corpo.
Libertà individuale significa rispettare chi vuole farsi curare fino all'estremo, dando tutto il sostegno medico ed economico alle famiglie.
Libertà individuale significa rispettare chi sceglie di porre un limite all'accanimento terapeutico e sceglie di morire dignitosamente piuttosto che diventare una macchina senza cervello, od una mente senza corpo.
Libertà individuale significa che ognuno deve poter scegliere per la propria persona senza che altri vogliano imporci le loro scelte spacciando per suicidio od eutanasia ciò che in realtà è solamente una decisione dignitosa.
Il riferimento è ovviamente al Papa ed alla Chiesa Cattolica. Mi dispiace fare polemica, ma ormai il Vaticano ha toccato limiti insopportabili di ingerenza nelle vicende italiane: si criticano le leggi, le sentenze della magistratura, le alte cariche dello Stato, non capendo che l'Italia non è uno stato confessionale, ma una repubblica laica che garantisce i diritti di tutti i cittadini, anche quelli non credenti.
Ratzinger si tenga per sé la sua Verità ed il suo assolutismo etico! Io non gli riconosco nessuna autorità né civile, né morale, né etica e lo invito quindi a parlare ai suoi seguaci e non alle istituzioni repubblicane che lo foraggiano tanto generosamente con quasi 1 miliardo di Euro l'anno.
Eluana, spero che tu possa finalmente riposare in pace e magari fare una preghiera per il nostro strano paese, al fine di infondere un po' di saggezza nelle menti dei potenti.
05 febbraio 2009
Repubblica Socialista Sovietica Italiana
- La presenza ingombrante di uno Stato pachidermico che controlla direttamente od indirettamente quasi il 50% del PIL.
- Una oligarchia pseudo-capitalistica che ha messo la sua lunga mano non solo sui settori produttivi, ma anche sulla politica, sull'informazione e soprattutto sulle banche, creando un circolo vizioso di ardua soluzione.
- La presenza di un Sindacato capace solamente di fare battaglie di retroguardia, senza mai trovare soluzioni innovative che permettano la tutela dei lavoratori e la contemporanea crescita economica.
Questo sistema oligarchico-comunista ha di fatto tarpato le ali al libero mercato ed alla concorrenza, minando alle fondamenta la possibilità di essere competitivi in una economia globalizzata.
Purtroppo l'Italia deve sopportare l'eredità di un modello di sviluppo completamente sballato di matrice catto-comunista che ha trovato il suo apice nella politica socialista di Bettino Craxi.
In pratica l'economia veniva drogata dal trittico "svalutazione-debito pubblico-aiuti di Stato" con la conseguenza che, fino all'introduzione dell'Euro, le imprese italiane non hanno mai agito in un regime di libero mercato e di vera concorrenza.
- L'economia è in crisi? Svalutiamo la Lira per incentivare le esportazioni e per rendere meno competitivi i prodotti di importazione!
- C'è disoccupazione? Lo Stato assuma indiscriminatamente una gran massa di gente anche senza reale necessità. Chi non ha un parente ferroviere o dipendente comunale, regionale o in qualche ministero? La solita soluzione miope che guarda all'oggi, ma che ha messo sulle spalle delle future generazioni un debito pubblico di dimensioni imbarazzanti.
- Le aziende licenziano? Diamo degli aiuti di Stato e socializziamo le perdite nei momenti di crisi, liberalizzando i profitti nei periodi in cui la congiuntura economica è favorevole. Il paradigma di questo sistema è senza dubbio la FIAT, che negli ultimi 60 anni avrà prodotto degli utili in non più di 10 bilanci, al contrario di aziende come la Toyota, la quale nel 2008 ha prodotto il suo primo bilancio in perdita in 70 anni.
Questo è il passato economico che ci ha portato ad avere il debito pubblico più alto d'Europa (in proporzione al PIL) insieme ad un livello di tassazione che deprime lo sviluppo e crea, grazie all'incompetenza o alla collusione dei vari governi, un fenomeno di evasione fiscale di devastante portata.
Ma veniamo alla crisi del 2009. Mentre altri paesi si possono permettere di proporre politiche neo-keynesiane di spesa pubblica anti-ciclica, l'Italia non può assolutamente farlo a causa dei suoi mali strutturali, ma, al contrario, dovrebbe cercare di realizzare quelle riforme sistemiche che la rendano finalmente competitiva.
Purtroppo nella Repubblica Socialista Sovietica Italiana, guidata dal compagno Berlusconi, non si riesce proprio ad andare nella direzione auspicata delle riforme liberali, ma si attuano le solite e collaudate politiche stataliste che, nella situazione odierna, potrebbero affossare definitivamente l'economia del nostro paese.
Aiuti di Stato all'economia, spesa pubblica, creazione di altri monopoli (il caso Alitalia è emblematico) sono i soliti palliativi congiunturali che non daranno altri risultati se non quello di aumentare il debito pubblico e la tassazione.
Bisogna preoccuparsi di un debito pubblico che ha abbondantemente superato il 110% del PIL e, con il calo dei tassi di interesse, rischia di vedere deserte le prossime aste dei Titoli di Stato?
Certamente è più semplice e popolare dare aiuti pubblici (cioè soldi dei contribuenti) a pioggia invece di intraprendere la strada delle riforme che rendano lo Stato più efficiente e meno costoso e che introducano una vera concorrenza in tutti i settori privati, eliminando le barricate corporative insite nella nostra storia fascio-comunista.
Per fare un esempio concreto, la eliminazione delle province, secondo le stime dell'Eurispes, comporterebbe un risparmio strutturale di quasi 11 miliardi di Euro annui, che potrebbero essere usati per ridurre il Debito Pubblico negli anni di congiuntura economica favorevole, mentre potrebbero essere devoluti per gli ammortizzatori sociali negli anni di crisi, invece di essere sprecati nell'inutile carrozzone pubblico.
I compagni comunisti, da Bertinotti a Berlusconi, dovrebbero capire che se non si fanno finalmente delle riforme genuinamente liberali, non si creerà mai un sistema competitivo, ma si rischia di portare l'Italia al collasso.
Questo non significa eliminare lo Stato Sociale, ma solamente renderlo più efficiente e meno costoso affinché si possa abbassare la pressione fiscale, soprattutto sul lavoro dipendente, liberando preziose risorse per i consumi delle famiglie e per gli investimenti delle imprese soprattutto in ricerca ed innovazione tecnologica.
Ovviamente anche il settore privato avrebbe bisogno di serie regole anti-trust ed a favore della concorrenza.
Come si fa a tollerare delle aziende come Telecom Italia, che operano in regime di monopolio e che scaricano sugli utenti la loro inefficienza in termini di arretratezza tecnologica e di costi spropositati?
Come si fa a tollerare che delle tutele corporativistiche permettano la persistenza di servizi scadenti a prezzi esorbitanti?
E' oggi il momento per fare delle riforme coraggiose che trasformino la Repubblica Socialista Sovietica Italiana in uno stato veramente liberale. Il dubbio sta nel fatto che il Compagno Berlusconi, con il suo narcisismo e la sua maniacale attenzione alla "popolarità", sia adeguato ad intraprendere delle riforme impopolari almeno nel breve termine.
01 febbraio 2009
Hamas Perde il Pelo, ma non il Vizio!
GERUSALEMME - Nuovo lancio di razzi palestinesi sul territorio di Israele.
E il primo ministro Ehud Olmert è molto duro: Israele reagirà "in modo
smisurato", nonostante il cessate il fuoco unilaterale proclamato lo scorso 18
gennaio. «Abbiamo detto che in caso di lancio di razzi contro il sud del paese,
ci sarebbe stata una risposta smisurata», ha affermato il premier israeliano in
apertura del consueto Consiglio dei ministri domenicale. Quattro razzi sono
stati lanciati questa mattina da un gruppo di miliziani palestinesi contro il
sud di Israele, senza fare danni né vittime.
Insomma, i pacifici palestinesi di Gaza rinnovano il loro invito ad Israele a bombardarli e ci sarà ancora qualcuno, in Europa, che si stupirà della reazione...
Il paradiso di Allah non è ancora abbastanza pieno di anime?