Io ho già visto il filmato della BBC, quello che dovrebbe essere trasmesso da Anno Zero nelle prossime settimane e che può essere facilmente trovato in rete già da molto tempo (anche se poi il Vaticano ha costretto sia YouTube che Google Video a censurarlo).
Il filmato dimostra chiaramente come la Chiesa Cattolica ha sempre tentato di coprire i numerosi casi di pedofilia da parte di preti ed alti prelati invece di condannare i colpevoli apertamente e di bandirli dalle sue fila.
Ora sta tentando di insabbiare la Verità, cercando di far censurare il video, di non farlo diffondere nella nostra penisola pensando così di poter tenere gli italiani all'oscuro di tutto invece di fare una seria autocritica.
Peccato che non siamo più nel medioevo, i mezzi di comunicazione sono difficilmente controllabili (tranne la TV) ed è impossibile tenere nascoste le proprie malefatte (come hanno dimostrato anche le vicende del carcere di Abu Graib riguardanti l'esercito americano).
Come al solito, in queste situazioni vengono fuori i clericali che tentano di difendere la Chiesa a tutti i costi, negando pure l'evidenza dei fatti, con la tattica Goebbelsiana della negazione sistematica della verità e con quella della diffamazione di chi la propone.
Si continua a parlare di "fuffa" come la falsità del "Codice da Vinci", il quale, essendo un Romanzo, è falso per definizione senza bisogno di dover dimostrare nulla.
Excusatio non petita, accusatio manifesta.
Che il Vaticano cerchi di confutare un romanzo è già di per sé la prova di una coscienza sporca, ed il fatto di non voler mai fare autocritica dimostra come la nostra Chiesa sia rimasta ai tempi della Controriforma.
Lascio da parte le polemiche su Papa Ratzinger, visto che ne ho già parlato abbastanza e che si contraddice spesso da solo, salvo poi doversi scusare con le popolazioni da lui offese (come nel caso del discorso di Ratisbona e più recentemente con le popolazioni indigene del Sud America).
Altro che attacchi anticlericali, qua è proprio la Chiesa che dovrebbe riconoscere i propri errori e riformarsi al suo interno invece di continuare in questa stucchevole opera di insabbiamento e censura come ai bei tempi dell'Inquisizione.
Igitur primo pecuniae, deinde imperi cupido crevit: ea quasi materies omnium malorum fuere.
28 maggio 2007
25 maggio 2007
24 maggio 2007
Back to Nuke!
Gordon Brown è appena stato indicato da Tony Blair come suo successore alla guida del Labour Party e del governo inglese e non ha perso tempo indicando del linee guida del suo piano energetico e ambientale per la Gran Bretagna:
- Contrastare il cambiamento del clima e il riscaldamento terrestre
- Ridurre le emissioni di monossido di carbonio
- Ridurre il ricorso agli idrocarburi
Per conciliare le tre mete, dando comunque una stabilità energetica al Regno Unito, la soluzione sembra essere quella del ritorno deciso all'energia nucleare.
La Gran Bretagna produce già il 19% del suo fabbisogno di energia grazie alla fissione dell'atomo, ma le sue centrali atomiche sono abbastanza vecchie ed alla fine del loro ciclo vitale (8 dovranno chiudere nel 2008, altre 4 nel 2012).
Così Brown ha proposto un piano per realizzare 8 nuovi impianti di ultima generazione nei prossimi 15 anni, una scelta che Brown stesso definisce "ambientalista".
Insomma è previsto un ritorno in grande stile del nucleare non solo nella perfida albione, ma anche nel resto dell'Europa.
In Germania ci sono 17 reattori. Schroeder ne aveva proposto lo smantellamento entro il 2020, ma Angela Merkel è di parere opposto perché in quel modo non si riuscirebbero a ridurre le emissioni di monossido di carbonio ed il prezzo dell'energia salirebbe bruscamente.
In Francia i reattori sono 59 e arrivano al 78% dell'energia prodotta dall'altra parte delle Alpi, una parte della quale viene esportata proprio in Italia.
Diversi sondaggi dimostrano che i francesi sono favorevoli al nucleare e sono dunque previsti altri nuovi impianti di cui uno entro il 2012.
In Spagna i reattori sono 8 e Zapatero ha dichiarato di voler sospendere la moratoria che ne vieta la costruzione di nuovi, prevedendo una espansione della produzione.
In altri paesi il nucleare è molto usato: in Belgio con l'atomo si produce il 58% dell'energia, in Svezia il 50%, in Finlandia il 29%.
Gli unici paesi che non ne fanno uso sono Austria, Grecia, Danimarca, Irlanda, Portogallo e naturalmente l'Italia.
In Italia infatti, le uniche proposte per diminuire la dipendenza da petrolio e gas sono:
La Gran Bretagna produce già il 19% del suo fabbisogno di energia grazie alla fissione dell'atomo, ma le sue centrali atomiche sono abbastanza vecchie ed alla fine del loro ciclo vitale (8 dovranno chiudere nel 2008, altre 4 nel 2012).
Così Brown ha proposto un piano per realizzare 8 nuovi impianti di ultima generazione nei prossimi 15 anni, una scelta che Brown stesso definisce "ambientalista".
Insomma è previsto un ritorno in grande stile del nucleare non solo nella perfida albione, ma anche nel resto dell'Europa.
In Germania ci sono 17 reattori. Schroeder ne aveva proposto lo smantellamento entro il 2020, ma Angela Merkel è di parere opposto perché in quel modo non si riuscirebbero a ridurre le emissioni di monossido di carbonio ed il prezzo dell'energia salirebbe bruscamente.
In Francia i reattori sono 59 e arrivano al 78% dell'energia prodotta dall'altra parte delle Alpi, una parte della quale viene esportata proprio in Italia.
Diversi sondaggi dimostrano che i francesi sono favorevoli al nucleare e sono dunque previsti altri nuovi impianti di cui uno entro il 2012.
In Spagna i reattori sono 8 e Zapatero ha dichiarato di voler sospendere la moratoria che ne vieta la costruzione di nuovi, prevedendo una espansione della produzione.
In altri paesi il nucleare è molto usato: in Belgio con l'atomo si produce il 58% dell'energia, in Svezia il 50%, in Finlandia il 29%.
Gli unici paesi che non ne fanno uso sono Austria, Grecia, Danimarca, Irlanda, Portogallo e naturalmente l'Italia.
In Italia infatti, le uniche proposte per diminuire la dipendenza da petrolio e gas sono:
- il risparmio energetico
- il ritorno all'uso del carbone
Il risparmio energetico è sempre auspicabile anche se in termini economici potrebbe essere un boomerang. Si potrebbe vivere bene anche senza usare i condizionatori d'aria, le lavastoviglie e tanti altri congegni che richiedono energia per essere alimentati, ma certamente non ci si potrebbe attendere sviluppo economico ed occupazione.
Evitare gli sprechi è auspicabile e possibile, ma è sicuramente solo un palliativo.
L'unica proposta che ci viene dall'Enel è quella di riconvertire le centrali termoelettriche all'uso del carbone, ma già alcuni, a cominciare dai Verdi, hanno cominciato a protestare dicendo che il carbone non è il combustibile più pulito al mondo e di certo bruciandolo non si ridurranno i problemi ambientali.
Da noi il nucleare non viene mai neanche menzionato, come se ci fosse un accordo bipartisan per boicottare questa forma di produzione energetica, quasi fosse un tabù.
Come spesso accade in Italia infatti, i problemi più gravi vengono lasciati da parte e trascurati, mentre si perde tempo a parlare di legge elettorale e famiglie gay (temi forse importanti per alcuni, ma non prioritari per la maggioranza della popolazione).
Faccio solamente notare che la nostra produzione energetica si basa soprattutto su gas e petrolio, il cui prezzo è inevitabilmente destinato a salire nel medio termine; l'idroelettrico è in crisi per la carenza di precipitazioni, che stanno diminuendo drasticamente la portata dei fiumi; le fonti rinnovabili (eolico, solare, ecc...) rappresentano ancora una percentuale quasi insignificante della produzione e, per sopperire alle nostre deficienze produttive, siamo costretti a importare anche l'elettricità oltre che i combustibili.
Adesso sta arrivando l'estate e si prevede che sarà molto calda.
Nel 2003 (l'ultima estate veramente torrida) siamo stati sempre con l'acqua alla gola sperando che non si accendessero troppi climatizzatori per non arrivare al black-out totale (che comunque è arrivato a settembre a causa di un albero caduto al confine con la Svizzera).
E' troppo sperare in un vero piano energetico che preveda anche il ritorno al nucleare?
Con questo governo è pura utopia, visto che basta che un Verde o un Turigliatto qualsiasi a far saltare qualsiasi voto al Senato.
Non ci resta dunque che aspettare un altro bel black-out, continuando a bruciare petrolio, gas e carbone (in barba al protocollo di Kyoto che abbiamo firmato), continuando a comprare elettricità dai francesi che hanno diverse centrali atomiche a pochi Km da casa nostra e continuando a lamentarci per il continuo aumento delle bollette!
Evitare gli sprechi è auspicabile e possibile, ma è sicuramente solo un palliativo.
L'unica proposta che ci viene dall'Enel è quella di riconvertire le centrali termoelettriche all'uso del carbone, ma già alcuni, a cominciare dai Verdi, hanno cominciato a protestare dicendo che il carbone non è il combustibile più pulito al mondo e di certo bruciandolo non si ridurranno i problemi ambientali.
Da noi il nucleare non viene mai neanche menzionato, come se ci fosse un accordo bipartisan per boicottare questa forma di produzione energetica, quasi fosse un tabù.
Come spesso accade in Italia infatti, i problemi più gravi vengono lasciati da parte e trascurati, mentre si perde tempo a parlare di legge elettorale e famiglie gay (temi forse importanti per alcuni, ma non prioritari per la maggioranza della popolazione).
Faccio solamente notare che la nostra produzione energetica si basa soprattutto su gas e petrolio, il cui prezzo è inevitabilmente destinato a salire nel medio termine; l'idroelettrico è in crisi per la carenza di precipitazioni, che stanno diminuendo drasticamente la portata dei fiumi; le fonti rinnovabili (eolico, solare, ecc...) rappresentano ancora una percentuale quasi insignificante della produzione e, per sopperire alle nostre deficienze produttive, siamo costretti a importare anche l'elettricità oltre che i combustibili.
Adesso sta arrivando l'estate e si prevede che sarà molto calda.
Nel 2003 (l'ultima estate veramente torrida) siamo stati sempre con l'acqua alla gola sperando che non si accendessero troppi climatizzatori per non arrivare al black-out totale (che comunque è arrivato a settembre a causa di un albero caduto al confine con la Svizzera).
E' troppo sperare in un vero piano energetico che preveda anche il ritorno al nucleare?
Con questo governo è pura utopia, visto che basta che un Verde o un Turigliatto qualsiasi a far saltare qualsiasi voto al Senato.
Non ci resta dunque che aspettare un altro bel black-out, continuando a bruciare petrolio, gas e carbone (in barba al protocollo di Kyoto che abbiamo firmato), continuando a comprare elettricità dai francesi che hanno diverse centrali atomiche a pochi Km da casa nostra e continuando a lamentarci per il continuo aumento delle bollette!
17 maggio 2007
Congratulations!
Ho vinto la lotteria (90.000 posti su più di 500.000 richieste solo nella prima settimana) per aggiudicarmi un biglietto alla prima partita ufficiale della NFL fuori dei confini del Nord America!!!
La partita si giocherà tra i New York Giants e i Miami Dolphins allo stadio Wembley di Londra il prossimo 28 ottobre.
Per la "modica" cifra di 76 sterline (65 di biglietto+6 di prevendita+5 di spedizione) mi sono aggiudicato il posto numero 3 della 27 fila del settore 527.
Si preannuncia un bel week end autunnale nella grande Londra condito dal football NFL...
Sto già godendo come un riccio!!
La partita si giocherà tra i New York Giants e i Miami Dolphins allo stadio Wembley di Londra il prossimo 28 ottobre.
Per la "modica" cifra di 76 sterline (65 di biglietto+6 di prevendita+5 di spedizione) mi sono aggiudicato il posto numero 3 della 27 fila del settore 527.
Si preannuncia un bel week end autunnale nella grande Londra condito dal football NFL...
Sto già godendo come un riccio!!
This is what you get....
quando parli di tette, culi, blowjobs e amenità di questo genere:
Picco assoluto di accessi dalla nascita di Gaspatcho!!!
Picco assoluto di accessi dalla nascita di Gaspatcho!!!
Voto di scambio... orale!
Cosa non si farebbe per ottenere una poltrona in parlamento!
Questa bella ragazza belga, tale Tania Derveaux, ha promesso ai suoi elettori uno scambio un po' particolare: un blowjob (sesso orale) con i primi 40.000 che si iscriveranno alla sua lista, il NEE.
Insomma invece del job (lavoro), la bella Tania ricorrerà ai blowjob, variante assai più popolare e gratificante!
Gli unici vincoli sono l'uso del profilattico ed un tempo massimo di 5 minuti, in questo modo la Derveaux pensa di finire il suo (blow)-job in soli 500 giorni, mantenendo una media di 80 prestazioni giornaliere (80*5=400 minuti al giorno, 6.40 ore lavorative).
Non male, con questi ritmi da catena di montaggio dimostra di essere una instancabile lavoratrice!
Che dire, è vero che il politico deve essere vicino all'elettore, ma qua la vicinanza sembra un pochino eccessiva!
Però, pensandoci bene, quasi quasi prendo la cittadinanza belga!
^________*
11 maggio 2007
Tony lascia, W Tony!
Tony Blair ha recentemente fissato la data delle sue dimissioni al 27 giugno, dopo una carriera politica che l'ha visto diventare primo ministro a soli 44 anni (contro i 70 di Prodi e Berlusconi) e che l'ha visto al timone della seconda potenza mondiale per ben 10 anni con tre elezioni vinte.
Ma chi è stato Tony Blair? E' stato un leader di sinistra, ma di una sinistra moderna, che guarda agli interessi dei lavoratori e dei ceti disagiati senza per questo tarpare le ali all'economia tramite una pressione fiscale esagerata o tramite un apparato statale pachidermico (anzi una delle sue riforme più rilevanti è stato lo snellimento dell'apparato statale britannico).
Blair ha mantenuto gran parte delle riforme tatcheriane, che avevano rilanciato l'economia inglese, cercando allo stesso tempo di eliminare quelle sacche di disagio sociale che le suddette riforme avevano creato.
Dopo dieci anni si può dire che la sua strategia ha funzionato: l'Inghilterra ha l'economia più forte d'Europa, il più alto reddito pro-capite ed è considerato un paese con una ottima vivibilità.
Insomma Blair è stato un esempio per tutti gli aspiranti premier di sinistra, portando avanti una politica di riformismo moderato che ha anteposto l'interesse generale anche agli interessi di parte dei suoi elettori.
In questo modo ha fatto crescere la ricchezza complessiva dello Stato e ha attirato dalla sua parte anche la middle-class, facendo vincere i laburisti in un paese tendenzialmente conservatore come l'Inghilterra.
Blair è stato un politico coraggioso che verrà ricordato a lungo come un vero statista, che sicuramente ha commesso degli errori gravi, ma che ha guidato il suo paese senza incertezze, assumendosi l'onere di decisioni impopolari ed assumendosi pienamente la responsabilità delle sue scelte.
Nel suo discorso di addio, Tony ha ammesso di aver fatto degli errori dicendo:
"E' stato un onore servire questo paese. Con la mano sul cuore posso dire che ho fatto ciò che mi sembrava giusto per il mio paese, mi scuso per le volte che ho fallito"
Parole che, dette da uno con il suo curriculum vitae, testimoniano efficacemente il carattere ed il carisma di quest'uomo.
Il suo successore alla guida del Labour Party, sarà il cancelliere dello scacchiere (il ministro delle finanze), Gordon Brown, delfino di Blair da cui ha preso le distanze solo negli ultimi anni soprattutto sulla conduzione della guerra in Iraq.
Proprio la guerra in Iraq è stata la decisione più controversa di Blair, quella che gli ha attirato le maggiori criitiche dal suo stesso partito e che l'ha fatto dipingere come il cane da guardia del presidente americano Bush.
A tale proposito, Blair ha replicato:
"In Sierra Leone e in Kosovo ho scelto di far intervenire il nostro Paese insieme agli altri.
Poi è accaduto l´imprevedibile, in modo drammatico: l´11 settembre 2001. Ho deciso che saremmo rimasti al fianco del nostro alleato di più vecchia data. L´ho fatto perché ci credevo. Gli siamo stati accanto in Afghanistan e in Iraq, una scelta quest´ultima amaramente controversa. Abbiamo scalzato dal potere Saddam e i suoi figli con relativa facilità, così come i Taliban. Ma da allora le conseguenze, dal terrorismo globale ai suoi sostenitori, sono state dure, incessanti e costose. Per molti non ne è valsa la pena. Ma dobbiamo capire come stanno le cose: i terroristi che ci minacciano qui e in tutto il mondo, non si arrenderanno se noi ci arrendiamo. E´ una prova di volontà e di principi. Non possiamo fallire".
Una scelta che può essere approvata o criticata, ma che Blair continua a sostenere nonostante tutti gli attacchi, entrando di diritto tra i grandi politici che magari promettono lacrime e sangue (cit. di Churchill) ma che portano a compimento ciò che hanno iniziato.
In chiusura vorrei chiedere una cosa a Tony Blair: caro Tony, hai solo 54 anni, sei più giovane ed hai un curriculum vitae migliore di tutti i politici italiani, perché non ti candidi alla guida del nostro paese?
W TONY!
09 maggio 2007
Tettomagia
Stanco della piattezza della sua amichetta Ermione, Harry Potter ha deciso di fare un incantesimo per aumentarle il seno di almeno una misura.
Da bravo maghetto di provincia, Harry si è dunque specializzato anche in Tettomagia, ovvero nell'arte di ingrandire le tette senza ricorrere al silicone ed al chirurgo plastico.
L'effetto è garantito e la pratica indolore, tanto che già milioni di donne stanno cercando di contattare il mago presso la sua scuola di Hogwarts per richiedere un appuntamento!
Scherzi a parte, queste due immagini sono relative alla campagna di promozione dell'ultimo film della serie inventata dalla Rowling, Harry Potter e l'Ordine della Fenice.
Dopo aver fatto uscire la prima foto, i geni creativi della Warner Bros si sono accorti che l'attrice adolescente Emma Watson è un pò troppo piatta per gli standard di bellezza attuali e quindi hanno pensato bene di ritoccare la fanciulla tramite Photoshop.
Il problema è che i fans più accaniti di Harry Potter avevano già scaricato l'immagine originale e si sono dunque accorti subito della differenza.
Si è subito sollevato l'inevitabile polverone dato che la Watson interpreta nel film una ragazzina quindicenne ed anche lei è una minorenne.
Anche la stessa Rowling non sarà affatto contenta del tarocco dato che in passato si è più volte scagliata contro le riviste per adolescenti che danno una troppa rilevanza alle forme del corpo femminile.
Insomma Harry, vedi di imparare il contro-incantesimo per far tornare Ermione bella piatta, altrimenti sono cavoli amari per te!
Cosa non si inventano per avere un po' di pubblicità!
Da bravo maghetto di provincia, Harry si è dunque specializzato anche in Tettomagia, ovvero nell'arte di ingrandire le tette senza ricorrere al silicone ed al chirurgo plastico.
L'effetto è garantito e la pratica indolore, tanto che già milioni di donne stanno cercando di contattare il mago presso la sua scuola di Hogwarts per richiedere un appuntamento!
Scherzi a parte, queste due immagini sono relative alla campagna di promozione dell'ultimo film della serie inventata dalla Rowling, Harry Potter e l'Ordine della Fenice.
Dopo aver fatto uscire la prima foto, i geni creativi della Warner Bros si sono accorti che l'attrice adolescente Emma Watson è un pò troppo piatta per gli standard di bellezza attuali e quindi hanno pensato bene di ritoccare la fanciulla tramite Photoshop.
Il problema è che i fans più accaniti di Harry Potter avevano già scaricato l'immagine originale e si sono dunque accorti subito della differenza.
Si è subito sollevato l'inevitabile polverone dato che la Watson interpreta nel film una ragazzina quindicenne ed anche lei è una minorenne.
Anche la stessa Rowling non sarà affatto contenta del tarocco dato che in passato si è più volte scagliata contro le riviste per adolescenti che danno una troppa rilevanza alle forme del corpo femminile.
Insomma Harry, vedi di imparare il contro-incantesimo per far tornare Ermione bella piatta, altrimenti sono cavoli amari per te!
Cosa non si inventano per avere un po' di pubblicità!
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05 maggio 2007
La Sòla 24 Ore
Nell'inserto Nova di giovedì scorso all'interno de Il Sole 24 Ore, noto giornale economico-finanziario della Confindustria, c'era un bell'articolo del mio amico Luca Conti sul tema "Inchiostro elettronico alternativa alla carta".
Luca parlava del nuovo lettore di e-book con tecnologia E-Ink (inchiostro elettronico) prodotto dalla Philips appena immesso sul mercato italiano col nome di iLiad.
Nell'articolo c'era anche pubblicata in bella mostra una mia foto fatta al distributore italiano del suddetto iLiad, Antonio Tombolini, che ce lo aveva mostrato in anteprima qualche mese addietro.
Dove sta il problema? Dovrei essere contento che una mia fotografia venga pubblicata su un giornale così prestigioso!
Il problema è che la foto in questione era protetta da copyright tramite la Creative Commons, una licenza che permette a tutti di usare le mie foto gratuitamente, anche a scopo di lucro, potendole modificare a piacimento, salvo DOVER CITARE LA FONTE.
Non mi sembra una richiesta esosa, essendo io un fotografo non-professionista non pretendo che le mie foto vengano pagate e quella usata sul Sole non è certamente una foto da premio Pulitzer, ma io PRETENDO che chi usa le mie foto ci metta il mio nome accanto!
Quello che mi fa imbufalire è che la foto ha una tutela legale e questi se ne infischiano tranquillamente di rispettare la legge pensando che tutto gli sia permesso, ma in realtà non è così.
Intanto gli ho inviato una mail per far presente il problema:
Luca parlava del nuovo lettore di e-book con tecnologia E-Ink (inchiostro elettronico) prodotto dalla Philips appena immesso sul mercato italiano col nome di iLiad.
Nell'articolo c'era anche pubblicata in bella mostra una mia foto fatta al distributore italiano del suddetto iLiad, Antonio Tombolini, che ce lo aveva mostrato in anteprima qualche mese addietro.
Dove sta il problema? Dovrei essere contento che una mia fotografia venga pubblicata su un giornale così prestigioso!
Il problema è che la foto in questione era protetta da copyright tramite la Creative Commons, una licenza che permette a tutti di usare le mie foto gratuitamente, anche a scopo di lucro, potendole modificare a piacimento, salvo DOVER CITARE LA FONTE.
Non mi sembra una richiesta esosa, essendo io un fotografo non-professionista non pretendo che le mie foto vengano pagate e quella usata sul Sole non è certamente una foto da premio Pulitzer, ma io PRETENDO che chi usa le mie foto ci metta il mio nome accanto!
Quello che mi fa imbufalire è che la foto ha una tutela legale e questi se ne infischiano tranquillamente di rispettare la legge pensando che tutto gli sia permesso, ma in realtà non è così.
Intanto gli ho inviato una mail per far presente il problema:
Ora attendo una risposta e sto valutando l'opportunità di adire alle vie legali per tutelare i miei interessi.Vi invio la presente per informarVI che in un recente numero del vostro inserto Nova, nell'articolo "Inchiostro elettronico alternativa alla carta" appare una mia foto coperta da copyright.Siccome la licenza Creative Commons, che ho scelto per le mie fotografie su Flickr, prevede che la foto possa essere pubblicata solo citando l'autore, vi segnalo che il Vostro comportamento è abbastanza scorretto.Citare la fonte non mi sembra un grosso costo od un grande impegno, ma nonostante ciò, non riuscite a rispettare delle semplici regole con un atteggiamento abbastanza arrogante.Cordiali SalutiFrancesco Gasparetti
Cosa voglio ottenere? Certamente non soldi, ma pretendo che questi signori inizino a rispettare le più elementari leggi, soprattutto quando ciò richiede uno sforzo minimo (come mettere una riga di testo sotto una foto).
Basta con le Sòle 24 Ore!
03 maggio 2007
Segolene vs. Sarkozy
Ieri sera ho assistito al bellissimo dibattito tra i candidati alla poltrona di Presidente della Repubblica Francese.
I due pretendenti all'Eliseo hanno dato vita ad una sfida appassionante, al contrario dello show ingessato a cui abbiamo assistito solo un anno addietro tra Prodi e Berlusconi, nella quale Segolene Royal e Nicolas Sarkozy hanno cercato di convincere i 30 milioni di francesi che non hanno votato per loro al primo turno solamente 10 giorni fa.
Era interessante vedere come il "macho" Sarkozy avrebbe affrontato la "madame" Royal e come questa avrebbe reagito per cercare di convincere il popolo francese a ribaltare tutti i sondaggi che la danno perdente con almeno 5 punti di scarto.
Segolene è partita subito all'attacco, sempre con il sorriso sui denti e gli occhi che fissavano l' avversario, ed ha cercato di mettere Sarkozy all'angolo ricordando i suoi fallimenti da ministro dell'interno, le sue promesse non mantenute ed incalzandolo sui temi che lo mettevano più in imbarazzo: la riduzione dei funzionari pubblici, la detassazione degli straordinari e le 35 ore lavorative settimanali.
Sarkozy non è riuscito ad imporre il suo solito carattere ed a tratti è sembrato un pugile spomapato, sempre con la testa bassa e quasi balbettante (e l'impressione era aggravata anche dal pessimo traduttore di Sky).
I due pretendenti all'Eliseo hanno dato vita ad una sfida appassionante, al contrario dello show ingessato a cui abbiamo assistito solo un anno addietro tra Prodi e Berlusconi, nella quale Segolene Royal e Nicolas Sarkozy hanno cercato di convincere i 30 milioni di francesi che non hanno votato per loro al primo turno solamente 10 giorni fa.
Era interessante vedere come il "macho" Sarkozy avrebbe affrontato la "madame" Royal e come questa avrebbe reagito per cercare di convincere il popolo francese a ribaltare tutti i sondaggi che la danno perdente con almeno 5 punti di scarto.
Segolene è partita subito all'attacco, sempre con il sorriso sui denti e gli occhi che fissavano l' avversario, ed ha cercato di mettere Sarkozy all'angolo ricordando i suoi fallimenti da ministro dell'interno, le sue promesse non mantenute ed incalzandolo sui temi che lo mettevano più in imbarazzo: la riduzione dei funzionari pubblici, la detassazione degli straordinari e le 35 ore lavorative settimanali.
Sarkozy non è riuscito ad imporre il suo solito carattere ed a tratti è sembrato un pugile spomapato, sempre con la testa bassa e quasi balbettante (e l'impressione era aggravata anche dal pessimo traduttore di Sky).
-sulla riduzione della funzione pubblica, il membro del partito gollista ha elencato vari settori in cui tagliare, ma la Royal l'ha subito contestato dicendo che nel settore della sicurezza, della sanità, della scuola, non si può tagliare, ma anzi bisogna aumentare il numero di dipendenti.
-per quel che riguarda la detassazione degli straordinari, Sarkozy ha cercato di spiegare che è una iniziativa fonamentale per aumentare gli stipendi dei lavoratori che hanno un reddito basso e volgiono poter lavorare anche oltre l'oraro normale per far quadrare i bilanci familiari, mentre Segolene ha ribattuto che questa iniziativa porterà solo ad un aumento della disoccupazione dato che le imprese saranno invogliate a richiedere più ore di straordinario invece che assumere nuovo personale.
-sulle 35 ore settimanali, Sarkozy ha fatto capire che questa legge è stata una maledizione per il mondo dell'impresa e per la funzione pubblica francese, ma quando Segolene Royal gli ha chiesto di dire se da presidente avrebbe fatto una legge per ripristinare le vecchie 40 ore, lui ha nicchiato dando l'impressione di non voler fare annunci impopolari.
Insomma Sarkozy non è stato molto convincente nel presentare le proprie proposte e ha cercato di essere un pò populista non calcando la mano sui temi più cari ai francesi.
E' stato dunque un pò cerchiobottista e sicuramente non ha mostrato il carattere di una Tatcher o di un Reagan.
La Royal ha svolto egregiamente il suo compito, andando subito all'attacco e cercando di mettere in difficoltà il suo avversario pressandolo ad ogni sua minima esitazione.
Certo il suo programma neo-socialista ha poco di neo e molto di socialista vista che si erge a paladina della funzione pubblica, dei ceti più deboli e dei lavoratori con bassi stipendi ed al contempo dice di voler diminuire il debito pubblico.
Più che a Blair o Zapatero la Royal può essere paragonata ad un Romano Prodi; con lei la Francia avrebbe un buon presidente, ma sicuramente non uno statista destinato ad entrare nei libri di storia per la sua politica coraggiosa ed innovativa.
Alla fine di questi dibattiti la domanda più ricorrente è sempre "chi ha vinto"?
-per quel che riguarda la detassazione degli straordinari, Sarkozy ha cercato di spiegare che è una iniziativa fonamentale per aumentare gli stipendi dei lavoratori che hanno un reddito basso e volgiono poter lavorare anche oltre l'oraro normale per far quadrare i bilanci familiari, mentre Segolene ha ribattuto che questa iniziativa porterà solo ad un aumento della disoccupazione dato che le imprese saranno invogliate a richiedere più ore di straordinario invece che assumere nuovo personale.
-sulle 35 ore settimanali, Sarkozy ha fatto capire che questa legge è stata una maledizione per il mondo dell'impresa e per la funzione pubblica francese, ma quando Segolene Royal gli ha chiesto di dire se da presidente avrebbe fatto una legge per ripristinare le vecchie 40 ore, lui ha nicchiato dando l'impressione di non voler fare annunci impopolari.
Insomma Sarkozy non è stato molto convincente nel presentare le proprie proposte e ha cercato di essere un pò populista non calcando la mano sui temi più cari ai francesi.
E' stato dunque un pò cerchiobottista e sicuramente non ha mostrato il carattere di una Tatcher o di un Reagan.
La Royal ha svolto egregiamente il suo compito, andando subito all'attacco e cercando di mettere in difficoltà il suo avversario pressandolo ad ogni sua minima esitazione.
Certo il suo programma neo-socialista ha poco di neo e molto di socialista vista che si erge a paladina della funzione pubblica, dei ceti più deboli e dei lavoratori con bassi stipendi ed al contempo dice di voler diminuire il debito pubblico.
Più che a Blair o Zapatero la Royal può essere paragonata ad un Romano Prodi; con lei la Francia avrebbe un buon presidente, ma sicuramente non uno statista destinato ad entrare nei libri di storia per la sua politica coraggiosa ed innovativa.
Alla fine di questi dibattiti la domanda più ricorrente è sempre "chi ha vinto"?
Televisivamente e come impatto "a caldo" direi che la Royal ha vinto nettamente la sifda, anche se il suo programma potrebbe non aver convinto la maggioranza degli indecisi a votarla.
Sarkozy è stato forse troppo imbarazzato per il fatto di doversi scontrare con una donna ed ha perso la sua proverbiale durezza sembrando a volte un pò troppo impacciato, quasi insicuro, cosa che non depone a favore di chi si appresta al governo quasi monarchico della Francia.
Se avesse difeso con più convinzione e senza paura di risultare impopolare le sue idee, avrebbe fatto una figura migliore presentandosi come un vero statista.
Nel ballottaggio sarà molto curioso vedere come reagirà il popolo francese all'idea di avere una donna come presidente: in fondo dare in mano ad una donna le redini della quinta potenza mondiale ed una valigetta atomica, per qualcuno potrebbe essere imbarazzante, mentre ad altri potrebbe sembrare una gradita ventata di rinnovamento.
Chissà come potrebbe cambiare il mondo se dovessero vincere sia la Royal in Francia sia Hilary Clinton negli Stati Uniti, con la Merkel già da tempo alla guida della Germania?
Tre donne al comando di tre delle più grandi potenze mondiali, sarebbe senz'altro interessante!
Sarkozy è stato forse troppo imbarazzato per il fatto di doversi scontrare con una donna ed ha perso la sua proverbiale durezza sembrando a volte un pò troppo impacciato, quasi insicuro, cosa che non depone a favore di chi si appresta al governo quasi monarchico della Francia.
Se avesse difeso con più convinzione e senza paura di risultare impopolare le sue idee, avrebbe fatto una figura migliore presentandosi come un vero statista.
Nel ballottaggio sarà molto curioso vedere come reagirà il popolo francese all'idea di avere una donna come presidente: in fondo dare in mano ad una donna le redini della quinta potenza mondiale ed una valigetta atomica, per qualcuno potrebbe essere imbarazzante, mentre ad altri potrebbe sembrare una gradita ventata di rinnovamento.
Chissà come potrebbe cambiare il mondo se dovessero vincere sia la Royal in Francia sia Hilary Clinton negli Stati Uniti, con la Merkel già da tempo alla guida della Germania?
Tre donne al comando di tre delle più grandi potenze mondiali, sarebbe senz'altro interessante!
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Se vogliamo veramente abbassare i costi della politica.
Se vogliamo cominciare ad eliminare gli enti inutili.
Se vogliamo lottare contro la proliferazione della burocrazia.
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L’unico modo democratico che abbiamo è NON VOTARE.
Facciamo sentire la nostra voce ai parassiti che vegetano stipendiati dalle nostre tasse:
LE PROVINCE VANNO ABOLITE, NON VOTIAMO!