27 febbraio 2007

Prodi riscalda la minestra.



O mangiate la minestra o saltate dalla finestra.

Questo era uno slogan pubblicitario di una nota ditta di minestroni e sembra essere adatto alla situazione attuale del governo italiano.



Prodi, nel suo discorso al Senato, non ha fatto altro che ribadire le posizioni già espresse nei 12 punti presentati alla stampa dopo le consultazioni con il presidente Napolitano.

La politica estera sarà quella già annunciata da D'Alema e sfiduciata dai "dissidenti" Turigliatto e Rossi insieme a vari senatori a vita che ora, dopo meno di una settimana, sembrano essere tutti favorevoli a concedere la fiducia a Prodi.
Un vero inno alla coerenza.

I DICO sono scomparsi e sembra che nessuno voglia parlarne per non risvegliare gli scheletri assopiti nell'armadio (magari per nom perdere i voti di Follini e Andreotti).

La TAV si farà insieme ai rigassificatori, e queste sembrano due ottime notizie anche se già i verdi storcono il naso dicendo che sono contrari e che parteciperanno alle prossime manifestazioni in Val di Susa (vi ricorda nulla tutto ciò?).

L'economia va bene e quindi è giusto continuare nell'opera intrapresa in questi otto mesi. Anche qui ci sarebbe da discutere di chi siano i meriti: di Prodi o degli effetti della contingenza internazionale? Una cosa è chiara: quando c'è Prodi l'economia va bene, quando c'è Berlusconi va male. Sarà bravura o fortuna, ma in entrambi i casi è meglio tenerci il professore bolognese.

Legge elettorale: Prodi strizza l'occhio a Casini e all'UDC dicendo che bisogna concertare la legge elettorale anche con le opposizioni (il plurale è voluto) per evitare di fare altre schifezze come quella attuale partorita dai grandi cervelli della corte berlusconiana.

Francia, Germania, Spagna? A chi interessa? Basterebbe che qualche senatore UDC votasse col governo e Prodi gli darebbe tutto quello che vuole alla faccia del bipolarismo di facciata.

Insomma una minestrina insipida che fa seguito ad una crisi surreale ed impensabile in un paese serio.

Domani il voto di fiducia. Non mi sbilancio in pronostici poichè l'ultima volta ho sbagliato alla grande, ma posso solo dire che in questo contesto, se a qualcuno la minestra di Prodi continua a non piacere, sarebbe ora di mandare tutti a casa.

Andare al voto oggi significherebbe riconsegnare il paese alla destra anche se la legge elettorale pensata da Calderoli metterebbe Berlusconi più o meno nella stessa situazione di Prodi.

Tutto sta a capire se per l'Italia è meglio la minestra scaldata di Prodi o la padella berlusconiana...



mammamia!!!

25 febbraio 2007

Piero Fassino a Senigallia



Il segretario dei DS, Piero Fassino, è venuto questa mattina a Senigallia per presentare la sua mozione congressuale e per inaugurare la nuova sede cittadina del partito.

Speriamo vivamente che la sua mozione, che prevede la nascita del Partito Democratico, abbia grandi consensi all'interno del partito al fine di dare una vera svolta alla politica italiana.

Io sto con Piero!

Qua potete trovare le altre foto.

LIberate Kareem!


Riprendo l'appello che ho trovato sul blog di Terronista, per invitare tutti i lettori di Gaspatcho a firmare la petizione che chiede la liberazione di Abdelkareem Nabil Soliman, conosciuto in rete col suo nick di Kareem Amer.

Kareem è stato incarcerato a novembre dello scorso anno, ed è stato recentemente condannato a 4 anni di reclusione, per aver espresso all'interno del suo blog un forte dissenso verso il governo del dittatore egiziano Hosni Mubarak e verso il fondamentalismo islamico .

E' stato dunque condannato al carcere solo per aver espresso il suo dissenso, per aver compiuto un "reato di opinione".

Questo dovrebbe far molto riflettere noi italiani che diamo per scontati alcuni diritti che in alcune parti del mondo non sono affatto riconosciuti.

W la libertà di espressione, LIBERATE KAREEM!

23 febbraio 2007

Ha ragione Sky (purtroppo)

Come saprete, leggendo le pagine di Gaspatcho, sono un amante degli sport americani ed in particolare di quello meno conosciuto e compreso in Italia: il baseball.

Recentemente Sky, a cui sono abbonato, ha deciso che nella prossima stagione non acquisterà più i diritti di Baseball e Hockey su ghiaccio perchè non hanno dei bacini di utenza abbastanza larghi da giustificare la spesa per i diritti.

Al contrario, Football e Basket NBA sembra che vadano davvero bene e quindi è previsto addirittura un allargamento della copertura.

Soprattutto l'NBA, grazie anche alla I scelta assoluta nell'ultimo draft del romano Andrea Bargnani, sta riscuotendo enorme interesse in Italia.

Il baseball invece, nonostante le gradevoli e ironiche telecronache di Elio e Faso (membri del gruppo Elio e le Storie Tese) non riesce a fare breccia nel cuore degli italiani che forse non riescono a comprendere bene la meccanica di gioco e si stancano per la non eccessiva velocità e continuità dell'azione.

Nel mio piccolo sondaggio (hanno risposto 17 persone), solo 1 ha messo il baseball come sport preferito (lo ammetto, sono stato io), mentre 9 hanno votato per il football, 7 per il basket e nessuno per l'hockey.


Certo 17 persone non sono un campione significativo, ma i risultati sono in linea con quelli espressi dai dirigenti sky, i quali, ragionando meramente secondo logiche di mercato, hanno deciso di tagliare baseball e hockey dal palinsesto.

Una decisione che mi addolora, ma che purtroppo appare giustificata.

Segnalo agli amanti del baseball che MLB.com offre un servizio in streaming che permette di vedere TUTTE le partite del campionato, dall'opening day fino all'ultima gara delle Wolrd Series a 90 Dollari annui (69 Euro al cambio attuale).

Il servizio si chiama MLB.TV e serve almeno una connessione ADSL per godersi al meglio e senza tanti scatti lo streaming a 400 kbps.

Purtroppo bisogna accontentarsi di vedere la partita in una finestra di 5 pollici con una qualità lontana dall'alta definizione, ma il tutto è comunque godibile (io l'ho provato per un anno e ne sono rimasto abbastanza soddisfatto).

Il rapporto qualità prezzo è ottimo considerando che un appassionato può vedere tutte le 162 partite della sua squadra (più le eventuali gare di play-offs) per circa 43 centesimi di Euro a gara.

Fate in fretta, mancano solo 5 giorni all'inizio dello Spring Training!!!

21 febbraio 2007

Comunisti? Pacifisti? No, solo BUFFONI!

E' bastato il voto di due "dissidenti" e l'astensione di due senatori a vita per far cadere il governo Prodi.

Era una soluzione che si temeva da tempo data l'esigua maggioranza di cui il governo disponeva al senato, ma sembra veramente difficile capire perchè Prodi sia caduto per la sua politica estera.

D'Alema, nel suo discorso e nella sua replica, era andato incontro al volere degli esponenti più radicali della sua maggioranza, ma evidentemente questo non è bastato.

Evidentemente i nuovi marxisti-leninisti non tollerano che il diavolo americano ospiti altri 1800 soldati a Vicenza.

Evidentemente i novelli Stalin e Mao pensano che il governo dei Talebani sia preferibile alla democrazia difesa con le armi degli occidentali.

Evidentemente certi rigurgiti del passato non riescono ad avere una mentalità di governo, ma sopravvivono solo se si oppongono a qualcosa.

Berlusconi per loro è una manna: un nemico da combattere li unisce, li compatta, ma solo fino al giorno delle elezioni.

Poi ritornano oppositori anche se siedono sui banchi del governo.

Prodi ha fatto bene a dimettersi. Farebbe male a ripresentarsi.

Deve dimostrare a questi BUFFONI di non essere un burattino.

Hanno fatto le loro scelte, ora ne traggano le conseguenze; se Prodi e D'Alema non gli piacciono si riprendano Fini e Berlusconi!

Ormai è chiaro che con certi partiti è inutile allearsi.

Che deve fare la sinistra riformista? Innanzitutto si crei finalmente il Partito Democratico con tutti coloro che vogliono starci e poi si vada da soli alle elezioni.

Niente accordi con la sinistra massimalista, niente compromessi.

Si perderà forse per 5-10 anni, ma almeno, quando si vincerà si potrà avere un vero governo social-democratico senza questi ciarlatani che un giorno votano una legge e il giorno dopo vanno in piazza a manifestare contro ciò che essi stessi hanno votato.

BUFFONI!

D'Alema e la Politca Estera Italiana

Dopo i recenti dissidi tra le varie anime presenti all'interno della coalizione governativa, finalmente il ministro degli esteri, Massimo D'Alema, ha preso la parola al senato per indicare le linee guida del governo in materia di politica estera.

Un chiarimento era certamente necessario per eviatre che ogni partito andasse a briglia sciolta per la sua strada creando tensioni insopportabili per lo stesso governo.

Vediamo dunque quale sarà la politica estera italiana nel prossimo futuro:

  • Vicenza: D'Alema ha glissato su questo tema dicendo che "il dibattito sull'allargamento della base non è all'ordine del giorno". Questo significa che il governo ignora del tutto la manifestazione di Vicenza e non ha intenzione di tornare su decisioni già prese.
  • Ruolo dell'Italia: E' stato fatto il solito riferimento all'articolo 11 della Costituzione (quello che dice che l'Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali), salvo poi ricordare a tutti che l'Italia è presente in diversi contesti internazionali da protagonista. Tutto ciò significa che in determinati contesti c'è bisogno di mandare armi e soldati e quindi non ci si può tirare indietro, art.11 o no.
  • Multilateralismo: D'Alema ha molto criticato le scelte unilaterali compiute da Bush dopo l'11 settembre e ha quindi auspicato un ritorno al multilateralismo con scelte discusse e condivise con gli alleati nelle sedi opportune (ONU, NATO, ecc...).
  • Europeismo: spinta dell'Italia al processo dell'integrazione europea, si dell'Italia all' adesione della Turchia nella comunità e rafforzamento del rapporto tra UE, nel suo complesso, e USA.
  • Medio Oriente: equidistanza tra arabi e israeliani.
  • Afghanistan: D'Alema ha criticato la missione ISAF, basata solo sull'azione militare, e ha auspicato un maggiore leadership dell'ONU. Ha anche aggiunto che l'Italia non intende ritirare il proprio contingente per evitare il ritorno dei Talebani e per rivendicare il diritto di esercitare il "nostro peso" nella comunità internazionale.
  • Globalizzazione: no a mere politiche di dazi doganali, ma capacità di accettare le sfide e di cogliere le occasioni fornite dalla globalizzazione.
  • Pena di Morte: D'Alema ribadito l'urgenza di proseguire il lavoro e le campagne per il riconoscimento dei diritti umani l'abolizione della pena di morte nel mondo.

Insomma il ministro degli esteri ha "volato alto" facendo un discorso ampiamente condivisibile nelle linee generali, ma glissando sui temi concreti che hanno diviso maggiormente la coalizione.

Della base di Vicenza non si discute, sull'Afghanistan si ha l'impressione del solito cerchiobottismo: si dice SI alla permanenza del contingente militare, cosa scontata, ma si critica l'approccio militare confidando nell'intervento risolutivo dellONU.

Peccato che in Afghanistan il pericolo maggiore sia la riconquista del territorio da parte dei Talebani e, per far fronte a questa avanzata, servono armi e soldati, non le conferenze internazionali di pace!

Non è neanche molto chiaro cosa dovrebbero fare le Nazioni Unite in questo scenario. Se infatti la guida della missione militare dovesse passare all'ONU sarebbe l'inizio del disastro visti i recenti risultati in Bosnia e Somalia.

In Afghanistan bisogna innanzitutto riprendere il controllo di tutto il territorio, bisogna coinvolgere il Pakistan per garantire maggiore controllo alle sue frontiere, e solo in un secondo momento attivare un "piano Marshall" per far partire una economia che, ad oggi, è basata solo su una agricoltura di sussistenza e sulla vendita degli oppiacei.

Anche sul Medio-Oriente ci sarebbe da discutere: io non penso sia giusto mantenere una equidistanza tra uno stato democratico, Israele, e uno governato dai terroristi fondamentalisti di Hamas.

Come ho già ripetuto più volte in precedenti articoli su Popinga, non ci sono margini di accordo tra israeliani e palestinesi, fin quando questi ultimi si rifiuteranno di riconoscere l'esistenza stessa di Israele e fin quando continueranno la lotta armata e il terrorismo.

Quando finalmente i palestinesi abbandoneranno l'ambiguità e il doppiogiochismo (la faccia buona con gli occidentali e la faccia intransigente con i fratelli arabi) avranno tutto il mio appoggio per rivendicare i loro sacrosanti diritti.

Ora NO.

Per il resto condivido la linea europeista e la battaglia per i diritti umani e per l'abolizione della pena di morte.

Certo ci vorrebbe un pò più di coraggio e determinazione nel portare avanti queste lotte.

Adesso non ci rimane che seguire il dibattito parlamentare e vedere se il ministro degli esteri ha convinto i membri più riluttanti della coalizione a seguire la sua linea.

Mi sembra però difficile che il governo possa cadere su questo tema anche perchè Diliberto e altri leaders hanno già "invitato" i loro senatori a non fare un regalo alle destre sfiduciando il governo.

Come ha detto Tremonti a Ballarò: al Senato voteranno SI allineati e coperti.

18 febbraio 2007

Bravi Pacifisti!


Una manifestazione bella, gioiosa, colorata e assolutamente non violenta si è svolta ieri a Vicenza fugando i dubbi della vigilia espressi esplicitamente anche dal ministro dell'interno Amato.


I partecipanti sono stati tra gli 80 e i 150 mila (a seconda delle fonti) e hanno dimostrato che è possibile esprimere il dissenso senza ricorrere per forza alla violenza.


Tutto è andato bene dunque e a parte qualche striscione di cattivo gusto, inneggiante alle nuove BR, la protesta è stata assolutamente civile e le forze dell'ordine sono rimaste nelle caserme.


Qual'è però il significato politico di questa manifestazione?


Il messaggio è chiaro: la sinistra pacifista e radicale non condivide la politica estera del governo Prodi ed alcuni partiti cavalcano questa protesta nonostante siedano nel governo e votino a favore delle leggi tra cui l'espansione della base USA di Vicenza.


Un atteggiamento chiaramente schizofrenico e doppiogiochista che francamente ha stancato un pò tutti. Ogni partito della coalizione governativa vota le proposte nel consiglio dei ministri salvo poi rigettarle appena si è in pubblico.


Prodi dovrebbe finalmente esercitare in maniera più autoritaria la sua leadership, ponendo fine a questo stato di tensione continua tra le varie anime della coalizione.


Oppure, se non riesce, dovrebbe dimettersi.


16 febbraio 2007

Pacifisti a Vicenza!

Speriamo che una manifestazione di pacifisti non degeneri in manifestazioni violente contro gli americani o la polizia.

Il ministro Amato ha già detto che il rischio di infiltrazioni violente c'è, ma dovrebbe essere l'organizzazione stessa a isolare i violenti sia preventivamente sia durante la manifestazione stessa per permettere alle forze dell'ordine di distinguere bene i dimostranti dai teppisti.

C'è sempre e comunque qualcosa di paradossale negli avvenimenti italiani: una manifestazione di pacifisti che attira gruppi violenti, membri del governo e capi di alcuni partiti di governo che sfilano contro le decisioni del governo...

Bertinotti, la terza autorità dello Stato, che dice: "se non fossi presidente della Camera andrei".

Ma gli hanno spiegato che solo pochi giorni fa il suo partito ha votato a favore della costruzione della base?

C'è veramente qualcosa di anormale in questo paese!

Come ha detto Prodi qualche mese fa, il paese sta impazzendo.

Tutto il paese magari no, ma sicuramente c'è qualche schizofrenico nel suo governo.

13 febbraio 2007

M'Illumino di Meno




Il 16 febbraio sarà la giornata del "risparmio energetico" e siamo tutti invitati a metterlo in pratica nel nostro piccolo, pensando a come ridurre il nostro consumo ed a evitare gli sprechi non solo in questo giorno, ma quotidianamente.

Le prime cose che mi vengono in mente sono:
  • spegnere completamente gli elettrodomestici invece di lasciarli in stand-by
  • usare gli elettrodomestici (in particolare lavatrice e lavastoviglie) nelle ore serali quando c'è minore richiesta di energia
  • usare lampadine a basso consumo
  • usare solo elettrodomestici di classe A (ricordiamocelo bene quando andiamo a comprarli)
Il risparmio energetico è indispensabile, soprattutto in un paese che è sempre con l'acqua alla gola dal punto di vista della produzione di energia!

12 febbraio 2007

The Show Must Go On

Dopo una settimana di stop, sono ripresi tutti i campionati di calcio dalla Serie A alla III categoria.

Come ha detto il presidente di Lega, Matarrese, e come hanno ribadito tutti i presidenti della massima serie, con solo qualche lodevole eccezione, lo spettacolo deve continuare e un morto ogni tanto fa parte del sistema.




Cinico e discutibile, ma la vera e cruda realtà!

Che importa se ogni domenica lo Stato deve schierare decine di migliaia di poliziotti e carabinieri negli stadi?

Che importa se lo stadio stesso è diventato il catalizzatore del disagio sociale (e mentale) di molti giovani italiani?

Che importa se nessun padre di buon senso porterebbe più i propri figli alla partita per paura della loro incolumità?

Che importa se la degenerazione dell'informazione fornitaci dai giornalisti italiani ha fatto diventare il calcio simile ad un reality show in cui il gesto tecnico - il gol, la rovesciata, il colpo di tacco- è messo in secondo piano rispetto al gossip, agli errori arbitrali, alle polemiche, alle vicende processuali, ecc.?

Show must go on, lo spettacolo (se è ancora tale) deve continuare ad ogni costo, magari in stadi vuoti, perchè la gente lo vuole, dice Matarrese.

Più che la gente, direi che è il business a volerlo.

Le televisioni che pagano centinaia di milioni di Euro per aggiudicarsi i diritti TV lo vogliono.

I presidenti delle società che spendono molti più soldi di quello che incassano lo vogliono.

Insomma dare al popolo "panem et circenses" si, ma per far intascare soldi a tutti i parassiti che vivono succhiando la linfa vitale a questo gioco, che ormai ha perso qualsiasi parvenza della semplicità e dell'ingenuità con cui tutti i bambini italiani iniziano a calciare il pallone.

Il mio non vuole essere un discorso retrogrado; il pallone è diventato un business in quasi tutti i paesi occidentali, ma noi non sappiamo darci regole giuste e, quando le facciamo, non le rispettiamo.

Un esempio: sono passati due anni dal decreto Pisanu, ministro dell'Interno del governo Berlusconi, ma molti stadi non sono ancora a norma perchè i prefetti hanno dato sempre delle autorizzazioni all'uso degli impianti in deroga alla legge.

E' bastato che il governo mostrasse un pò di fermezza (finalmente) e a San Siro, lo stadio di Milano, è bastata meno di una settimana affinchè si posizionassero i dispositivi di sicurezza previsti dalla norma.

Una settimana per fare il lavoro che non era mai stato fatto in due anni!

Il classico comportamento italico, dove si aspetta sempre il morto o l'evento catastrofico per attuare le misure necessarie e dove non c'è mai un piano di lungo respiro per prevenire o contrastare determinati fenomeni.

E questo non vale solo per il calcio, ma per quasi tutto: dalla politica energetica a quella ambientale, dai trasporti fino allo sport.

La solita italietta, con i soliti vizi, che vuole passare per un grande paese che non sarà mai, se non riesce a superare i propri difetti cronici.

Insomma Show Must Go On, l'italico popolo ha ancora il suo pallone, fino alla prossima vittima, che tanto, come dice Matarrese, fa parte del sistema.

09 febbraio 2007

Mezzo Milione di richeste!!!

Evidentemente il football americano piace anche nel vecchio continente perchè in poco più di una settimana dall'ufficializzazione della data, ci sono già più di 500.000 richieste di biglietti per la partita tra i New York Giants e i Miami Dolphins del 28 ottobre!

I posti disponibili a Wembley sono "solo" 90.000 ergo dovranno fare un mega sorteggione...

Speriamo bene.

05 febbraio 2007

Peyton Place

Il XLI (qurantunesimo, non sessantunesimo come scriveva stamane l'articolista di Repubblica on-line) Superbowl della NFL è stato un vero festival della prima volta:

-La prima volta che gli Indianapolis Colts si aggiudicano un SB battendo seccamente 29-17 i Chicago Bears.

-La prima volta nella quale ad alzare il leggendario "Vince Lombardi Trophy" sia stato un coach afroamericano, Tony Dungie, quello che aveva vinto più partite di regular-season negli ultimi anni, ma che aveva la fama di perdente nei play-offs.


-La prima volta di Peyton Manning, forse il più grande passatore dei nostri giorni, ma, come il suo coach, con la nomea di "perdente".

Una scimmia sulla spalla che Peyton si portava dietro da tanti anni: dalle sfide con gli ultra-rivali New England Patriots di Tom Brady e Bill Belichick, che per due volte li hanno battuti sulla strada verso il SB e che Peyton ha finalmente superato nel Championship della AFC solo due settimane addietro.
Fino al Championship della passata stagione contro i Pittsburgh Steelers che poi vinsero il XL Superbowl.

Insomma tanto talento, ma pochi attributi nei momenti decisivi.

Una fama non meritata da PM, il quale ha vinto non nel suo anno migliore (anzi in uno dei peggiori, soprattutto nei Play-offs), ma nell'anno in cui la propria squadra si è dimostrata la più completa e capace di vincere anche nelle sue giornate negative.

Tanti QB del passato, da Dan Marino a Elway (prima dei due anelli), avevano ricevuto questa nomea nonostante il loro indiscusso talento, ma Peyton, con l'anello al dito e tanti anni di carriera davanti a sè, può vincere ancora e battere tutti i record della NFL, prima di entrare di diritto nella "Hall of Fame".



Era la prima volta anche per Lovie Smith, il coach dei Bears e di Rex Grossman, il loro QB, ma la fiducia del coach nel suo QB titolare, anche a dispetto di tutte le sue prestazioni opache, ha finito per far naufragare la corrazzata di Chicago e neanche i due mastini della difesa, Urlacher e Briggs, hanno potuto tappare tutte le falle, anzi hanno giocato ampiamente al di sotto dei loro standard abituali facendosi surclassare dall'attacco dei Colts.


Eppure la partita si era messa molto bene per Chicago: kickoff dei Colts e palla al rookie Devin Hester che la riporta direttamente in meta con una corsa da 92 yards per il 7-0 Chicago.

Prima azione, primo touchdown, prima volta che ciò accade in un Superbowl.


L'avvio di Manning è tutt'altro che esaltante: il primo drive di attacco si conclude infatti con un intercetto del DB Harris che anticipa nettamente Marvin Harrison.

Peyton si rifà subito dopo, con un gran lancio da 53 yards per Reggie Wayne. Vinatieri non riesce però a segnare il punto addizionale per colpa del suo holder e quindi il punteggio rimane sul 7-6 per i Bears.



A questo punto inizia la fiera del "Fumble", ovvero della palla persa (alla fine saranno ben 6!): inizia Chicago perdendo malamente la palla sul ritorno del kickoff di Vinatieri.
Manning però restituisce subito la palla agli orsi dell'Illinois commettendo a sua volta un fumble ricoperto da Anderson sulle proprie 43 yards.



Da qui prende vita un bel drive dell'attacco di Chicago (l'unico forse della partita), che si conclude con un TD pass di Grossman su Mushin Muhammad, dopo che Jones aveva corso la palla per ben 52 yds fin quasi all' end-zone degli avversari.
I Bears si portano sul 14-6 e l'inerzia sembra tutta dalla loro parte.



Allo scadere del I quarto Chicago perde Cedric Benson, uno dei loro running-backs, per infortunio e questo li condizionerà gravemente per tutta la gara.

I Colts incominciano a martellare gli avversari con le corse di Addai e Rhodes e ottengono 3 punti con un field goal di Vinatieri. CHI 14- IND 9


Chicago invece inizia la collezione dei "three-and-out" (non chiuderanno più un down per ben 25 minuti!), mentre l'attacco dei Colts carbura sul serio miscelando sapientemente corse e lanci.
Il Touchdown di Rhodes con una corsa da una yarda è solo il coronamento di un drive eccellente e rappresenta il sorpasso: IND 16 - CHI 14.



Il finale del II quarto è tutto dei Colts che però non riescono ad allungare a causa dell'errore di Vinatieri che manda a lato un field goal da 36 yards proprio allo scadere del I tempo.

Nell'intervallo c'è il solito mega show ammerrigano con 100.000 ballerini e un Prince che definire kitsch è riduttivo:


Diciamo che la giacchetta verde-mare accostata con la camicetta arancione, che lascia intravedere il petto villoso, e soprattutto il copricapo in stile "Mami" di Via col Vento sono tutto tranne che eleganti!!!

Pacchianissimo.

La partita vera è ancora tutta da giocare, ma i Colts hanno invertito l'inerzia e confermano il loro buon momento anche nel terzo periodo quando Vinatieri si riscatta mettendo tra i pali il field goal del 19-14 per Indianapolis.

La reazione dei Bears è inesistente anche se i Colts non approfittano del tutto del momento negativo della squadra dell'Illinois. Il risultato è un altro field goal di Vinatieri (il quale, alla fine, conquisterà il suo 4 anello e il record assoluto di FG realizzati al Superbowl) che porta i Colts sul 22-14.

Grossman è inguardabile, ma il suo allenatore lo tiene in campo e si affida soprattutto alle corse di Jones. Alla fine un field goal di Gould dalle 44 yards riporta sotto i Bears sul 17-22 allo scadere del III quarto.

Il primo drive dell'ultimo periodo è quello decisivo: Grossman deve vincere la partita con i suoi lanci e sembra aver trovato un pò di fiducia con un completo da 22 yards per Muhammad.

La giocata successiva sarà la chiave della partita: Grossman lancia una palla altissima che viene intercettata da Hayden, il quale porta l'ovale fino all'end-zone avversaria per il 29-17 che diverrà il risultato finale.

I Colts sono quindi i nuovi "campioni del mondo" di football. Un successo che premia la squadra più completa e più compatta, quella che ha giocato meglio e che ha surclassato gli avversari in tutte le categorie statistiche:
  • 24 primi downs a 11
  • 430 yards di total offense a soli 265
  • 191 yards di corsa contro 111
  • 239 a 154 nei passaggi
  • 38 minuti a 22 come tempo di possesso.

Insomma hanno vinto i migliori.

Tony Dungie può esultare, il suo amico ed ex-collega ai Bucs, Lovie Smith, deve rimproverarsi per la cocciutaggine di aver tenuto in campo fino alla fine un brocco come Rex Grossman.

L'MVP (most valuable player) è stato ovviamente Peyton Manning che ha chiuso con un 25 su 38 per 247 yards, 1 TD e 1 INT. Di certo non è stata la miglior partita della sua vita e forse meritavano questo titolo anche Addai (77 yards su corsa e 66 su ricezione) e Rhodes (21 corse per 113 yards e 1 TD), ma Peyton ha saputo guidare la squadra nei momenti di difficoltà e sulla decisione della giuria ha influito anche tutto il suo passato.

Insomma è stato un premio "alla carriera" che magari Manning riuscirà a rivincere disputando delle prestazioni migliori.

Anche quest'anno è dunque finita la stagione del Football NFL (c'è rimasto solo lo show del Pro Bowl alle Hawaii) e noi appassionati non possiamo far altro che aspettare settembre per rivedere i nostri beniamini in campo.

P.S. ricordo a tutti l'evento del 28 ottobre 2007: a Londra si sfideranno Giants e Dolphins, io ho già prenotato il biglietto!!!

04 febbraio 2007

Are you ready for some football?

Manca solo un'ora al più grande evento sportivo-mediatico del mondo:
Il XLI SUPERBOWL!


Solo in america che ci saranno 90 milioni di televisori accesi e sintonizzati sulla finale del campionato NFL.

Io mi sto già ingozzando di caffè per arrivare almeno fino alle 3:30 di domani mattina.

P.S. il sondaggio tra i lettori di Gaspatcho sulla vincente della partita ha dato il seguente risultato:

Indianapolis Colts 13 voti (59.1%)

Chicago Bears 9 voti (40.9%)

Vediamo chi avrà ragione.

I'm ready for some football, and you?

02 febbraio 2007

Chi viene con me?



La NFL ha ufficializzato la data della prima partita del campionato professionistico di football americano fuori dei confini degli "states".

Si giocherà domenica 28 ottobre a Londra, stadio di Wembley, e i contendenti saranno i Miami Dolphins e i New York Giants.




Io ho già prenotato un biglietto per la fascia di prezzo 35-45£ da questo sito.

Chi vuole accompagnarmi in un week-end londinese di sport, cultura e tanto altro, replichi subito!

NFL e Londra, these are words that go together well!

Guerra a Catania!


Come a Catania? Intendevi forse in Libano, in Iraq, in Afghanistan?

No, intendo proprio a Catania, Sicilia, Italia, Europa.
1 morto, un centinaio di feriti.

Perchè proprio a Catania?

Perchè c'era il derby di calcio col Palermo.

E cosa c'entra il calcio con la guerra?

Tutti se lo chiedono, e vedendo le immagini degli scontri tra tifosi (o meglio idioti) e la polizia non si riesce a dare una risposta sensata.

Il calcio è diventato la cartina di tornasole di una società malata: violenza e malaffare hanno ormai corrotto tutto ciò che c'era di bello in uno sport, in un gioco che tutti pratichiamo fin da bambini.

Non basta più indignarsi di fronte a questi fatti, bisogna agire.

Sospendere tutto, ma non per un week-end, ma per qualche anno e poi ripartire ex novo.

Ormai non si possono mettere i soldi davanti a tutto.

La settimana scorsa un dirigente ucciso mentre cercava di sedare una rissa dopo una partita di 3a categoria, oggi un poliziotto di 38 anni, con moglie e due figli, ucciso da una bomba.

I segnali inquietanti ci sono, non è più una questione gestibile dalla FIGC o dagli enti sportivi, lo stesso ministro dell'interno Amato deve prendere delle decisioni.

Il calcio non è indispensabile.

Che schifo.